13 MAGGIO
B. V. MARIA DI FATIMA
SECONDA LETTURA
Dai «Discorsi» di sant’Efrem, diacono
Maria soia comprende in sé colui che tutto il mondo non può contenere
Portando in sé la divinità, Maria è diventata cielo per noi. Cristo infatti, senza separarsi dalla gloria del Padre, ha racchiuso la sua divinità nei ristretti limiti di un grembo, per innalzare gli uomini a una dignità più alta. Scelse lei sola in tutta la schiera delle vergini, perché fosse lo strumento della nostra salvezza. In lei ebbero compimento tutte le predizioni dei profeti e dei giusti. Da lei uscì quella splendidissima stella, sotto la cui guida il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce (cfr. Is 9, 1). Maria può essere chiamata convenientemente con molti nomi. Ella infatti è tempio del Figlio di Dio, il quale da lei è uscito in modo diverso da com’ era entrato; infatti era entrato nel grembo senza corpo, ne uscì rivestito di un corpo. Ella è quel mistico cielo nuovo, nel quale il Re dei re prese dimora come nella sua sede e dal quale è venuto sulla terra, facendo apparire il suo essere simile agli uomini (cfr. Fil 2, 7). Ella è la vite che produce frutti di soave odore (cfr. Sir 24,23 Vulg.); e poiché il frutto era troppo diverso dalla natura dell'albero, fu necessario che prendesse la sua somiglianza dall'albero. Ella è la fonte che sgorga dalla casa del Signore, dalla quale per gli assetati sono fluite le acque della vita: chi vi accosterà le labbra non avrà sete in eterno. È un errore, carissimi, pensare di poter mettere sullo stesso piano il giorno della creazione e quello della nuova creazione in Maria. All'inizio infatti la terra fu fondata, per mezzo di lei fu rinnovata. All'inizio, per il peccato di Adamo, essa fu maledetta nei suoi frutti (cfr. Gn 3,17-19), per mezzo di Maria invece ad essa fu ridata la pace e la sicurezza. All'inizio, per il peccato dei progenitori, la morte si è riversata su tutti gli uomini (cfr. Rm 5, 18), ora invece siamo passati dalla morte alla vita. All'inizio il serpente, passando per l'ascolto di Eva, iniettò il veleno in tutto il corpo, ora Maria accoglie con l'ascolto l'annunziatore della felicità eterna. Ciò che fu strumento di morte, risulta ora strumento di vita. Colui che siede sui Cherubini (cfr. Sal 79, 2), ora è portato dalle braccia di una donna; colui che tutto il mondo non può contenere, Maria sola lo stringe nelle braccia; colui che i Troni e le Dominazioni temono, è nutrito da una fanciulla; colui che regna nei secoli dei secoli, eccolo seduto sulle ginocchia di una vergine; colui che fa della terra lo sgabello dei suoi piedi (cfr. Is 66,1), ora la calpesta con i suoi piedi di bambino.
RESPONSORIO
Saldo è il cuore della Vergine: all'annuncio dell'angelo ha concepito il mistero divino; nel suo casto ventre ha accolto il più bello tra i figli dell'uomo * e benedetta in eterno, diede a noi il Dio fatto uomo, alleluia.
La dimora di un ventre puro diventa senza indugio tempio di Dio:
in virtù della parola, vergine intatta concepì il Figlio.
e, benedetta in eterno, diede a noi il Dio fatto uomo, alleluia.
ORAZIONE
O Dio, tu hai voluto che Maria, Madre del tuo Figlio, fosse anche nostra Madre; fa' che, perseverando nella penitenza e nella preghiera per la salvezza del mondo, ci adoperiamo con tutte le forze per la crescita del regno di Cristo. Egli è Dio.
Deus, qui Genetrícem Fílii tui Matrem quoque nostram constituísti, concéde nobis, ut, in paeniténtia et oratióne pro mundi salúte perseverántes, in dies valeámus regnum Christi efficácius promovére. Per Dóminum.
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