sabato 7 maggio 2011

MARIA SS. DELLA CROCE
PATRONA DELLA CITTA’ DI FERRANDINA

Liturgia delle Ore


Salmodia dal comune della B. V. Maria

PRIMI VESPRI
INNO

O Vergine, o Signora, o Tuttasanta,
che bei nomi ti serba ogni loquela!
Più d'un popolo superbo esser si vanta
in tua gentil tutela.

Te, quando sorge, e quando cade il die,
o quando il sole a mezzo corso il parte,
saluta il bronzo che le turbe pie
invita ad onorarte.

Tu pur, beata, un dì provasti il pianto,
né il dì verrà che d'oblianza il copra:
anco ogni giorno se ne parla: e tanto
secol vi corse sopra.

Anco ogni giorno se ne parla e plora
in mille parti; d'ogni tuo contento
teco la terra si rallegra ancora
come di fresco evento.

Salve, o degnata di secondo nome,
o Rosa, o Stella ai periglianti scampo,
inclita come il sol, terribil come
oste schierata in campo.

1 ant. Alleluia, regna il Signore dalla croce;
sull'antico serpente trionfa la Vergine col Cristo.
2 ant. Con te, o Maria, benediciamo il Signore, che morendo ci ha dato te come madre.
3 ant. Diamo lode al Signore: risorgendo ha mostrato la sua gloria alla Madre, che con lui soffrì presso la Croce.

LETTURA BREVE 2 Tm 2,10-13 Fratelli, sopporto ogni cosa per gli eletti, perché anch'essi raggiungano la salvezza che è in Cristo Gesù, insieme alla gloria eterna. Certa è questa parola: se moriamo con lui, vivremo anche con lui; se con lui perseveriamo, con lui anche regneremo; se lo rinneghiamo, anch'egli ci rinnegherà; se noi manchiamo di fede, egli però rimane fedele, perché non può rinnegare se stesso.

RESPONSORIO BREVE
Griderò di gioia e il mio spirito esulterà in Dio, * perché mi ha rivestito della salvezza,
come una sposa che si adorna di gioielli.
Griderò di gioia, e il mio spirito esulterà in Dio, perché mi ha rivestito della salvezza, come una sposa che si adorna di gioielli.
La tua terra, o Sion, non sarà più chiamata «Desolata», ma «Terra sposata», perché mi ha rivestito della salvezza, come una sposa che si adorna di gioielli.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo,
Griderò di gioia, e il mio spirito esulterà in Dio, perché mi ha rivestito della salvezza,
come una sposa che si adorna di gioielli.

Ant. al Magn. Gloriosa Madre del Signore che nella fede hai accolto il Verbo fatto uomo, e hai creduto nella risurrezione del tuo Figlio morto per noi, tu, Vergine pia, sei presidio alla fede della Chiesa.

Oppure: A te ricorriamo nella prova, o Madre di Dio: da te viene a noi l’ aiuto del Signore.

INTERCESSIONI Un giorno la luce tramontò sulla croce: moriva il Cristo, il Salvatore, e gli era accanto, coraggiosa, Maria, la Madre. Con la morte egli vince la morte e ogni essere conosce la Vita e la Luce. Eleviamo a Dio, con fiducia la nostra preghiera: Signore, illumina il nostro cammino.

Signore, non permettere che la malvagità umana ostacoli il tuo disegno di riunire tutte le genti nell'unità del tuo amore;
- concedi a noi di collaborare, con l'unione dei nostri cuori,
all'edificazione del tuo regno universale.

Agli uomini delusi, stanchi, impotenti a reagire alle forze e agli inganni di ogni potere,
- concedi, Signore, che non venga meno la loro fiducia nel Cristo, morto e risorto per essi.

Accanto a coloro che, assetati di giustizia, costruiscono la pace con il sacrificio di se stessi,
- fa' che anche noi ci sforziamo con tutte le energie di assecondare
le esigenze liberatrici dei singoli e della società.

A tutti i nostri fratelli e sorelle,
- concedi che, portando ogni giorno la croce alla sequela del Maestro, meritino di partecipare alla sua gloria, insieme alla Vergine Madre.

Per i ferrandinesi che, come Cristo, hanno adempiuto con la morte
l'estremo compito della vita terrena,
- risplenda un giorno anche in loro la gloria della risurrezione,
che già rifulge nel Figlio tuo e nella sua Madre.

Padre nostro

ORAZIONE O Dio che nella gloriosa risurrezione del Cristo tuo figlio hai ridato la gioia al mondo intero, concedi a noi che veneriamo la sua Madre con il titolo di Madonna della Croce, di essere intimamente pervasi della sua stessa fede pasquale, in mezzo alle prove ed alle gioie della vita terrena, per giungere alla pienezza della vita nuova. Per il nostro Signore….

Oppure: O Dio, il cui unico Figlio, morente sulla croce, ha voluto darci come nostra madre la Vergine Maria eletta come sua madre, concedi a noi che ci affidiamo alla sua protezione, di sperimentare la forza e la dolcezza del suo nome. Per il nostro Signore…

Oppure: O Dio, che accanto al tuo Figlio innalzato sulla croce hai voluto presente la Vergine Madre, associata in un unico martirio, donandola a noi come madre, e l’hai colmata di gioia nella sua gloriosa risurrezione, fa' che il nostro popolo, accogliendo questo segno del tuo amore, sperimenti sempre più i frutti della redenzione. Per il nostro Signore…

UFFICIO DELLE LETTURE
Invitatorio
    Ant. Venite, adoriamo Cristo Signore,
    che nel mistero della Pasqua ha unito a se’ la vergine Maria.
salmo 3

INNO

O bella mia speranza,
Dolce amor mio, Maria,
Tu sei la vita mia,
La pace mia sei tu.

Quando ti chiamo, o penso
A te, Maria, mi sento
Tal gaudio e tal contento,
Che mi rapisce il cor.

Se mai pensier molesto
Viene a turbar mia mente,
Sen fugge, allor che sente
Il nome tuo chiamar.

In questo mar del mondo,
Tu sei l'amica Stella
Che puoi la navicella
Dell'alma mia salvar.

Sotto del tuo bel manto,
Amata mia Signora,
Vivere voglio, e ancora
Spero morire un dì.

Che se mi tocca in sorte
Finir la vita mia
Amando Te, Maria,
Mi tocca il Cielo ancor.

Stendi le tue catene,
E m'incatena il core,
Che prigionier d'amore
Fedele a te sarò.

Perché il mio cor Maria,
è tuo, non è più mio;
prendilo e dallo a Dio
ch’io non lo voglio più.

1^ Antifona
Ecco la croce del Signore: fuggano i suoi nemici!
Il leone di Giuda, il germoglio di Davide, ha vinto! Alleluia.

2^ Antifona
Il santo nome del Signore
in croce fu esaltato
sopra il cielo e la terra, alleluia.

