La Storia è là ...
Illic mortui vivunt,
muti loquuntur
Illic mortui vivunt,
muti loquuntur
"Se taceranno gli uomini, parleranno le pietre" (profezia di Gesù Cristo).
In questi ultimi scorci del 2013 porgo ai lettori una riflessione che mi è sovvenuta imperiosa.
Ci si lamenta che i nostri sono
tempi religiosamente decadenti. Nonostante nobili eccezioni questo è senz'altro
vero e lo si può affermare senza sentirsi accusare di pessimismo. Se si osserva
il modo in cui la società è cambiata, si deve concludere che oggi l'uomo fa
volentieri a meno della religione: si sente autosufficiente. L'uomo che,
invece, crede di essere religioso ha una modalità di esprimere la fede (o quanto
resta di essa) che spesso non è neppure accostabile a quella dei nostri avi,
gente semplice ma in grado di avere vere e proprie intuizioni soprannaturali.
Oggi sta succedendo come al
tramonto di grandi civiltà: la storia è là e ricorda a chi la intende di che
pasta erano fatti gli avi, nonostante tutti i loro limiti in quanto uomini.
La foresta avrà pure inghiottito
i resti della civiltà maya ma, imbattendosi in essi, non si può che
meravigliarsi. Chi oggi può, con i mezzi di allora, fare altrettanto?
I lapilli, la cenere e il fumo
avranno pure seppellito Pompei, riscoperta molto tempo dopo. Ma se si passeggia
in essa, si comprende con quale raziocinio i romani avessero ordinato la vita
cittadina.
I normanni avranno pure invaso il
sud Italia, imponendo il loro mondo e la loro religiosità, ma i monumenti
religiosi che sono giunti fino ai nostri giorni ci ricordano cosa c'era prima e
quello non si può cancellare dalla memoria a meno di non distruggere quegli
stessi monumenti!
A vestment that ought never to be seen in public ever again! |
Santa Sofia di Costantinopoli
sarà pure divenuta una moschea e, in seguito, un museo. Ma le sue pietre
vibrano ancora di vita, se così si può dire, e ci ricordano che tipo di impero
le gravitava attorno, un impero cristiano!
Nel mondo cattolico un nuovo
clero e una nuova moda avranno pure sconvolto le chiese, alterato i riti con
l'idea di renderli più "comprensibili", messo alla berlina chi non la
pensasse come loro. Eppure i monumenti religiosi, quelli di un'altra epoca,
sono ancora là, muti ma eloquenti ad un tempo. Ci raccontano di mani generose,
di fatiche quotidiane, di una fede stabile, di venerazione per le cose sacre,
di sacro timore di Dio.
Certi altari non sono fatti con spiriti e cuori
miserabili ma con un alto concetto di Dio ed è anche con quel concetto che si è
modellata la pietra, si sono stesi i colori, si è intarsiato il marmo. Questo è
ancora eloquente, nonostante si denudino quegli altari, li si umili
trasformandoli in mensole reggi-piante o quant'altro.
Questo mondo, nato da un'alta idea (oggi diremo idealismo) e dal sacrificio, ha generato la bellezza sacra. Una bellezza differente, a seconda delle epoche, ma pur sempre splendente.
Questo mondo, nato da un'alta idea (oggi diremo idealismo) e dal sacrificio, ha generato la bellezza sacra. Una bellezza differente, a seconda delle epoche, ma pur sempre splendente.
Personalmente mi colloco nella
semplice arte romanica e bizantina con la sua rocciosa sicurezza e la sua
modalità ieratico-protettiva ma non posso non riconoscere pure nel barocco uno
slancio e una celebrazione religiosa che si è completamente affossata nei
nostri tempi.
La storia è là e le pietre, nel
volgere del tempo, rimangono a parlarci. Chi le ascolta capirà che i nostri
tempi sono religiosamente ben poca cosa anche se amiamo negare e nascondere
questa realtà palese per crederci "qualcuno". Le pietre sono sempre
là e ci indicano il giusto cammino. Quando gli uomini tacciono o raccontano
favole, le pietre narrano la verità. Ascoltiamole!
Nonostante le difficoltà evidenti, buon 2014!!!
http://traditioliturgica.blogspot.it/2013/12/la-storia-e-la.html
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