Il Dogma scomparso: il Peccato Originale.
Da dissotterrare
Dopo 20 secoli di cristianesimo, la cristianità è peccatrice, divisa, confusa teologicamente, evaporata in interi territori di grande tradizione e cultura cristiana. Gesù lo aveva detto: quando tornerò, troverò la fede sulla terra? Siamo salvati, ma siamo salvati perché perduti. Ma chi ha l’umiltà di sentirsi “perduto” se tutti insieme possiamo vincere, nulla ci è precluso e il futuro (la vita) non è un dono ma sarà un nostro prodotto? La rimozione del peccato originale è necessaria a chiunque ha bisogno di rendere non necessario Cristo come unico salvatore. Tolto il peccato originale è facile rileggere la storia in divenire, in chiave evoluzionistica, progressiva, dall’uomo bruto a quello intelligente, non essendoci più il passaggio che dall’uomo perfetto aveva portato a quello abbrutito e imbestialito dal peccato. Ecco così il mito del buon selvaggio, la radice logica di Rousseau e di tutto l’illuminismo (massonico e anticristiano). La “chiesa universale”, la “neochiesa”, a-dogmatica e di tutti fratelli, quella del Cristo massonico, uomo che parla di amore umano agli uomini, senza pretese di verità differenti dalla filantropia, senza più giudizio sulle forme, perché “ogni amore è amore”, perché non ha più peccati personali da giudicare, in cui l’inferno è vuoto e si è salvi “automaticamente”, è una grande tentazione e insieme è una grande mistificazione … L’aver sotterrato questa dottrina del Peccato Originale, ridotta all’insignificanza e ritenuta obsoleta (gli esempi si sprecano), spiega lo stato in cui versa la Chiesa e lo scatenamento di Satana a tutti i livelli.
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.di Ruggero Sangalli
*Tutte le immagini dal sito dell’artista Giovanni Gasparro
Era mesi fa quando il Mastino mi domandò di fare qualche riflessione su “l’origine di tutti i mali e le apostasie: la rimozione del Peccato Originale” dalla prospettiva cristiana e cattolica. Politicamente scorretto per alcuni, irrilevante per altri, assurdo per taluni, e insieme ormai sono la maggioranza. Fatto è che è diventato il grande Rimosso e, va da sé, il grande Dimenticato. Pur essendo all’origine di tutto.
Poi il Mastino d’improvviso si ritirò “in silenzio e isolamento” per un lungo periodo e la riflessione che su sua insistenza aveva scritto, rimase inedita, fatta solo circolare privatamente tra amici via mail. Ma infine il Mastino è ritornato al mondo, si è rifatto vivo e mi ha scritto, non dimentico di quella faccenda. Infatti, qualche giorno fa mi scrive, dicendo:
«Ieri è venuto a trovarmi un amico cattolico belga che mi ha parlato del cattolicesimo di quel paese, storia finita naturalmente. Ma mi spiegava che per il clero, i teologi, i vescovi, i più almeno, se c’è fra tutte una cosa che è fuori discussione è che Maria non era per niente immacolata, assolutamente nessuno crede e nessuno insegna che ha partorito restando vergine, e guai a dire il contrario, si rischia oltre il ridicolo anche di venire espulsi dai seminari, se si è seminaristi. Ecco la solita costante: la prima a dover cadere per i progressisti e gli eretici è Maria, la prima porta da sfondare è il suo parto verginale e, chiaramente, la sua immacolata concezione anche se quest’ultimo dettaglio non importa a nessuno, irrilevante – non è un caso che molti preti si rifiutino di battezzare per mondare dal “Peccato Originale”: è assurdo, dicono, che su un bambino innocente ricadano colpe che non può avere. Ma è mettendo in discussione Maria, prima che la resurrezione, che “tutto cade”. E’ Maria prima di Cristo che tutto regge».
Sacrosanto!