3^ Antifona
O croce benedetta!
Tu sola hai portato il Signore,
il Re dei cieli, alleluia.

Grandi cose ha fatto in me l’ Onnipotente, alleluia,
la sua misericordia si stende su quelli che lo temono, alleluia.

PRIMA LETTURA Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni, apostolo 11, 19 -12, 1-12
Apparve nel santuario l'Arca dell'Alleanza
Si aprì il santuario di Dio nel cielo e apparve nel santuario l'arca dell'alleanza.
Ne seguirono folgori, voci, scoppi di tuono, terremoto e una tempesta di grandine.
Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle. Era incinta e gridava per le doglie e il travaglio del parto. Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi; la sua coda trascinava giù un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra. Il drago si pose davanti alla donna che stava per partorire per divorare il bambino appena nato. Essa partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro, e il figlio fu subito rapito verso Dio e verso il suo trono. La donna invece fuggì nel deserto, ove Dio le aveva preparato un rifugio perché vi fosse nutrita per miIleduecentosessanta giorni.
Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme con i suoi angeli, ma non prevalsero e non ci fu più posto per essi in cielo. Il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo il diavolo e satana e che seduce tutta la terra, fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli. Allora udii una gran voce nel cielo che diceva: «Ora si è compiuta la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo, poiché è stato precipitato l'accusatore dei nostri fratelli, colui che li accusava davanti al nostro Dio giorno e notte. Ma essi lo hanno vinto per mezzo del sangue dell'Agnello e grazie alla testimonianza del loro martirio; poiché hanno disprezzato la vita fino a morire. Esultate dunque, o cieli, e voi che abitate in essi. Ma guai a voi terra e mare, perché il diavolo è precipitato sopra di voi pieno di grande furore, sapendo che gli resta poco tempo ».

RESPONSORIO Ap 12, 1. 7b-8
Nel cielo apparve un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi *e sul suo capo una corona di dodici stelle.
Il drago combatteva insieme con i suoi angeli, ma non prevalsero e non ci fu più posto per essi in cielo.
apparve un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi
e sul suo capo una corona di dodici stelle.

SECONDA LETTURA Dalle Omelie di san Vincenzo Ferrer, sacerdote. (Om.l, SuIla Pasqua).
La prima apparizione di Cristo risorto fu per la Madonna.
Cristo uscì dal sepolcro senza bisogno di aprirlo, come era nato da una vergine senza violare la sua verginità. Ritto sopra il sepolcro mostrò il suo corpo glorioso e le sue piaghe a tutti i santi padri, che adorandolo in ginocchio dissero: «Gloria a te, Signore, risorto dai morti, con il Padre e lo Spirito Santo». Questo è il primo spunto di meditazione in questa celebrazione della benedetta risurrezione di Gesù Cristo.
Il secondo spunto è il suo manifestarsi per grazia tutta particolare alla Vergine Maria. Molti teologi ritengono che Cristo nella sua risurrezione apparve in primo luogo a sua Madre; lo dice espressamente sant'Ambrogio nella sua opera «Sulle vergini»: «Maria vide la risurrezione di Cristo, e la vide per prima». Gli evangelisti non si curano di addurre a questo proposito testimoni irrefutabili, perché la testimonianza resa dalla Madre in favore del Figlio sarebbe potuta apparire sospetta: ma ci sono tre motivi che inducono a credere a questa prima apparizione di Cristo alla Vergine Madre.
Il primo motivo è il quarto comandamento, che Gesù volle osservare. Poiché nella passione del Figlio Maria doveva soffrire più di tutti gli altri, Cristo per speciale privilegio aveva risparmiato alla Madre sua i dolori del parto, come eccezione alle normali leggi della natura; allo stesso modo non aveva voluto che provasse le angosce della morte, che sono più grandi di tutte le sofferenze di questa vita, come dice Alberto Magno: «La cosa più terribile di tutte è la morte, perché in essa l'anima viene sradicata tutta in una volta, come un albero». Ma tutti i dolori del parto e della morte piombarono su Maria nella passione del Figlio. Poiché dunque la Scrittura dice: «Onora tuo padre e non dimenticare i gemiti di tua madre» (Sir 7,29), e poiché Cristo osservò perfettamente il comandamento dell'amore per i genitori, ne segue che la sua prima apparizione fu per la Madre sua, che aveva dovuto soffrire più di tutti gli altri.
Il secondo motivo è il merito della fede di Maria. Infatti è certo - perché è attestato dai Vangeli - che nel momento della passione di Cristo persero la loro fede in lui tutti gli apostoli e i discepoli, sia pure nel senso di una fede intesa nella sua globalità: alcuni infatti dubitavano solo del suo essere Dio e Messia, ma tutti lo ritenevano un santissimo profeta. Tuttavia solo la Vergine Maria quel sabato santo continuò a credere con fede immutabile, e per questo nella Chiesa si celebra ogni sabato la sua memoria liturgica. Poiché dunque la Scrittura dice: «II Signore si mostra a coloro che non ricusano di credere in lui» (Sap 1,2), ne risulta che l'essere stata a lei riservata la prima apparizione di Gesù risorto, fu un premio per il merito della sua fede. II terzo motivo è l'intensità dell'amore di Maria. E' certo il fatto che non è mai esistita madre alcuna che abbia amato tanto il figlio come la Vergine Maria amò Cristo. Poiché dunque egli l'ha detto, avverrà così: «Chi mi ama sarà amato dal Padre mio, e anch'io lo amerò e mi manifesterò a lui» (Gv 14,21).
Questi sono i tre motivi da cui argomentiamo che Cristo apparve in primo luogo alla sua Madre vergine, anche se gli evangelisti non Io dicono espressamente.

RESPONSORIO ctr. Gv 20,19
Dopo la sua risurrezione il Signore Gesù stette in mezzo ai suoi discepoli e disse: * Pace a voi, alleluia. E i discepoli gioirono nel vedere il Signore, alleluia.
Il giorno dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo
dove i discepoli erano riuniti, venne Gesù, stette in mezzo a loro e disse:
Pace a voi, alleluia. E i discepoli gioirono nel vedere il Signore, alleluia.

