venerdì 20 maggio 2016

Marco Pannella è all' inferno?

I FRUTTI DELLA "PASTORALE"
 


di Giovanni Pecora
 
Marco Pannella aveva scritto a Papa Francesco il 22 aprile scorso: "Ti voglio bene davvero ... Ho preso in mano la croce che portava mons. Romero, e non riesco a staccarmene". La lettera fu consegnata, per essere recapitata al Papa, ad un altro prelato "amico" di Pannella, mons. Paglia. Quindi le premesse per un pentimento ed una conversione 'in articulo mortis' (o in 'periculo mortis', come vuole il nuovo diritto canonico) dell'ateo e blasfemo anticristiano Pannella c'erano tutte. Bastava poco, una parola sussurrata all'orecchio del moribondo e tremebondo Pannella: "Non devi volere bene a me, devi volere bene a quel Gesù crocifisso che stai stringendo!", e forse l'anima del nemico di Dio si sarebbe squarciata per lasciar passare la Sua misericordia con il sacramento della penitenza.
 
Il buon ladrone, che dopo una vita da ladro è riuscito a "rubare" persino il Paradiso, sta lì sul Calvario a ricordarcelo tutti i giorni. Invece no. Ci racconta mons. Paglia che nei giorni successivi Pannella gli disse che lo voleva vedere. "A marzo ero alla Casa del Divin Maestro di Ariccia con il Papa e gli altri prelati della Curia durante gli esercizi spirituali di Quaresima", ha raccontato Paglia a Famiglia Cristiana, "quando ho ricevuto una telefonata di Pannella. Voleva vedermi. Ho informato il papa e lui mi ha detto. "Vai di corsa". Prendo la macchina e lo raggiungo. Lui stava a letto un po' rattristato, ci siamo abbracciati e poi abbiamo cominciato una delle nostre lunghe chiacchierate". Ecco, questo è "IL" problema: solo lunghe chiacchierate, come due amici al bar.
 
Ma possibile che un vescovo di esperienza come mons. Paglia non si sia accorto del grido di aiuto che arrivava dall'anima di Pannella? Possibile che abbia pensato avesse solo bisogno di "chiacchiere" e compagnia? Ovviamente non stiamo qui a parlare di dannazione o salvezza dell'anima, che non è cosa per noi. Dio solo sa cosa si nasconde nel cuore dell'uomo.
 
Rimaniamo ai semplici "fatti", e cioè che domani per Marco Pannella non ci sarà un funerale religioso, con una messa di suffragio, ma una "cerimonia laica". E' normale che sia così per uno che pochi giorni prima di morire aveva ricevuto la telefonata di auguri del Papa e diverse visite di un vescovo? E' normale che una persona che ha la fortuna di essere amico personale del Papa, e che gli scrive quelle parole struggenti poco prima di morire, non se lo sia visto arrivare in casa a fare il buon prete, a chiudersi in camera con lui per confessarlo e portargli i sacramenti, e domani ad accompagnarlo con la preghiera in chiesa per l'ultimo viaggio?
 
E' una cosa così brutta questa "cerimonia laica" per una persona che aveva urlato in silenzio il suo desiderio di Dio, che mi verrebbe da illudermi che mons. Paglia, abbia fatto tutto quello che un buon prete doveva fare, e che questa "cerimonia laica" sia uno sgarbo dei sopravvissuti alla reale volontà del defunto. E così, uno dopo l'altro, gli "atei devoti" al papa continuano a restare lontani da Dio. Lo continua a fare la Emma Bonino, lo continua a fare l' amico Eugenio Scalfari ...
 
Perché ora la chiesa piace un sacco a questa gente? Perché piace ai radical-chic?
 