Naturalmente, conosco abbastanza la situazione belga: disastrosa.
Se mi passate l’azzardo: è un po’ come l’uovo e la gallina. Chi viene prima?
Senza il PO non serve l’Immacolata.
Senza l’Immacolata non serve la Verginità.
Senza il miracolo non serve la trascendenza.
Senza trascendenza non serve Dio.
Tutta natura. E l’uomo a governarla.
Noi peccatori? Ma quando mai! Dio è libertà!
La Rivelazione? Ma quando mai! Siamo adulti, non crediamo alle favole.
Noi “cerchiamo insieme” la Verità attraverso i “segni dei tempi”.
Invece per un cristiano non ci sono dubbi: viene prima l’uovo. Dio crea! Dio interviene! E noi siamo servi inutili. Se siamo umili come Maria diremo “come è possibile” e subito dopo un “Sì”, da umili ancelle.
Se non siamo come Maria, preferiremo fare a meno di un Redentore troppo scomodo per dialogare con tutti.
Faremo a meno anche della volontà del Padre. Di Regno preferiamo il nostro, con il motto (satanista): che sia la mia volontà ad essere fatta, sempre e comunque.
Il Belgio post-cristiano è un avamposto di quello che semina la teologia attuale.
Ho una certezza: al momento opportuno sarà spazzata via con tutti i suoi corifei.
Non da me, da voi o da noi poveri giapponesi (secondo i benpensanti in auge) sull’isola deserta.
A noi, come monaci atoniti, deve importare solo la grazia di Dio, non la vittoria sul mondo. Vince un Altro.
E dunque, apprestiamoci a realizzare, seppur con ritardo, il desiderio originale del Mastino: riporta il Peccato Originale “dentro la Chiesa”, e scegliamo proprio questo periodo emblematico: sotto Natale.
L’Origine di tutto
Il Peccato Originale sta diventando uno sconosciuto teologico. Viene emarginato nella predicazione ordinaria della Chiesa cattolica, talora espressamente cassato nelle denominazioni protestanti dissolte nella “religione civile” e dunque nel conformismo mondano. Tra i dogmi, sempre di troppo per poter dialogare senza freni, è il primo a essere messo da parte, provocando un effetto domino sulla portata dell’Immacolata Concezione, quello dell’Incarnazione, la natura di Cristo e quindi la stessa Redenzione, protendendosi nei Novissimi.
La realtà e che l’universo intero è segnato dal peccato a cominciare dal disordine primigenio che ha turbato l’armonia della creazione. Qui è necessario piantare un primo paletto nel (piano) terreno: “In principio” (bereshit). Dio è oltre il tempo, non ha inizio né fine: è eterno, e non è confinabile in uno spazio, è infinito. Creando (solo Lui), diede inizio alla creazione, al tempo e allo spazio. Dio creò “il cielo” (non nel senso delle galassie, bensì “le cose invisibili”, tra cui gli angeli) e “la terra” (non solo il nostro pianeta, ma tutte le galassie e quanto vi esiste). Dio creò tutto per bene. Fece “cielo” e “terra”, le cose “invisibili” e quelle “visibili”, le creature che sono solo “spirituali” e quelle anche o solamente “materiali”. L’uomo è il vertice della creazione perché assomma, nella perfezione creata, entrambe le caratteristiche.
Nei “cieli” vi fu una ribellione: alcuni spiriti non accettarono di essere solo creature e di non poter creare; si combatté una battaglia e gli “spiriti ribelli” furono precipitati sulla “terra”. L’invidia luciferina non accettò la volontà di Dio (manifesta) di prendere carne. Gli spiriti ribelli, espulsi dal Cielo, regno in cui vige la volontà divina, furono precipitati “in terra”, dove esportarono la ribellione tentando l’unica creatura, dotata di vita spirituale e di libertà, che potesse essere interessata a valutare l’opzione di rifiutare la volontà di Dio.