Oppure: Dalle «Omelie» di san Giovanni Crisostomo, vescovo. Om. 2
Adamo e Cristo, Eva e Maria
Hai visto l'ammirabile vittoria? Hai visto la nobilissima impresa della croce? Potrò mai dirti qualcosa di più meraviglioso? Considera il modo con cui ha vinto e resterai ancora più ammirato. Cristo infatti ha vinto il diavolo con gli stessi mezzi con cui aveva ottenuto vittoria il diavolo. Lo sbaragliò con Ie stesse armi usate da lui. Senti in che modo.
Una vergine, un legno e la morte furono i simboli della nostra sconfitta. La vergine era Eva, non aveva infatti ancora coabitato col marito; il legno era l'albero; la morte la pena di Adamo. Ma ecco ancora una vergine, un legno e la morte, già simboli della sconfitta, diventare ora simboli della sua vittoria. Infatti al posto di Eva c'è Maria, al posto dell'albero della scienza del bene e del male c'è l'albero della croce, al posto della morte di Adamo la morte di Cristo.
Vedi come colui che aveva vinto viene ora sconfitto con gli stessi suoi mezzi? Presso l'albero il diavolo abbattè Adamo, presso l'albero Cristo sconfisse il diavolo. E quell'albero mandava all'inferno, questo invece richiama dall'inferno anche coloro che vi erano già scesi. Inoltre un altro albero nascose l'uomo vinto e nudo, questo invece innalza agli occhi di tutti il vincitore spoglio. E quella morte colpì tutti coloro che erano nati dopo di essa, questa morte invece risuscita anche coloro che erano nati prima di essa. «Chi può narrare i prodigi del Signore?» (Sal 105, 2). Siamo stati resi immortali da una morie queste sono le gloriose imprese della croce.
Hai compreso la vittoria? Hai capito il modo con cui ha vinto? Apprendi ora come questa vittoria fu riportata senza nostra fatica e sudore. Noi non abbiamo bagnato di sangue le armi, non siamo stati in battaglia, non siamo stati feriti, la battaglia non l'abbiamo nemmeno vista, eppure abbiamo riportalo vittoria. Del Signore è stato il combattimento, nostra la corona. Poiché la vittoria è anche nostra, imitiamo i soldati e, con voci di gioia, cantiamo oggi odi e l'in-no della vittoria. Diciamo, lodando il Signore: «La morte è stata ingoiata per la vittoria. Dov'è, o morte, la tua vittoria? Dov'è, o morte, il tuo pungiglione?» (1 Cor 15,54-55; cfr. Is 25, 8; Os 13,14).
Tutto questo ci è stato procurato dalla croce gloriosa: la croce, trofeo eretto contro il demonio, arma contro il peccato, spada con cui Cristo ha trafitto il ente; la croce volontà del Padre, gloria dell'Unigenito, gaudio dello Spirito Santo, onore degli angeli, presidio della Chiesa, vanto di Paolo, difesa dei santi, luce di tutto il mondo.

RESPONSORIO
Per volere di Dio, che rinnova all'uomo l'antico onore,
* come una rosa dalle spine nasce da Eva la Vergine Maria.
Perché la forza di Dio cancelli il peccato, e la sua grazia la nostra colpa.
Come una rosa dalle spine nasce da Eva la Vergine Maria.

oppure: Dai Discorsi di Giovanni Paolo II, papa. (AAS 73, 1981,495 s )
Sii la madre di tutte le nostre vie terrene.
Ringraziamo per la maternità di Maria, che si è comunicata e continua a comunicarsi alla Chiesa! Ringraziamo per la Madre sempre presente nel cenacolo della Pentecoste!
Ringraziamo perché possiamo chiamarla anche Madre della Chiesa!
O tu, che più di ogni altro essere umano sei stata affidata allo Spirito Santo, aiuta la Chiesa del tuo Figlio a perseverare nello stesso affidamento, perché possa riversare su tutti gli uomini gli ineffabili beni della redenzione e della santificazione, per la liberazione dell'intera creazione (cfr. Rm 8,21).
O tu, che sei stata con la Chiesa agli inizi della sua missione, intercedi per essa affinchè, andando in tutto il mondo, ammaestri continuamente tutte le nazioni ed annunzi il Vangelo ad ogni creatura. La parola della Verità divina e lo Spirito dell'Amore trovino accesso nei cuori degli uomini, i quali senza questa Verità e senza questo Amore non possono davvero vivere la pienezza della vita.
O tu, che nel modo più pieno hai conosciuto la forza dello Spirito Santo, quando ti è stato concesso di concepire nel tuo seno verginale e di dare alla luce il Verbo eterno, ottieni alla Chiesa che possa continuamente far rinascere dall'acqua e dallo Spirito Santo i figli e le figlie di tutta la famiglia umana, senza alcuna distinzione di lingua, di razza, di cultura, dando loro in tal modo il «potere di diventare figli di Dio» (Gv 1,12).
O tu, che sei così profondamente e maternamente legata alla Chiesa, precedendo sulle vie della fede, della speranza e della carità tutto il Popolo di Dio, abbraccia tutti gli uomini che sono in cammino, pellegrini attraverso la vita temporale verso gli eterni destini, con quell'amore che lo stesso Redentore divino, tuo Figlio, ha riversato nel tuo cuore dall'alto della croce. Sii la Madre di tutte le nostre vie terrene, perfino quando esse diventano tortuose, affinchè tutti ci ritroviamo alla fine, in quella grande comunità che il tuo Figlio ha chiamato ovile, offrendo per essa la sua vita come Buon Pastore.
O tu, che sempre hai desiderato di servire! Tu che servi come Madre tutta la famiglia dei figli di Dio, ottieni alla Chiesa che, arricchita dallo Spirito Santo con la pienezza dei doni gerarchici e carismatici, prosegua con costanza verso il futuro per la via di quel rinnovamento che proviene da ciò che dice lo Spirito Santo, assumendo in tale opera di rinnovamento tutto ciò che è vero e buono, senza lasciarsi ingannare né in una direzione né nell'altra, ma discernendo assiduamente tra i segni dei tempi ciò che serve all'avvento del Regno di Dio.
Prendi sotto la tua protezione materna l'intera famiglia umana che con affettuoso trasporto a te, o Madre, noi affidiamo. S'avvicini per tutti il tempo della pace e della libertà, il tempo della verità, della giustizia e della speranza.

RESPONSORIO cfr. Gv 19,26.27
Gesù, vedendo sua madre e il discepolo che egli amava, in piedi sotto la croce, disse a sua madre: Donna, ecco tuo figlio; e al discepolo: * Ecco tua madre.
E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.
Ecco tua madre.

