sabato 7 maggio 2011

11 MAGGIO
SAN FRANCESCO DE GERONIMO, S.J.


SECONDA LETTURA
Dai «Manoscritti» di san Francesco De Geronimo, sacerdote (Archivio dei Gesuiti, Grottaglie)
Dobbiamo spesso meditare la passione di Gesù Cristo
La meditazione della Passione muove le anime all'amore delle sante virtù e all'odio dei vizi, perché nella passione tutte le virtù furono praticate da Cristo come Maestro.
Ivi l'umiltà, la massima che sia possibile a un Dio: Umiliò se stesso (Fil 2, 8); or quale uomo superbo, vedendo un Dio tanto umiliato, non si vorrà umiliare, se si mette a considerare le lezioni di umiltà che gli dà Cristo? E perciò Cristo disse: Imparate da me, che sono mansueto ed umile di cuore (Mt 11, 29).
Ivi si vede la pazienza in cose tanto amare e dolorose che eccedono ogni amarezza e pena patibile; e lui come un agnello che sta muto dinanzi a colui che lo tosa, non aprì la sua bocca (Is 53,7). Egli tacque: or chi non imparerà ad aver pazienza nelle cose minori, se un Dio in cose sì grandi soffre con tanta pazienza?
Ivi si scorge la sua grande carità, perché solo per carità patì, affine di liberar noi dai tormenti eterni; ora nessuno ha carità più grande di colui che dà la vita per i suoi amici (Gv 15,13); chi dunque non compatirà il prossimo e non gli darà aiuto, potendo, massimamente ai poveri? Ivi la mansuetudine, mentre non solo Cristo non si vendica, ma perdona pregando: Padre, perdona loro (Lc 23, 24); chi avrà cuore così crudele da non perdonare a chi lo offese?
La meditazione della Passione inoltre accende nel cuore due amori.
Il primo, verso questo amoroso e tormentato Signore, che per solo amore verso di noi si sot-tomise volontariamente alle grandissime ignominie e pene che tollerò nella sua Passione. Se il non far conto di pena alcuna per l'amato è segno certissimo di amore, devi concludere che l'amore portato a noi da Cristo sia stato non grande, ma massimo, inarrivabile, infinito, per essersi sottoposto per nostro amore alle massime pene e ai massimi tormenti che hanno superato tutti quelli dei martiri. E se amore si paga con amore, devi accenderti, quanto più si può, a corrispondere a tanto amore, acciocché per l'avvenire non abbia ardire di far cosa indegna di sì eccessiva carità.
Il secondo amore che devi accendere nel tuo cuore è un tenero affetto verso la Passione di Gesù, in modo che ogni giorno consideri le acerbe pene tollerate con tanto amore da Cristo per noi.
Senti dunque l'amore per Gesù e rifletti fra te stesso che cosa devi correggere nella tua vita, che cosa devi aggiungere, che cosa vincere.

RESPONSORIO
Noi predichiamo Cristo crocifisso: * per coloro che sono chiamati, potenza e sapienza di Dio
Io ritenni infatti di non saper altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e questi crocifisso:
per coloro che sono chiamati, potenza e sapienza di Dio.

Oppure: Dagli atti della causa di beatificazione del servo di Dio Francesco de Geronimo.
(Deposiz. giurata del sac. F. di Stefano; Romae 1751)
Il padre Francesco possedè la virtù della fede, con aver egli creduto fermissimamente tutti i misteri della nostra santa religione; perché conobbi il detto servo di Dio menare una vita così santa e illibata, che era uno specchio ed esempio non solo dell'osservanza della divina legge, ma anche della puntuale esecuzione dei consigli evangelici; sicché tutta la sua vita fu sempre conforme al sacrosanto Vangelo.
Osservai parimenti il detto servo di Dio insegnare la dottrina cristiana e istruire la gente rozza e bassa sui primi rudimenti della nostra santa fede nei luoghi più abbietti di questa città. Ed egli non si accontentò d'istruire il popolo sulla fede in segreto, per così dire, e in questi luoghi più vili della città, il che gli arrecava molta fatica, ma ancora l'istruì in pubblico con le prediche delle sue missioni, quali soleva fare per quei luoghi, dove gran numero di popolo soleva trattenersi a oziare. Oltre a ciò, sempre, per lo spazio di quarant'anni, altro non fece che esortare il popolo all'osservanza delle verità evangeliche; e nel predicarle erano così vive le sue espressioni, che ben dimostrava quanto egli fermamente credesse quelle verità, che da lui erano al popolo proposte. Le sue prediche erano di stile limpido e semplice per adattarsi alla capacità di tutti, ma erano insieme di pensieri sublimi ed elevati, e arricchite di Scrittura e santi Padri; cosicché non soltanto gli ignoranti e la plebe, ma anche i dotti e i nobili gradivano udirlo, come io medesimo più volte ho osservato in udire le prediche di detto servo di Dio. E ciò perché le sue prediche non eran frutto di studio, ma di orazione e di penitenze. E il popolo sempre udì il detto servo di Dio, così in Napoli come fuori, con gran diletto e gusto, perché il Signore diffondeva sopra le sue parole una certa soavità e dolcezza, affinchè fosse piaciuto, e piacendo attirato avesse molte anime ai piedi del Crocifisso.

RESPONSORIO 1 Cor 2, 1-2; 2 Cor 12, 15
Non mi sono presentato ad annunciarvi il mistero di Dio con sublimità di parola o di sa-pienza.
* Io ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo e questi crocifis¬so,
Mi prodigherò volentieri, anzi consumerò me stesso per le vostre anime.
Io ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo e questi crocifisso,

ORAZIONE O Dio, luce e pastore dei credenti, che hai chiamato san Francesco De Geronimo a illuminare la comunità cristiana con la parola e a formarla con la testimonianza della vita, fà che custodiamo la fede che ci ha insegnato e seguiamo la via che ha tracciato con l'esempio. Per il nostro Signore.

OPPURE: O Dio, per la salvezza delle anime hai reso san Francesco de Geronimo insigne predicatore della tua parola; concedi a noi, per sua intercessione, di aver sempre presenti nel nostro cuore i precetti della tua legge e di metterli in pratica fedelmente. Per il nostro Signore,

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