La volontà ribelle delle creature spirituali, e confinata in quell’ambito, per potersi insinuare anche nella realtà materiale abbisognava dell’assenso di una creatura fatta anche di carne, nella propria libertà.
Le conseguenze fisiche della scelta di Adamo
L’uomo in Adamo preferì la menzogna satanica all’insegnamento di Dio. Questo “disastro” non fu una bazzecola, un mero capriccio, ma sprigionò una serie di conseguenze anche fisiche su tutta la creazione, non solo sull’umanità. Oggi la creazione è inquinata e deturpata dal peccato; ma insieme alle scelte dell’uomo (libere) e alle leggi della natura (le “cause seconde”), che mescolandosi paiono produrre la casualità che punteggia la storia, resta sempre la volontà di Dio, provvidenza che regge le une e le altre.
Così Dio, che è Padre, Figlio e Spirito Santo, non ha abbandonato l’umanità dopo il peccato originale. E la persona del Figlio, esistente da sempre e per sempre, ha preso carne nell’umanità di Gesù, attraverso il “sì” che una ragazza, già preservata dal peccato originale(immacolata concezione) disse all’angelo all’Annunciazione. Gesù ci ha insegnato a chiedere al Padre che venga il Suo regno, come in cielo così in terra. E sia fatta la Sua volontà!
Non così l’angelo ribelle e decaduto che ha invidiato il ruolo dell’uomo fin da prima che esistessero le “cose visibili”. Satana è un essere spirituale, intelligentissimo, ma non è a immagine e somiglianza di Dio. Ha odiato l’uomo, invidioso del fatto (a lui noto) che Dio avrebbe preso carne umana nel Figlio. E’ un cane alla catena che abbaia e spaventa, ma non può azzannare, finché non gli si va vicini: ma ci sono epoche in cui Satana è “sciolto dalle catene”; il nostro tempo ne ha tutte le caratteristiche. Il tempo in cui l’uomo, col proprio libero arbitrio, adora chi gli propone “sia fatta la tua volontà”. L’uomo vorrebbe adorare se stesso, e invece adora “l’invisibile” ribelle, che gli suggerisce la ribellione a Dio.
L’uomo che decide di non fare la volontà di Dio sperimenta tutte le conseguenze del fare di testa sua.
Sia fatta la volontà dell’uomo! Il peggior castigo di Dio
Conseguenze tragiche, drammatiche, sanguinose, catastrofiche… E Dio lo permette, perchè il peggior castigo che possa infliggere all’uomo è quando consente che sia fatta la volontà dell’uomo, contro la Sua… Dio però non smette di amare l’uomo, come non smise dopo il Peccato Originale. “Castiga”, perché voltare le spalle a Dio è peggio per l’uomo, ma non abbandona. Perciò la Rivelazione è una promessa che invita a far sfociare la storia della creazione visibile nella conversione, così che la natura ferita possa essere divinizzata in Cristo (la Theosis), in comunione con Lui che è amore.
C’è solo una creatura umana che ha fatto al 100% la volontà di Dio: l’Immacolata Concezione. La tutta pura. Sarà stato un caso? Evidentemente non lo è. Bisogna riflettere sul fatto che il cristianesimo è innanzitutto un’esperienza. Dio si rivela all’uomo che ha le facoltà di comprenderne la Rivelazione. E con anche la facoltà di accorgersi di quel che succede.
Durante il battesimo del figlio di una coppia di amici, nel caos totale di un “popolo di Dio” completamente rapito da foto, filmini, selfies e battimani (è ormai usuale raggruppare una decina di battesimi, raggiungendo numeri ragguardevoli di presenze in corpo, ma quasi altrettanta assenza in spirito al rito sacramentale), con il celebrante preoccupato soprattutto di “fare il simpatico”, ho notato che non è stato nominato mai, in più di un’ora di celebrazione, il peccato originale. Tramite mia moglie, Dio mi ha fatto una grazia, con queste parole semplici: “Ma ci pensi? Quei bambini adesso sono come l’uomo prima del peccato originale! Eh già, perchè per mezzo del Battesimo quelle creature sono state rigenerate”.