Oppure: Dall'Enciclica «Dives in misericordia» di Giovanni Paolo II, papa. (AAS 72, 1980, 1208 sg.).
Maria ha sperimentato la misericordia divina e partecipa alla sua rivelazione.
Maria è colei che, in modo particolare ed eccezionale - come nessun altro - ha sperimentato la misericordia e al tempo stesso, sempre in modo eccezionale, ha reso possibile col sacrificio del cuore la propria partecipazione alla rivelazione della misericordia divina. Tale sacrificio è strettamente legato alla croce del Figlio, ai piedi della quale ella doveva trovarsi sul Calvario. Questo suo sacrificio è una singolare partecipazione al rivelarsi della misericordia, cioè alla fedeltà assoluta di Dio al proprio amore, all'alleanza che egli ha voluto fin dall'eternità ed ha concluso nel tempo con l'uomo, con il popolo, con l'umanità; è la partecipazione a quella rivelazione che si è definitivamente compiuta attraverso la croce. Nessuno ha sperimentato, al pari della Madre del Crocifisso, il mistero della croce, lo sconvolgente incontro della trascendente giustizia divina con l'amore: quel «bacio» dato dalla misericordia alla giustizia (cfr. Sap 85,11). Nessuno al pari di lei, Maria, ha accolto col cuore quel mistero: quella dimensione veramente divina della redenzione, che ebbe attuazione sul Calvario mediante la morte del Figlio, insieme al sacrificio del suo cuore di madre, insieme al suo definitivo «fiat».
Maria, quindi, è colei che conosce più a fondo il mistero della misericordia divina. Ne sa il prezzo, e sa quanto esso sia grande. In questo senso la chiamiamo anche Madre della misericordia, Madonna della misericordia, o Madre della divina misericordia; in ciascuno di questi titoli c'è un profondo significato teologico, perché essi esprimono la particolare preparazione della sua anima, di tutta la sua personalità, nel saper vedere, attraverso i complessi avvenimenti di Israele prima, e di ogni uomo e dell'umanità intera poi, quella misericordia di cui «di generazione in generazione» (Lc 1,50) si diviene partecipi secondo l'eterno disegno della santissima Trinità. I suddetti titoli, che attribuiamo alla Madre di Dio, parlano, però, soprattutto di lei come della Madre del Crocifisso e del Risorto; come di colei che, avendo sperimentato la misericordia in modo eccezionale, «merita» in egual modo tale misericordia lungo l'intera sua vita terrena e, particolarmente, ai piedi della croce del Figlio; ed infine, come di colei che, attraverso la partecipazione nascosta e, al tempo stesso, incomparabile alla missione messianica del suo Figlio, è stata chiamata in modo speciale ad avvicinare agli uomini quell'amore, che egli era venuto a rivelare.

RESPONSORlO 1 Tm 1,16.14
Ho ottenuto misericordia, perché Gesù Cristo ha voluto dimostrare in me tutta la sua magnanimità, * a esempio di quanti avrebbero creduto in lui per avere la vita eterna.
Così la grazia del Signore nostro ha sovrabbondato,
a esempio di quanti avrebbero creduto in lui per avere la vita eterna.

Oppure: Dalla Enciclica «Redemptor Hominis» di Giovanni Paolo lI, papa. (AAS 71, 1979, pp. 321-332).
L'eterno amore del Padre, manifestato nel Figlio, ci è stato offerto per mezzo di questa Madre.
Maria è Madre della Chiesa, perché, in virtù dell'ineffabile elezione dello stesso eterno Padre e
sotto la particolare azione dello Spirito d'amore, Ella ha dato la vita umana al Figlio di Dio, «per il quale e dal quale son tutte le cose» e da cui tutto il popolo di Dio assume la grazia e la dignità dell'elezione. Il suo proprio Figlio volle esplicitamente estendere la maternità di sua Madre - ed estenderla in modo facilmente accessibile a tutte le anime e i cuori - additandole dall'alto della croce il suo discepolo prediletto come Figlio. Lo Spirito Santo Le suggerì di rimanere anche Lei, dopo l'Ascensione di nostro Signore, nel Cenacolo raccolta nella preghiera e nell'attesa, insieme con gli Apostoli fino al giorno della Pentecoste, in cui doveva visibilmente nascere la Chiesa, uscendo dall'oscurità. E in seguito tutte le generazioni dei discepoli e di quanti confessano ed amano Cristo - così come l'apostolo Giovanni - accolsero spiritualmente nella loro casa questa Madre, la quale in tal modo, sin dagli inizi stessi, cioè dal momento dell'Annunciazione, è stata i inserita nella storia della salvezza e nella missione della Chiesa. Noi tutti quindi, che formiamo la generazione odierna dei discepoli di Cristo, desideriamo unirci a Lei in modo particolare. Lo facciamo con tutto l'attaccamento alla tradizione antica e, in pari tempo, con pieno rispetto e amore per i membri i di tutte le Comunità cristiane.
Lo facciamo spinti dalla profonda necessità della fede, della speranza e della carità. Se, infatti, in questa difficile e responsabile fase della storia della Chiesa e dell'umanità avvertiamo uno speciale bisogno di rivolgerci a Cristo, che è Signore della sua Chiesa e Signore della storia dell'uomo in forza del mistero della Redenzione, noi crediamo che nessun altro sappia introdurci come Maria nella dimensione divina e umana di questo mistero. Nessuno come Maria è stato introdotto in esso da Dio stesso. ln questo consiste l'eccezionale carattere della grazia della maternità divina. Non soltanto unica ed irripetibile è la dignità di questa maternità nella storia del genere umano, ma unica anche per la profondità e raggio d'azione è la partecipazione di Maria, in ragione della medesima maternità, al divino disegno della salvezza dell'uomo, attraverso il mistero della Redenzione.
Questo mistero si è formato, possiamo dire, sotto il cuore della Vergine di Nazaret, quando ha pronunciato il suo «fiat». Da allora questo cuore verginale e insieme materno, sotto la particolare azione dello Spirito Santo, segue sempre l'opera del suo Figlio e va verso tutti coloro, che Cristo ha abbracciato e abbraccia continuamente nel suo inesauribile amore. E, perciò, questo cuore deve essere anche maternamente inesauribile. La caratteristica di questo amore materno, che la Madre di Dio immette nel mistero della Chiesa, trova la sua espressione nella sua singolare vicinanza all'uomo ed a tutte le sue vicende. In questo consiste il mistero della Madre. La Chiesa desidera appropriarsi di questo mistero in maniera sempre più profonda. In ciò, infatti, la Chiesa riconosce anche la via della sua vita quotidiana, che è in ogni uomo.
L'eterno amore del Padre, manifestatesi nella storia dell'umanità attraverso il Figlio che il Padre diede «perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna», un tale amore si avvicina ad ognuno di noi per mezzo di questa Madre ed acquista in tal modo segni più comprensibili ed accessibili a ciascun uomo. Di conseguenza, Maria deve trovarsi su tutte le vie della vita quotidiana della Chiesa. Mediante la sua materna presenza, la Chiesa prende certezza che vive il mistero della Redenzione in tutta la sua vivificante profondità e pienezza.
Supplico soprattutto Maria, la celeste Madre della Chiesa, affinché si degni in questa preghiera del nuovo Avvento dell'umanità di perseverare con noi, che formiamo la Chiesa, cioè il Corpo mistico del suo Figlio unigenito.
lo spero che, grazie a tale preghiera, potremo ricevere lo Spirito Santo che scende su di noi e divenire in questo modo testimoni di Cristo «fino agli estremi confini della terra», come coloro che uscirono dal Cenacolo di Gerusalemme nel giorno di Pentecoste.

RESPONSORIO cfr. Gv 19 ,26-27
Gesù, vedendo presso la Croce la Madre, e il discepolo che Egli amava, disse a sua Madre: Donna, ecco tuo figlio; poi disse al discepolo: * ecco tua Madre.
E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa
Ecco tua Madre.

