50 Rio de Janeiro, 26 luglio,  Papa Francesco confessa alcuni giovani della XXVIII Gmg nel Parco della Quinta da Boa VistaI sacramenti della Chiesa sono sette: battesimo, cresima o confermazione, eucarestia, penitenza o riconciliazione, unzione degli infermi, ordine sacro e matrimonio.  Il battesimo e la penitenza vengono detti “sacramenti dei morti”, perché possono essere conferiti solamente a coloro che sono “morti spiritualmente” a causa del peccato mortale. Questi sacramenti cancellano il peccato e donano la grazia santificante, la nuova vita dell’anima. Gli altri cinque sono chiamati “sacramenti dei vivi”, poiché possono essere ricevuto solamente da coloro che sono vivi nello spirito per mezzo della grazia santificante. Se un sacramento dei vivi viene conferito a chi è in peccato mortale, non lo rende invalido, ma viene commesso un grave peccato di sacrilegio. Dunque, quando un sacerdote nega un sacramento dei vivi a chi è in peccato, non solo, prima di tutto, rispetta il Signore, ma fa pure un favore al peccatore stesso.
Un parroco della diocesi di Livorno, recentemente, ha negato il sacramento della confermazione ad una ragazza che non vuole rinunciare alla convivenza (peccato di concubinato) con il ragazzo. Preti, diaconi, catechisti, parrocchiani, insegnati di religione della stessa diocesi, si sono scandalizzati e imbufaliti contro il detto parroco. Vi offro alcuni commenti e alcune reazioni.
  • “Questa è la religione (formalismo), non la fede (rapporto con il Mistero che fa tutte le cose)”.
  • “Le suggerirei di scrivere una lettera a papa Francesco … chissà”.
  • “Tristezza … e anche rabbia perché si punta sempre il dito per giudicare e non per accogliere …”.
  • “Con le regole e basta non si va da nessuna parte. Il Papa ha detto: non giudichiamo. Poi però ci vorrebbe anche qualcosa di più, da parte sua. Probabilmente verrà dal prossimo papa …”.
  • “Ma io gli domanderei come lui possa arrogarsi il diritto di dare la grazia e come possa arrogarsi il diritto di stabilire chi è in peccato …”.
  • “Ma noi che siamo più dentro la teologia e la pastorale faremmo volentieri due chiacchiere con chi scrive catechismi e dogmi …”.
  • “Tristezza e vergogna se si pensa che il rifiuto è avvenuto da un prete, oltretutto giovane, in contrasto all’attività di papa Francesco, che ha aperto la chiesa e la comunione ai divorziati, ed ha fatto arrestare in questi giorni un prete pedofilo. Non ho parole! Il papa dovrebbe essere informato di questa discriminazione”.
  • “Papa Francesco non avrebbe esitato ad esaudire la richiesta, ne sono certa. Invece la ragazza è stata respinta (invece di essere accolta nella casa di Dio) perché non sposata, ma convivente. Questo papa Francesco non l’avrebbe permesso!”.
Ma vi redente conto? Ma in che mani siamo? Cattolici che difendono il capriccio del peccatore che non vuole riconoscersi peccatore, anziché la verità, cioè che il Figlio di Dio è venuto a togliere il peccato a chi riconoscere di essere peccatore? È più importante che il peccatore non pentito non si senta discriminato, oppure difendere il diritto divino, affinché chiunque cerchi il perdono possa essere trasfigurato dalla grazia? I sacramenti non sono diritti: nessuno può pretenderli. Non si può neppure esigere che la Chiesa legittimi il nostro peccato, perché la sua missione è convertire il mondo a Dio, non adattare Dio al mondo.
Papa Francesco avrebbe conferito un sacramento "dei vivi" a chi si rifiuta di riconoscersi peccatore?
Qualcuno ha mai notato che il pontefice regnate, durante le messe pubbliche, al momento di amministrare la Comunione, non lo fa mai di persona, ma lascia che lo facciano altri? Perché i fedeli ci possono essere anche peccatori non pentiti e lui non vuole assecondare la loro ipocrisia. Negli ultimi undici mesi, da quando Jorge Mario Bergoglio è stato eletto al trono di Pietro, abbiamo letto molte storie che riportano il fatto che l’allora arcivescovo di Buenos Aries abbia sempre amministrato il battesimo a bambini nati fuori dal sacramento del matrimonio, ma mai notizie che lui abbia dato la Comunione a divorziati-risposati oppure agli abortisti. Da papa ha amministrato il battesimo – come già avevano fatto anche i suoi predecessori – alla figlia di una coppia non sposata sacramentalmente, ma nulla di più. La stessa coppia, del resto, durante quella messa, non si è accostata alla Comunione.
Il cardinale Sean O’Malley, arcivescovo di Boston, membro del consiglio degli otto cardinali voluto dal pontefice per riformare la curia, nonché amico di lunga data di Jorge Mario Bergoglio, in una recente intervista al Boston Globe, ha spiegato che «papa Francesco sta ammorbidendo solo i toni, chi si aspetta che riveda anche le posizioni della Chiesa resterà deluso».
Papa Francesco accoglie con misericordia i peccatori pentiti, coloro che si riconoscono peccatori e che cercano nella Chiesa il perdono del Signore, non quelli che pretendono dalla Chiesa la legittimazione del loro peccato.

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