Mentre i più “lontani” pensavano soprattutto alla festa e ai chilometri da fare per raggiungere il luogo prescelto, padrini e madrine pensavano al regalo, e i più “vicini” festeggiavano “l’entrata a far parte della comunità” (rigorosamente accogliente e tanto carina, quasi che il battesimo fosse soprattutto questo), il sacramento amministrato aveva agito su un “problemino” non da poco, imprimendo un “sigillo”, indelebile, per mezzo dello Spirito Santo”, che ci fa partecipi del sacerdozio di Cristo. Si “vede qualcosa”? Niente.
In chiesa erano state rinnovate le promesse battesimali, dicendo “rinuncio” (a Satana) e un triplo “credo” sui dogmi di fede, seguite da un “amen”: il trasporto (eufemismo) con cui erano state pronunciate quelle parole da quasi tutti non aveva trasmesso il loro peso, valido per chi avrebbe già un’età per capire quel che sta dicendo… ma tant’è! Se dunque quello che non si vede per molti non c’è, quel che si vede com’è?
Anche gli onesti possono non essere giusti
Le leggi degli uomini,spesso ingiuste e imposte da poteri interessati, se rispettate portano a essere “in regola”… con il mondo. Le leggi degli uomini possono non essere allineate ai comandamenti di Dio (che è il minimo per essere “giusti” davanti a Dio e agli uomini), per cui anche gli “onesti” possono non essere “giusti”.
Oggi si è così confusi da ritenere assolto il compito di credente comportandosi “da buon cittadino”, come se ai tempi di Robespierre le cose avessero funzionato. Mentre il progetto dell’uomo viene riaggiornato ad ogni cambio di ideologia e di potere che la propone e la impone, dicendola la “panacea ai mali del mondo”, il cristianesimo contro il peccato, e la sofferenza che ne scaturisce, chiede molto di più: accrescere la virtù (fede, speranza, carità), rinunciare al mondo (povertà, castità, obbedienza), restare fedeli alle promesse (battesimali, matrimoniali, dell’ordine sacro) e ai doveri di stato, e abbandonarsi alla volontà di Dio, per riceverne la grazia. Solo da Dio vengono l’amore e la pace, non come li dà il mondo, che sprizza irrequietezza (e follia omicida) e tragedie ammantate di buone intenzioni (l’idea).
Dio esiste. E’ tutto quello che noi non siamo (eterno, onnisciente, infinito, onnipotente). Prendendo carne l’ha fatto per redimerla, per riportare tutta la creazione alla perfezione della Sua volontà, ma non senza che la nostra santa libertà possa finalmente sceglierla, rinunciando a Satana.
Il peccato originale ha cambiato la storia e la natura
La storia con il peccato originaleha visto una svolta terribile. Dio l’ha permessa, è vero, ma per rispetto alla libertà donata all’uomo, creato a Sua immagine e somiglianza. Quell’uomo, quello creato prima del peccato, non c’è più. Il danno fatto con il peccato originale ha rovinato tutto. E, giova ribadirlo, questo ha avuto ed ha conseguenze in qualche modo biologiche, genetiche e non solo “morali”, di “inclinazione al male”. Il peccato ha introdotto la morte, il dolore, tutte le sofferenze che non sono create da Dio, non c’erano nell’Eden e non vi saranno in paradiso, per chi ci andrà.
Il danno è così grande, che ha bisogno di una riparazione. E così Dio ha pensato uno “strumento” (Maria, l’immacolata) e da lì ha realizzato l’incarnazione di Gesù, per la nostra redenzione.
