sabato 7 maggio 2011

9 MAGGIO
SAN PACOMIO


SECONDA LETTURA Dalle «Esortazioni» di san Pacomio, abate.
Per il Signore ogni giorno siamo messi a morte.
Onora Dio obbedendogli, e sarai forte. Ricordati delle pene che hanno sopportato i santi.
Realizziamo tra noi la concordia, restando saldi nella nostra vocazione. Innanzi tutto impegniamoci con ogni cura per progredire spiritualmente in questa vita che abbiamo abbracciata, per meritare di portar a compimento il cammino della nostra vita monastica in modo gradito a Dio. Cerchiamo di non essere simili a coloro che pongono la loro gioia nelle cose vane e periture affinché non accada che il nostro cuore, abbandonando il retto cammino, commetta peccato e resti privo della speranza della vita eterna.
È compito dell'intelligenza conoscere che la volontà di Dio è la fonte di ogni bene. Il peggiore dei mali, infatti, sta nel resistere alla legge di Dio e assecondare la volontà propria. Chi compie la propria volontà rimarrà privo della conoscenza di Dio, non potrà seguire la via dei santi e alla fine incontrerà la rovina e il pianto. Ora dunque è il tempo favorevole per piacere al Signore, poiché la salvezza si acquista nel tempo della tribolazione. Non accontentiamoci quindi di tener salda la fede nel tempo della consolazione, per allontanarci poi da essa nell'ora della prova. La Scrittura infatti dice: "Quando avrai fatto un voto al Signore tuo Dio, non tarderai a soddisfarlo» (Dt 23,22); ancora; Non scoraggiarti nel tempo della tribolazione, ma sii paziente e prega Dio (cfr. Sir 2, 2.4.6'), La pienezza di una fede incrollabile è un dono di Dio, che i profeti ottennero dallo Spirito Santo. In questa fede furono confermati gli apostoli i quali, sostenendo per essa molte tribolazioni, giunsero al premio eterno.
Teniamo presenti queste verità per non lasciarci trascinare qua e là, ingannati dalla seduzione dell'errore. Rimaniamo invece saldi e immobili, tenendo a freno le divagazioni della mente, che ribollono come acque, col ricordo assiduo della legge divina. Con tale meditazione, distruggeremo la legge della carne e potremo così scoprire e conoscere meglio ciò che piace a Dio, conservandoci immuni dalle cure del mondo e da ogni specie di superbia, la quale è una vera follia, il peggiore di tutti i mali. Sempre tenendo presente Dio davanti agli occhi della mente, ricordiamoci della sua passione e della sua morte in croce per cui siamo redenti e ridonati alla vita. Aborriamo il mondo e ciò che gli appartiene e aborriamo anche ogni comodità del corpo. Rinunziamo a questa vita, per poter vivere con Dio.
Ricordiamoci, fratelli carissimi, della nostra professione nella quale abbiamo promesso a Dio di servirlo. Di questo dovremmo render conto nel giorno lei giudizio. Accettiamo le sofferenze della fame, della sete, della povertà, delle veglie. Occupiamoci nella preghiera e nella salmodia, gemendo dal fondo del cuore e versando lagrime di compunzione; ed esaminiamoci accuratamente per vedere se almeno in qualche cosa possiamo esser trovati degni da Dio, per sua infinita misericordia. Non indietreggiamo davanti alla porta stretta della tribolazione, per conse-guire la gioia delle consolazioni di Dio e meritare il riposo eterno della vita immortale. Amen.

RESPONSORIO (Rm 8,36-37; Sal 43,12.14)
Per causa tua siamo messi a morte tutto il giorno; siamo trattati come pecore da macello;
* ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori per virtù di colui che ci ha amati, alleluia.
Ci hai consegnati come pecore da macello, ci hai resi ludibrio dei nostri vicini;
ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori per virtù di colui che ci ha amati, alleluia.

ORAZIONE     O Dio, che hai guidato a vertici di dottrina e di santità il santo abate Pacomio, fa' che anche noi, sul suo esempio, cerchiamo per prima cosa il pane della tua Parola, fonte di luce per la coscienza e di pace per il cuore. Per il nostro Signore.

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