Dopo
aver lavorato anni e anni per creare una società intrisa di male e di
violenza, gli stessi personaggi intonano ora le paraliturgie laiche
contro il “femminicidio” e la violenza contro le donne. Di sicuro
assassinano l’italiano, ma anche la matematica, visto che i due terzi
delle vittime di omicidio sono di sesso maschile.
di Paolo Deotto
Anzitutto bisognerebbe dare un’occhiata
alle cifre, ma forse la matematica è “fascista”. Sta di fatto che se
leggiamo gli ultimi dati forniti dalla Direzione Centrale di Polizia
criminale (fonte: Ministero degli interni), scopriamo che i due terzi
delle vittime di omicidio sono di sesso maschile
Ergo, sarebbe legittimo dire che, se c’è
un’emergenza, questa è l’emergenza uominicidio. Sì, lo so, questa
parola non esiste, ma se è per questo non esiste neanche “femminicidio”.
Prima che fosse felicemente avviato il massacro dell’italiano, si
parlava solo e unicamente di “omicidio”. La mania dei neologismi cretini
sta trasformando la lingua di Dante in un mix di lingua-Basaglia con
grugniti primordiali. Ma poi, visto che l’inarrestabile progresso ci ha
svelato che esistono innumerevoli varianti al vecchio e stantio schema
uomo/donna, sarebbe il caso di parlare anche di frocicidio, lesbocidio,
queercidio e così via pazzerellando.
Lasciamo
perdere. Oggi, dunque, è la giornata mondiale contro la violenza sulle
donne e quindi tutti, allineati e coperti, devono proclamare che questo è
un problema terribile. Beninteso, finché continueremo ad esempio a
portarci in casa torme di maomettani, uomini violenti e perlopiù
primitivi (inevitabile, considerando le loro fonti educative – si fa per
dire e culturali – si fa sempre per dire), questo problema diventerà
sempre più serio. Però se una donna è violentata o uccisa da uno di
questi bei soggetti, non si scatenano i deliri femministi, perché
l’islamico è, lo sanno tutti, buono e mite. Erano buoni e miti anche gli
islamici che lo scorso Capodanno trasformarono in incubo la festa,
facendo la festa a moltissime donne a Colonia. In occasione di quello
stupro di massa, la stampa laica-progressista-democratica-ecosìvia fu
molto nell’imbarazzo…
Ma lasciamo perdere anche questo. Restiamo a casa nostra, che già basta e avanza.
Dunque, violenza sulle donne. Anche
quest’anno le solite stucchevoli paraliturgie. Inutile tediarvi
riportando le dichiarazioni tutte uguali. I vari telegiornali vi avranno
già saturato e vi satureranno ancora stasera e domani. L’orgia del
conformismo organizza manifestazioni varie e poi tutti a casa, tutti
contenti.
Ciò
che francamente dà il voltastomaco è vedere che, come sempre, gli
stessi soggetti che hanno demolito la nostra civiltà, già cristiana, ora
hanno la spudoratezza di deprecare la violenza.
Le prodi paladine e paladini dei
“diritti della donna”, che a partire dal sessantotto hanno trasformato
la donna in un oggetto sessuale, che hanno sfasciato la famiglia, che
hanno “lottato” per il diritto all’omicidio del più innocente tra gli
innocenti, il bimbo nel grembo materno, hanno la faccia di bronzo di
parlare di violenza e di deprecarla.
Questi
personaggi hanno dedicato la loro vita alla creazione di una società
malata di violenza e ora, poverini, sono tutti turbati dalla violenza
che esplode nella società. Non sanno che la lunga convivenza col male
porta solo malvagità? Non si ricordano che il dottor Jekyll, avendo
giocato troppo con il male, a un certo punto perde il controllo della
situazione e si trasforma nel malvagio mister Hyde, anche senza bere la
pozione che lui stesso aveva inventato?
Guardiamo alcune di queste persone, solo
alcune. Sono più che sufficienti. Ecco la signora Bonino, ripresa nei
suoi fasti giovanili (in alto a sinistra) e, nella gioiosa vecchiezza
(in alto a destra).
Ecco la
signora Cirinnà (a sinistra), che dopo tanti anni passati a battersi
per i diritti degli animali, ha pensato bene di adoperarsi per
imbestialire le persone e ha posto la sua firma sulla legge che ha
introdotto anche nell’Italia ex-cattolica il frociomatrimonio.
Violenti contro le persone e violenti contro Dio. E ora, facce di bronzo che parlano contro la violenza.
Basta, per favore, basta con questi
stomachevoli festival della più demente ipocrisia, o della più ipocrita
demenza. Signori e signore progressisti, guardate l’immagine qua sotto. È
un morto assassinato. È di sesso maschile o femminile? Non si sa.
L’unico dato certo è che è morto ammazzato, ma è altrettanto certo che i
suoi assassini non conosceranno mai la galera, perché hanno agito sotto
l’ombrello della legge che garantisce alla donna il “diritto” di
abortire. Quella legge che voi avete voluto e che difendete a spada
tratta, facendo ora il possibile e l’impossibile per abolire anche
l’obiezione di coscienza dei medici.
Questa è la realtà che voi avete creato.
Una realtà omicida. Un incubo che si ripete ogni giorno, al ritmo di
circa trecento, ripeto trecento, vittime al giorno. State almeno zitti e
zitte; non avete alcun titolo per deprecare la violenza.
http://www.riscossacristiana.it/unaltra-surreale-giornata-dellipocrisia-la-giornata-mondiale-contro-la-violenza-sulle-donne-di-paolo-deotto/
Nessun commento:
Posta un commento