Ant. ai Cantici: Tu gloria di Gerusalemme, tu letizia di Israele, tu onore del nostro popolo.

I CANTICO AT 35 Is 61, 10 - 62.3 Così ti sposerà il tuo Creatore
Vidi la città santa, la nuova Gerusalemme... pronta come una sposa adorna per il suo sposo. Ap 21,2.

lo gioisco pienamente nel Signore,*
la mia anima esulta nel mio Dio,
perché mi ha rivestito delle vesti di salvezza.*
mi ha avvolto con il manto della giustizia,
come uno sposo che si cinge il diadema*
e come una sposa che si adorna di gioielli.

Poiché come la terra produce la vegetazione
e come un giardino fa germogliare i semi*
così il Signore Dio farà germogliare la giustizia
e la lode davanti a tutti i popoli.

Per amore di Sion non mi terrò in silenzio,*
per amore di Gerusalemme
non mi darò pace,
finché non sorga come stella la sua giustizia *
e la sua salvezza non risplenda come lampada.

Allora i popoli vedranno la tua giustizia, *
tutti i re la tua gloria;
ti si chiamerà con un nome nuovo*
che la bocca del Signore avrà indicato.

Sarai una magnifica corona
nella mano del Signore, *
un diadema regale nella palma del tuo Dio.

II CANTICO Is 62,4-7 La gloria della nuova Gerusalemme
Ecco Ia dimora di Dio con gli uomini! Egli dimorerà tra di loro. Ap 21. 3.

Nessuno ti chiamerà più "Abbandonata" *
né la tua terra sarà più detta "Devastata",
ma tu sarai chiamata "Mio compiacimento”*
e la tua terra, "Sposata",
perché di te si compiacerà il Signore*
e la tua terra avrà uno sposo.

Sì, come un giovane sposa una vergine, *
così ti sposerà il tuo creatore;
come gioisce lo sposo per la sposa, *
così per te gioirà il tuo Dio.
Sulle tue mura, Gerusalemme,
ho posto sentinelle; *
per tutto il giorno e tutta la notte
non taceranno mai.

Voi, che rammentate
le promesse al Signore,*
non prendetevi mai riposo
e neppure a lui date riposo,
finché non abbia ristabilito Gerusalemme, *
finché non l'abbia resa il vanto della terra.

III CANTICO Sir. 39. 13-16a (Vg 39. 17-21)
Come pianta di rose su un torrente Siano rese grazie a Dio, il quale diffonde per mezzo nostro il profumo della conoscenza di Cristo nel mondo intero. Cfr. 2 Col 2, 14

Ascoltatemi, figli santi, *
crescete come una pianta di rose su un torrente.

Come incenso spandete un buon profumo, *
fate fiorire fiori come il giglio,
spandete profumo e intonate un canto di lode; *
benedite il Signore per tutte le opere sue.

Magnificate il suo nome;
proclamate le sue lodi *
con i vostri canti e le vostre cetre
così direte nella vostra lode:*
«Quanto sono magnifiche
tutte le opere del Signore! ».

Ant. Tu gloria di Gerusalemme, tu letizia di Israele, tu onore del nostro popolo.

Beato chi ascolta la parola di Dio,
e la custodisce nel cuore.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni 19,25-27
In quell'ora, stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala.
Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa. Parola del Signore.

TERZA LETTURA
Dai « Discorsi » di san Bernardo, abate , (Disc. sulle dodici prerogative della B.V. Maria, 1. 2: PL 183, 429-430)
Come potrebbe l'umana fragilità aver paura di avvicinarsi a Maria?
Immenso danno certamente, dilettissimi, ci provocarono un solo uomo e una sola donna; ma, grazie a Dio, un solo uomo e una sola donna hanno restaurato ogni cosa e non senza un grande guadagno di grazia. Infatti, il dono non fu pari al delitto: la grandezza del beneficio superò l'entità del danno. Cosi volle il sapientissimo e clementissimo Artefice, il quale non spezzò quel che era squassato, ma molto più opportunamente lo rifece, e formò per noi il nuovo Adamo dal vecchio, e trasformò Eva in Maria.
E certamente poteva bastare Cristo, perché anche adesso ci vien da lui tutto quel che ci occorre; ma non era buona cosa per noi che l'uomo fosse solo. Era più conveniente che tutti e due i sessi cooperassero alla nostra redenzione, cosi come ambedue furono autori della nostra rovina. L'uomo Cristo Gesù è realmente il mediatore fedele e onnipotente di Dio e degli uomini, ma questi ultimi sono presi da riverenza per la maestà divina che abita in lui. È necessario perciò un mediatore presso questo mediatore, e nessuno più utile a noi di Maria.
Certamente mediatrice crudele fu Eva, per mezzo della quale l'antico serpente inoculò il veleno anche all'uomo; ma mediatrice fedele fu Maria, che iniettò agli uomini come alle donne l'antidoto della salvezza. Quella infatti fu artefice di seduzione, questa dispensatrice di propiziazione; quella ispirò la prevaricazione, questa portò la redenzione.
Come potrebbe l'umana fragilità aver paura di avvicinarsi a Maria? Niente di aspro e di terribile in lei; essa è la soavità in persona e offre a tutti il latte e la lana. Rimedita con attenzione tutti gli episodi della storia evangelica; semmai tu trovassi in Maria qualche cosa di irritante, di duro, anche solo qualche pallido segno di disinteresse da parte sua, allora sì avresti ragione di sospettare di lei e di aver paura di avvicinarti a lei. Ma se (ed è così) tu la trovi ripiena di pietà e di grazia, di mansuetudine e di misericordia, allora sii riconoscente a colui che con amabilissima condiscendenza ti provvide di una mediatrice degna della massima fiducia. Ella insomma si è fatta tutta a tutti, si ritenne debitrice di carità illimitata ai sapienti come agli ignoranti. Ella aprì a tutti il suo cuore misericordioso, perché tutti ne ricevessero ristoro: chi era schiavo la libertà, chi era malato la guarigione, chi era triste il conforto, chi era peccatore il perdono, chi era giusto la grazia, chi era angelo la gioia, infine tutta la Trinità la gloria, la persona del Figlio la natura umana. In tal modo nessuno sfugge al calore del suo cuore misericordioso.

RESPONSORIO
Benedetta, o Maria, fra le donne: hai cambiato in benedizione la maledizione di Eva;
* grazie a te è brillata agli uomini la benedizione del Padre.
Per mezzo tuo, i tuoi progenitori hanno trovato la salvezza;
grazie a te è brillata agli uomini la benedizione del Padre.

