Cari fratelli e sorelle,
Come
risultato della recente pandemia di febbre suina, è stata sollevata –
senza necessità – la questione della possibile trasmissione di malattie
attraverso la santa Comunione. Sfruttiamo questa opportunità per
esprimere certe verità, che sono richieste per custodire in noi il
tesoro senza prezzo della Fede.
La
nostra Chiesa trasmette ormai da duemila anni la grazia dei suoi
sacramenti, nel modo usuale e benedetto, ‘per la guarigione dell’anima e
del corpo’. Non ha mai avuto bisogno di speculare con la logica
contemporanea del dubbio irriverente, ma ha vissuto giorno dopo giorno
con l’esperienza dell’affermazione di un miracolo supremo. Come potrebbe
mai la comunione con Dio essere causa di malattia o pure del danno più
lieve? Come potrebbero mai il corpo e il sangue del nostro Signore e Dio
inquinare il nostro corpo e il nostro sangue? Come potrebbe mai
un’esperienza quotidiana di duemila anni essere negata dal mero
razionalismo e dalla fredda superficialità del nostro tempo?
I
fedeli – sia sani che malati – hanno ricevuto la santa Comunione per
secoli, distribuita dagli stessi cucchiai da Comunione – che non sono
mai lavati né disinfettati – e mai niente di sfortunato è successo. I
preti che servono negli ospedali, anche in quelli per malattie
contagiose, distribuiscono tutti la santa Comunione ai fedeli, quindi
consumano i resti del calice con riverenza e tutti godono di lunga vita.
La Santa Comunione è tutto ciò che come Chiesa e come popolo abbiamo di
sacro. È la suprema medicina per il corpo e per l’anima. Questo è pure
l’insegnamento e l‘esperienza della nostra Chiesa.
Tutti
quelli che non credono nel miracolo della Risurrezione del Signore, che
disprezzano la sua nascita da una vergine, che negano la fragranza
emanata dalle sante reliquie, che mostrano disprezzo verso tutto ciò che
è santo e consacrato, che cospirano contro la nostra Chiesa e cercano
di sradicare la minima traccia di fede dalle nostre anime cercheranno
pure naturalmente di usare questa opportunità di insultare il santo
mistero dell’Eucaristia.
Sfortunatamente,
il problema non è il virus dell’influenza – come i media amano
proclamare – né lo è il virus del panico mondiale – sostenuto da
interessi medici. Il problema è il virus dell’empietà e della mancanza di fede.
E il miglior vaccino è la nostra partecipazione frequente al mistero
della santa Comunione, con una coscienza chiara e irreprensibile.
via: http://unafides33.blogspot.it/2016/11/la-suprema-medicina-per-il-corpo-e-per.html
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