Nella Volontà di Dio l’amore verso l’uomo aveva già pensato che il Figlio si incarnasse, per essere riportato a Dio. Questo Satana lo sapeva, e da qui l’invidia verso l’uomo e l’odio verso Cristo, cioè l’odio verso Colui che da sempre è stato ciò che Satana non ha voluto servire. Il fatto che Cristo, incarnandosi, abbia dovuto anche redimerci è conseguenza del peccato: ma la volontà del Figlio di farsi carne era già all’inizio, quando Egli già esisteva e creava tutto. Non è necessario avere una visione “amartiocentrica” per concepire l’incarnazione nel volere di Dio; basta sapere quanto Dio ami l’uomo! Ma che Dio ci ama ce l’ha mostrato il Figlio fattosi uomo e crocifisso, che ci ha insegnato a pregare “sia fatta la Tua volontà, o Padre, come in cielo così in terra, per liberarci dal Maligno, ovvero dalle conseguenze dell’inganno di Satana.
Il dogma scomparso e l’obnubilamento del Dio “inutile”
Fin dai tempi dell’eresia di Pelagio, anche tra i credenti in Cristo c’è chi ritiene che l’uomo possa salvarsi da sé. Invece l’indispensabilità di Gesù, da vero uomo, è di aver consegnato liberamente se stesso, da vero Dio, lasciando crocifiggere la propria natura umana per la nostra redenzione.
Negando il peccato originale si lascia che la creazione possa essere attribuita al caso, possa essere lasciata al progresso dell’uomo e soprattutto possa fare a meno di Cristo!
Il peccato originale è il punto nodale di un cristianesimo che accetta la rivelazione di Dio e la contempla, annunciandola nella sua purezza, invece di farsene in qualche modo un reinterpretatore, a beneficio delle mode e dei tempi, usando la rivelazione a proprio consumo, come attore utile del/nel mondo.
La Chiesa monastica, interiore, spirituale, annunciatrice della rivelazione, dispensatrice di sacramenti, pur occupandosi dei bisogni degli uomini, è diventata oggi una Chiesa-comunità esteriore, attivista, protagonista e in cerca di un ruolo da protagonista nel supermercato delle opzioni per promuovere l’uomo bisognoso, specie materialmente. E’ diventato protagonista l’umano. E’ finito in ombra Dio.
Il peccato originale rivela invece la necessità di un redentore. Da quella situazione l’uomo da solo non esce ed anzi si avvita sempre di più nel rifiuto di Dio. Dopo 20 secoli di cristianesimo, la cristianità è peccatrice, divisa, confusa teologicamente, evaporata in interi territori di grande tradizione e cultura cristiana.
Gesù lo aveva detto:quando tornerò, troverò la fede sulla terra? Siamo salvati, ma siamo salvati perché perduti. Ma chi ha l’umiltà di sentirsi “perduto” se tutti insieme possiamo vincere, nulla ci è precluso e il futuro (la vita) non è un dono ma sarà un nostro prodotto? La rimozione del peccato originale è necessaria a chiunque ha bisogno di rendere non necessario Cristo come unico salvatore. Tolto il peccato originale è facile rileggere la storia in divenire, in chiave evoluzionistica, progressiva, dall’uomo bruto a quello intelligente, non essendoci più il passaggio che dall’uomo perfetto aveva portato a quello abbrutito e imbestialito dal peccato. Ecco così il mito del buon selvaggio, la radice logica di Rousseau e di tutto l’illuminismo (massonico e anticristiano).
La “chiesa universale”, la “neochiesa”, a-dogmatica e di tutti fratelli, quella del Cristo massonico, uomo che parla di amore umano agli uomini, senza pretese di verità differenti dalla filantropia, senza più giudizio sulle forme, perché “ogni amore è amore”, perchè non ha più peccati personali da giudicare, in cui l’inferno è vuoto e si è salvi “automaticamente”, è una grande tentazione e insieme è una grande mistificazione.