Oppure: Pascasio Radberto
Maria e Giovanni: verginità e fecondità.
Così, la più pudica delle vergini, [Maria], non può essere affidata giustamente a nessun altro discepolo se non ad un vergine, affinché il loro vivere insieme e il loro piacevole aspetto fossero reciprocamente gradevoli; oltre al fatto che, rinverdendo la piacevolezza della conversazione, questa si abbellisse alternativamente dello splendore della loro castità.
Tuttavia, anche se la virtù della verginità è una in entrambi, diversa però è la proporzione in Maria: è diversa, perché è più feconda, benché sia la stessa. E’ la stessa, sì, ma diversa, perché, benché l'incorruttibilità sia la stessa e la medesima, tuttavia la fecondità dell' integrità è di gran lunga più gloriosa della verginità. Perciò la fecondità in lei è tutta divina, cosi come la verginità.
Del resto mai vi è verginità di nascita secondo la carne, quando si parla di fecondità; né vi è fecondità, quando la verginità è conservata integra. Dunque ciò che si dice della Vergine è di gran lunga e interamente superiore, perché è divino e ineffabile. Pertanto la compresenza della verginità e della fecondità della prole costituisce una straordinaria novità, quantunque si veda come umano ciò che nasce dalla carne. Comunque, sebbene la verginità in Maria sia di molto più grande per l'eccellenza della grazia, tuttavia una sola è l'integrità della carne ed una sola è la virtù, tra loro intimamente unite come se fossero sorelle. Perciò anche Giovanni nel suo vangelo così si esprime a riguardo di quel che Maria ha generato: in principio — dice — era il Verbo, e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio» (Gv 1,1).
Infatti questo Verbo, che era presso Dio e che era Dio, lo ha generato la beata e gloriosa Vergine Maria e lo ha fatto carne da sé. Ecco perché la verginità è di gran lunga più santa e la fecondità - per così dire - è molto più ineffabile di quanto l'evangelista abbia potuto esprimere con la propria parola. Infatti, quanto più strettamente la verginità [di Maria] è unita alla verginità [di Giovanni], tanto più il beato evangelista è più eccellente degli altri e più vicino al Verbo.
Concludendo, qualunque cosa sia quel che la Vergine ha generato, un uomo, [l'evangelista], per quanto ha potuto, ce l'ha interamente riservato ed insegnato nel modo più manifesto per mezzo dello Spirito Santo.

Oppure: + Dal Vangelo secondo Matteo 28,1-10
Voi cercate Gesù il crocifisso.
Passato il sabato, all'alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l'altra Maria andarono a visitare il sepolcro.
Ed ecco che vi fu un gran terremoto: un angelo del Signore, sceso dal cielo, si accostò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. Il suo aspetto era come la fólgore e il suo vestito bianco come la neve.
Per lo spavento che ebbero di lui le guardie tremarono tramortite. Ma l'angelo disse alle donne: «Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui. È risorto, come aveva detto; venite a vedere il luogo dove era deposto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: È risuscitato dai morti, e ora vi precede in Galilea; là lo vedrete. Ecco, io ve l'ho detto».
Abbandonato in fretta il sepolcro, con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l'annunzio ai suoi discepoli.
Ed ecco Gesù venne loro incontro dicendo: « Salute a voi ».
Ed esse, avvicinatesi, gli cinsero i piedi e lo adorarono.
Allora Gesù disse loro: « Non temete; andate ad annunziare ai miei fratelli che vadano in Galilea e là mi vedranno ». Parola del Signore.

TERZA LETTURA Stefano di Salley (+1252)
Considera quale ineffabile grandissima gioia abbia provato la beatissima Vergine Maria nel vedere come il dolcissimo Figlio suo, dopo la penossima passione e l'indecorosissima morte, con la sua gloriosa risurrezione, vinto l'autore della morte, abbia aperto all'uomo perduto le porte del regno celeste; nel sentire come il suo Gesù fosse entrato a porte chiuse dove era riuniti gli Apostoli, per mostrare loro le mani e il costato, affinché toccandoli verificassero che si trattava della sua vera carne, quella stessa carne (cf. Lc 24, 39), ormai glorificata, che aveva assunto nel grembo della Vergine Madre Maria, per dimostrare loro che gli era stato dato ogni potere in cielo e in terra (cf. Mt 28, 18), e inoltre per corroborare la loro fede sia apparso svariate volte nell'arco di quaranta giorni, rivolgendo ad essi parole convincenti e fornendo prove inconfutabili.
Veramente, o Madre di misericordia, le tue caste viscere si riempirono di immenso gaudio nel vedere e constatare con i tuoi occhi pietosi il Figlio tuo glorificato nella medesima carne che da te aveva ricevuto. E come fu grande il tuo dolore nel vedere morire il tuo Unigenito, ancora più grande fu l'inesprimibile esultanza del tuo cuore nel vederlo risorto; tanto soffristi a motivo dei grandissimi tormenti della sua passione, altrettanto e ancor più gioisti per le consolazioni della sua gloriosa risurrezione e apparizione. Nel meditare su queste gioie, prega così:
Rallegrati, gloriosissima Madre di Dio e santissima Semprevergine Maria, che, dopo l'immenso dolore che ti procurò la passione del Figlio tuo, esultasti di indicibile gioia nel vederlo gloriosamente risorto, e che per lo spazio di quaranta giorni avesti modo di dimenticare le pene patite e di appagare i tuoi materni desideri grazie alle sue mirabili molteplici e consolanti apparizioni.

Inno TE DEUM

ORAZIONE O Dio che nella gloriosa risurrezione del Cristo tuo figlio hai ridato la gioia al mondo intero, concedi a noi che veneriamo la sua Madre con il titolo di Madonna della Croce, di essere intimamente pervasi della sua stessa fede pasquale, in mezzo alle prove ed alle gioie della vita terrena, per giungere alla pienezza della vita nuova. Per il nostro Signore….

Oppure: O Dio, il cui unico Figlio, morente sulla croce, ha voluto darci come nostra madre la Vergine Maria eletta come sua madre, concedi a noi che ci affidiamo alla sua protezione, di sperimentare la forza e la dolcezza del suo nome. Per il nostro Signore…

1 Jesum Christum crucifixum
ob peccatorum crimina…
hunc vidisti et flevisti,
o gloriosa Domina.

2 Victa nece, fracta lethe,
splendor paternae gloriae;
gaude vivens, venit splendens,
iam lucis orto sidere.

3 Morti datum, suscitatum
solutis cernis luctibus;
unde pontus, astra, mundus,
exultet caelum laudibus.

4 Hinc immensas psallat odas
omnis sacratae Triadi;
quae ducat et inducat
ad cenam Agni providi. Amen.

Ant. B. M. Virginis.
Gaude, Virgo Mater Christi: Condemnatum quem vidisti
Rit. Resurrexit sicut dixit.
Gaude, lumen claritatum: Quem vidisti conclavatum...
Gaude, magnum fletus mare: Quem vidisti expirare...
Gaude, flos odoris miri: Quem vidisti sepeliri...
Gaude, Mater alma Christi: Gloriosum quem vidisti...

Gaude et laetàre, Virgo Maria ( Allelùia.)
Quia surréxit Dóminus vere ( Allelùia.)

