venerdì 16 dicembre 2016

"Ninna nanna a Gesù bambino"






Detta anche "Ninna nanna 'e Nadale", proviene da Thiesi (Sardegna), è stata pubblicata e forse scritta intorno al 1700 dal sacerdote don Giovanni Sanna, ma potrebbe essere più antica. Voce: Guya Valmaggi. Chitarre: Franco Gabellini, Marco Squicciarini.  

È già un preludio alla Passione: Maria Vergine, contemplando il Figlio appena nato, gli si rivolge con accenti
di dolorosa pietà:
TESTO ESEGUITO:
Unu gemitu impaziente
chi indisprizza 'n su goro...
s'amabile tesoro,
s'amabile tesoro
troppo suspira

Cando sa mama mira
cun sa gara e rosa
e cun luche amorosa,
e cun luche amorosa
rie sereno

Reclinado in su velo
la lusingada manu
cun sa tenera manu,
cun sa tenera mano
graziosamente

Cal estremu dolore
t'angustievi su goro?
Dormi bellu tesoro,
dormi bellu tesoro
anima mia!

Cu stabi s'allegria
chi spettesi naschende
cun tristura pianghende
cun tristura pianghende
a mamma tua.

Questo brano attinge alla tradizione dei “Gòsos”, canti di tipo devozionale la cui denominazione deriva dal castigliano: si riferisce a forme musicali sacre diffusesi anche in Sardegna e attribuibili per lo più ai parroci dei vari paesi. I gozos avevano antiche origini, forse di area mediterranea orientale, e vennero facilmente inglobati nella cultura popolare: con belle melodie e andamento sillabico, di facile esecuzione, possono essere eseguiti da solista o a due e più voci (come la bella Ave Maria sarda, "Deus ti salvet Maria"), anche con accompagnamento di strumenti. Molti sacerdoti li utilizzavano per creare volta per volta i canti per le processioni e le feste cristiane.

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