La creazione intera attende la rivelazione dei figli di Dio, e geme come per il parto. Il trionfo del cuore immacolato, promesso a Fatima, si realizzerà con il trionfo dei cuori (dell’interiorità degli uomini capaci di vita spirituale) in cui, come in Maria, si vive la volontà di Dio, in purezza, cioè senza riserve, fidandosi, sapendolo il meglio per tutti. Sono cristiano per grazia di Dio. Meriti miei? Vantarne è già un peccato. Cominciò Adamo credendo di fare per il meglio… Ed eccoci ancora qui, “geneticamente modificati”.
La rimozione del Peccato Originale ha scatenato Satana
Il sinodo di Cartagine, convocato nel 418 d.C. da papa Zosimo contro Pelagio, affermò che è eretico ritenere che la Grazia serva solo a rimettere le colpe e non soprattutto ad aiutare perchè non se ne commettano altre; ed è parimenti eretico ritenere che l’unico scopo della Grazia sia di illuminare l’intelletto nella conoscenza di Dio (un “sapere”) e non piuttosto il donare la forza alla volontà (al “cuore”) per essere capaci di vivere secondo il comandamento dell’amore, al modo di Cristo (non “qualunque amore”, superbamente inteso privo di peccato). Non per i nostri meriti, ma grazie a Dio che è lasciato libero di agire in noi, che Glielo permettiamo! Come Maria, l’Immacolata, priva del peccato, l’umile per antonomasia.
Il peccato originale commesso da Adamo, generò un disastro le cui conseguenze riguardano tutti.
Il Battesimo interviene con una grazia speciale, a motivo della fede in Cristo, anche se non impedisce, dopo questo ingresso nella vita rivolta a Gesù Cristo, Nostro Signore, che altri peccati rivolgano altrove la vita del cristiano.
Essere “di Cristo” permette di aprirci a Lui e di saper discernere il bene dal male, imparando da Lui e non ragionando come il mondo, tuttora sotto il suo principe, Satana, odiatore di Cristo, invidioso dell’uomo, falsario e omicida fin dal principio. Senza la Grazia non se ne esce.
Centoundici anni dopo Cartagine al pelagianesimo era subentrata un’eresia “semipelagiana”: l’uomo, con il proprio libero arbitrio, può convertirsi al bene. La Chiesa riunita ad Orange nel 529 d.C. smascherò l’ingenuità di questa formulazione: accettata la morte fisica come conseguenza del peccato originale, si ritiene il libero arbitrio umano “puro”, esente da quel peccato! Purtroppo non è così: la natura umana è sotto la schiavitù del principe del mondo, non solo le membra, ma anche la mente, con i suoi pensieri. Proprio lì Satana agisce ancor meglio, SE non interviene la Grazia per discernere il bene e il male, nella Verità: l’uomo attuale non è più l’uomo del giorno della creazione, nemmeno dopo la Redenzione.
L’aver sotterrato questa dottrina, ridotta all’insignificanza e ritenuta obsoleta (gli esempi si sprecano), spiega lo stato in cui versa la Chiesa e lo scatenamento di Satana a tutti i livelli. Perciò ogni protagonismo della creatura e ogni ignoranza del Creatore non possono che precipitare l’uomo nelle braccia dell’ingannatore, il principe di questo mondo cacciato per sempre dal “Cielo”. Le anime rischiano di fare questa terribile fine, in eterno, rifiutando l’occasione di scegliere la volontà di Dio e di un posto nel Cielo.
Perché il peccato originale non viene quasi nominato durante i battesimi? Chi l’ha ridotto a una leggenda? Scopriamo chi dice che non c’è bisogno di Cristo come unico salvatore… chi ha bisogno della storia in chiave progressiva… una creatura intelligente che ha bisogno di servitori che la assecondino nel ribellarsi a Chi esiste ed è creatore… E riconosciamo chi la serve. In ogni ambito. Anche dentro la Chiesa.
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