Orèmus. Deus, qui per resurrectiónem Filii tui Dòmini nostri Jesu Christi mundum laetificare dignàtus es: praesta, quaésumus; ut per eius Genitricem Virginem Mariam perpétuae capiàmus gàudia vitae. Per Christum Dóminum nostrum. Amen.

Dal trattato “Sullo Spirito Santo” di sant'Ambrogio, vescovo (Lib. 1,108-111)
In Cristo non è morta la nostra vita, ma la nostra colpa
O divino sacramento della croce, in cui sta salda la debolezza, libera è la virtù, incatenati i vizi, eretti i trofei! Perciò dice il salmista: «Trafiggi la mia carne coi chiodi del tuo timore» (cfr. Sal 118,120 Volg.) : non con i chiodi di ferro, ma con quelli del timore e della fede, per significare la robu-stezza della virtù anziché la pena. Così la fede aveva incatenato Pietro, che nessuno aveva legato, quando segui il Signore fino all'atrio del sommo sacerdote; incatenato dalla fede, non potè scioglierlo la pena. Al contrario quando fu legato dai giudei lo liberò la devozione, non lo trattenne la pena, poiché non si allontanò da Cristo.
Perciò anche tu crocifiggi il peccato morendo a esso, poiché chi muore al peccato vive per Dio. Vivi per colui che non ha risparmiato il proprio Figlio, perché nel corpo di lui venissero crocifisse le nostre passioni. Sì, Cristo è morto per noi perché nel suo corpo redivivo noi avessimo la vita. Morta è dunque in lui non la nostra vita, ma la nostra colpa. «Egli portò i nostri peccati sul suo corpo sul legno della croce, perché, non vivendo più per il peccato, vivessimo per la giustizia; dalle sue piaghe siamo stati guariti» (1 Pt 2, 24). Il legno della croce è come la nave della nostra salvezza, il nostro veicolo, non la pena. Non vi è infatti altra salvezza fuorché in questo veicolo di salvezza eterna, mentre aspettando la morte non la sento, disprezzando la pena non la soffro, non tenendo in alcun conto la paura, la ignoro. Chi è dunque colui per le cui piaghe siamo stati sanati, se non Cristo Signore? Di lui profetò Isaia, che le sue piaghe sono la nostra medicina; di lui disse l'apostolo Paolo nelle sue lettere: «Colui che non aveva conosciuto peccato» (2 Cor 5, 21), nel quale cioè non peccò la natura umana che aveva assunta.

RESPONSORIO (1 Pt 2, 24; Is 53, 5)
II Cristo portò i nostri peccati sul suo corpo sul legno della croce;
* perché, non vivendo più per il peccato, vivessimo per la giustizia, alleluia.
Il castigo che ci da salvezza si è abbattuto su di lui;
per le sue piaghe noi siamo stati guariti;
perché, non vivendo più per il peccato, vivessimo per la giustizia, alleluia.

LODI

INNO
Sopra ogni creatura tu sei alta,
d'ogni bellezza, o Vergine, sei fonte
opera prima che il Creatore volle
ad esser madre sua, madre di Dio.

Come dall'alto del legno fu Cristo
avvolto come re in sanguigna porpora,
così associata alla passione sua
sei diventata madre dei viventi.

Adorna delle lodi d'ogni gente,
volgi il tuo sguardo pietoso su noi
e il tuo sorriso, o Madre, accolga
il nostro canto di gratitudine adorante.

Sia gloria al Padre e allo Spirito Santo,
sia gloria al Figlio, di cui fosti madre,
perché canale di salvezza al mondo
a gloria del suo nome Dio ti fece.

1 ant. Il Signore le ha affidato la benedizione di tutte le genti
e ha confermato in lei la sua alleanza.
2 ant. Tu hai offerto tutta te stessa per soccorrere il tuo popolo.
3 ant. Ricordati, o Vergine Madre di Dio, di intercedere per noi
poichè stai alla presenza del Signore

LETTURA BREVE AT 1, 1B. 12.13A.14
Dopo che Gesù fu assunto in cielo, gli apostoli ritornarono a Gerusalemme. Entrati in città, salirono al piano superiore della casa dove abitavano. Tutti erano assidui e concordi nella preghiera, insieme con alcune donne e con Maria, la madre di Gesù, e con i fratelli di lui.

RESPONSORIO BREVE
E' risorto il Signore dal sepolcro.* Alleluia. Alleluia.
E' risorto il Signore dal sepolcro. Alleluia, alleluia.
Egli per noi fu messo in croce.
Alleluia, alleluia.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
E' risorto il Signore dal sepolcro. Alleluia, alleluia.

Ant. al Ben. Rallegrati, Madre della Luce:
Gesù, sole di giustizia, ha vinto le tenebre del sepolcro
e illumina il mondo intero, alleluia.

Oppure: Rallegrati, Vergine Madre: Cristo è risorto. Alleluia.

Oppure: Ave, santa Maria, che hai portato presso la croce i dolori del tuo Figlio e ora esulti di serenissima gioia.

INVOCAZIONI Nel mattino di questo nuovo giorno innalziamo a Dio la nostra lode: con l'aiuto della grazia la nostra preghiera continui fino a sera, perché Cristo ci trovi, in ogni tempo, vigilanti nell'orazione. Diciamo perciò: Cristo, luce senza tramonto, rischiara la nostra via.

Nascendo da Maria, hai il nostro stesso sangue e la nostra carne,
- salva, o Cristo, gli uomini, tuoi fratelli.

Sei stato sospeso alla croce per redimere, innocente, il peccato dell'uomo,
- converti il cuore degli oppressori, e agli oppressi rendi la libertà.

Risorgendo da morte hai colmato di gioia la Vergine e i discepoli,
- libera il mondo dalla tristezza del peccato e rendici partecipi della gioia pasquale.

Sei salito al cielo e hai portato la tua umanità alla destra del Padre,
- innalza le aspirazioni degli uomini verso il cielo, dove la Vergine Madre regna con te in eterno.

Tu, che sei principio e fine di tutte le cose,
- donaci di cercare te dalla prima luce del mattino, di servirti durante il giorno,
e a sera conoscere la tua pace.

Padre nostro

ORAZIONE O Dio che nella gloriosa risurrezione del Cristo tuo figlio hai ridato la gioia al mondo intero, concedi a noi che veneriamo la sua Madre con il titolo di Madonna della Croce, di essere intimamente pervasi della sua stessa fede pasquale, in mezzo alle prove ed alle gioie della vita terrena, per giungere alla pienezza della vita nuova. Per il nostro Signore….

Oppure: O Dio, che accanto al tuo Figlio innalzato sulla croce hai voluto presente la Vergine Madre, associata in un unico martirio, donandola a noi come madre, e l’hai colmata di gioia nella sua gloriosa risurrezione, fa' che il nostro popolo, accogliendo questo segno del tuo amore, sperimenti sempre più i frutti della redenzione. Per il nostro Signore

TERZA

INNO
Mentre si desta il creato,
nel suo mattino di vita,
Cristo risorga nei cuori,
in un tripudio di festa.

Egli, vincendo la morte,
dona splendore alla croce,
rende glorioso il sepolcro,
segna speranze di vita.

Lo accolga dunque la Chiesa;
lieta ne ascolti la voce;
sempre professi la fede
nel suo Signore risorto.

Tu sei presente tra noi,
qui nel tuo nome raccolti:
resta, Signore, ad unirci
ai tuoi trionfi pasquali. Amen.

Ant. Tutti insieme erano assidui e concordi nella preghiera, insieme con Maria madre di Gesù.

SALMO 117 Canto di gioia e di vittoria

Ant. Tutti insieme erano assidui e concordi nella preghiera, insieme con Maria madre di Gesù.

LETTURA BREVE Pt 3, 18. 22 Cristo è morto una volta per sempre per i peccati, giusto per gli ingiusti, per ricondurvi a Dio; messo a morte nella carne, ma reso vivo nello spirito. Egli è alla destra di Dio, dopo essere salito al cielo e aver ottenuto la sovranità sugli Angeli, i Principati e le Potenze.

Beati quelli che ascoltano la Parola di Dio
e la custodiscono.

SESTA
INNO
La luce fulgente di Pasqua
disserra il sepolcro di Cristo,
la morte soccombe alla vita.

Il Figlio diletto di Dio
non tenne in geloso prestigio
la stessa natura del Padre.

Ma assunse le forme del servo
e venne tra noi obbediente
fino alla morte di croce.

Per questo il Padre gli ha dato
un nome sovrano su tutti,
di gloria lo ha coronato.

Trionfa, o Cristo, da morte;
non c'è nel creato un potere
che oggi non pieghi il ginocchio. Amen.

Ant. Disse il Signore a sua madre: «Donna, ecco tuo figlio».
E disse al discepolo: «Ecco tua madre».

LETTURA BREVE At 13, 30-33 Dio ha risuscitato Gesù Cristo dai morti ed egli è apparso per molti giorni a quelli che erano saliti con lui dalla Galilea a Gerusalemme, e questi ora sono i suoi testimoni davanti al popolo. E noi vi annunziamo la buona novella che la promessa fatta ai padri si è compiuta, poiché Dio l'ha attuata per noi, loro figli, risuscitando Gesù, come anche sta scritto nel salmo secondo: « Mio figlio sei tu, oggi ti ho generato ».

È risorto, ha lasciato il sepolcro, alleluia, alleluia.
Il Signore crocifisso per noi, alleluia, alleluia.

NONA
INNO
La gioia di Cristo risorto
inondi la Chiesa di Dio.
La vita ha ucciso la morte,
nel mondo torna la luce.

Adamo caduto nell'Eden
portava la pena del male,
e l'uomo nemico di Dio
sedeva diviso, lontano.

Adamo creato di nuovo
ritorna l'amico di Dio!
L'immagine nuova risplende
sul volto cristiano dell'uomo.

Uniti dal sangue di Cristo,
gustiamo l'agnello pasquale,
cantiamo l'amore del Padre
in noi è la vita di Dio. Amen.

Ant.
O Madre, benediciamo il Signore, che morendo sulla croce, ci affidò a te come figli.

SALMO 135

LETTURA BREVE Eb 4,14-16 Poiché abbiamo un grande sommo sacerdote, che ha attraversato i cieli, Gesù, Figlio di Dio, manteniamo ferma la professione della nostra fede. Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia compatire le nostre infermità, essendo stato lui stesso provato in ogni cosa, come noi, escluso il peccato. Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ricevere misericordia e trovare grazia ed essere aiutati al momento opportuno.

Beata te Maria, che hai creduto:
si sono adempiute in te le parole del Signore.


SECONDI VESPRI

INNO
O Maria, madre della speranza,
donna umile e casta,
grande come l'amore di Dio.

Nella tua mano
con umile gesto d'amore
sostieni la croce del Figlio
ancora bambino,
e guardi lontano;

e vedi col cuore l'Amore
sospeso alla croce:
passione di un bimbo
che nasce e già muore. .

E vedi lontano,
lo Spirito effondersi
dal petto squarciato
nel cuore dei figli.

Tu, madre di santa speranza,
ci accogli col Figlio
e ancora bambini ci nutri,
o Madre di Dio.

1 ANT. MARIA MEDITAVA NEL SUO CUORE GLI EVENTI MERAVIGLIOSI DEL SUO FIGLIO.
2 ANT. CON MARIA LA MADRE DI GESU’, I DISCEPOLI RIMANEVANO UNANIMI NELLA .
3 ANT. MERAVIGLIE SI DICONO DI TE, VERGINE MARIA.

LETTURA BREVE Ap 12,3a.4cd.5-6a Apparve un altro segno nel cielo: il drago si pose davanti alla donna che stava per partorire, per divorare il bambino appena nato. Essa partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro; e il figlio fu subito rapito verso Dio e verso il suo trono. La donna invece fuggì nel deserto ove Dio le aveva preparato un rifugio.

RESPONSORIO BREVE
Santa Madre di Dio * sempre Vergine Maria.
Santa Madre di Dio sempre Vergine Maria.
Intercedi per noi presso il Signore Dio nostro
sempre Vergine Maria.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Santa Madre di Dio sempre Vergine Maria.

Ant. al Magn. Celebriamo con gioia il patrocinio della Beata Vergine Maria della Croce, affinché interceda per noi, presso il Signore Gesù Cristo.

INTERCESSIONI Nel gaudio del mistero pasquale, eleviamo a Dio Padre le nostre preghiere vespertine, con Maria nostra patrona: Ascolta, eterno Padre, la voce di colei che hai prescelto.

Tu che hai reso la vergine Maria, perfettamente docile alla tua Parola,
- rendi anche noi discepoli del suo Figlio.

Per opera del tuo Spirito, Maria concepì e diede alla luce il tuo Figlio:
- per sua intercessione concedici di portare frutti nel medesimo Spirito.

Tu che l'hai resa forte presso la croce e piena di gioia alla risurrezione del Figlio:
- per le sue preghiere confortaci nelle avversità e fortifica la nostra speranza.

Per le sue preghiere concedi, infine,
- che conosciuta l'incarnazione del tuo Figlio,
per la sua Passione e la sua Croce giungiamo alla gloria della Risurrezione.

Tu che l'hai incoronata gloriosa regina dei cieli:
- unisci alle schiere dei santi che sono con lei,
tutti i nostri concittadini che hanno lasciato questo mondo.

Padre nostro

ORAZIONE O Dio che nella gloriosa risurrezione del Cristo tuo figlio hai ridato la gioia al mondo intero, concedi a noi che veneriamo la sua Madre con il titolo di Madonna della Croce, di essere intimamente pervasi della sua stessa fede pasquale, in mezzo alle prove ed alle gioie della vita terrena, per giungere alla pienezza della vita nuova. Per il nostro Signore….


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