Ma gli piace soprattutto perchè si accontenta di piacer loro, di essere lei la protagonista del loro compiacimento. Senza il "fastidio" di quel Gesù così ingombrante, così esigente, così poco "politicamente corretto" come invece è la nuova chiesa. Sarebbe piaciuto lo stesso così tanto a Marco Pannella se gli si fosse detto: "Pentiti dei tuoi peccati, Marco, perchè tu puoi essere mio amico, mi puoi volere 'tanto bene', ma se prima non sei amico di Gesù, se non vorrai più bene a Lui che a me, io a che ti servo? Per una carezza di consolazione? Lui ti può salvare per l'eternità! La capisci la differenza, Marco? Io sono solo il Suo strumento, e l'amicizia che è nata tra noi è solo il mezzo che Lui vuole usare per donarti la Sua misericordia".
 
Questo è successo? C'è stata altrettanta carità nei confronti di Scalfari, o della Bonino? O anche per loro ci saranno gli attestati di grande amicizia per la persona di Papa Francesco, ignorando la persona più importante, molto più importante di qualsiasi Papa, che è Gesù?
 
Io, come la quasi totalità dei cattolici, sono molto più fortunato di Pannella, di Scalfari e della Bonino, perchè nella vita ho incontrato sacerdoti "trasparenti", nel senso che intendeva metaforicamente uno dei sacerdoti più grandi della storia, il piccolo ed umile Santo Curato d'Ars. Lui diceva ai sacerdoti che devono impegnarsi ad essere "trasparenti", perchè i fedeli guardando a loro non devono vedere grandi teologi, forti personalità, fini intellettuali, allegri compagni di bisboccia: devono essere talmente santi che guardando a loro si possa vedere "in trasparenza" Gesù, ed abbracciando loro i fedeli devono sentire concretamente l'abbraccio di Gesù e con Gesù.
 
Sì, certamente, nella mia vita ho conosciuto anche sacerdoti molto carismatici, molto "piacioni", come si dice a Roma, che riuscivano in pochi anni a riempire di "fedeli" le chiese e le associazioni cattoliche. Ma quanti di questi erano "fedeli" a loro anzichè a Gesù? Quante chiese ho visto svuotarsi dopo la partenza, per un motivo o per un altro, del parroco ... Quante associazioni, che nascevano parrocchiali, trasformarsi in circoli politici o peggio ...
 
Ci racconta l'evangelista Giovanni, nel cap. 21: "Si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma in quella notte non presero nulla" (Gv 21, 2-3). NULLA. Erano pescatori esperti, eppure non presero nulla con le loro reti. E sapete perchè? Perchè Pietro disse: «"IO" vado a pescare». Presuntuoso. E Gesù sfruttò la sua presunzione per impartirgli un grande insegnamento. "Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non potevano più tirarla su per la gran quantità di pesci" (Gv 21, 5-6).
 
Tu puoi sentirti il re dei pescatori, ma per la tua capacità non pescheresti nulla. NULLA. Solo se diventi strumento della volontà di Dio le tue reti scoppieranno di pesci. E per finire la lezione, Giovanni sempre nel capitolo 21 del suo Vangelo ci racconta: " Quand'ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone di Giovanni, mi ami tu più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti amo». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». Gli disse di nuovo: «Simone di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti amo». Gli disse: «Pasci le mie pecorelle». Gli disse per la terza volta: «Simone di Giovanni, mi ami?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli dicesse: Mi ami?, e gli disse: «Signore, tu sai tutto; tu sai che ti amo». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecorelle". (Gv 21, 15-17).
 
Dopo aver fatto capire a Pietro che Lui non si era scordato del fatto che lo aveva rinnegato per tre volte, ponendogli per tre volte la domanda se lo amasse più di ogni altro uomo sulla terra, nonostante la sua umana debolezza Gesù gli affida le "sue" pecorelle, i "suoi" agnelli. Non tutte le pecorelle del mondo, ma le "sue", quelle che per Suo merito sono nel gregge, che Pietro deve solo "pascere", cioè fornir loro il cibo e l'acqua. Il resto non è compito di Pietro, ma del Buon Pastore. Ho come l'impressione che questo capitolo 21 del Vangelo di Giovanni sia di un'attualità incredibile. Vero?

2 commenti:

  1. Parole sante.
    E' giusto che si ricordi di Pannella, poiché si tratta del simbolo antropologico di quest'epoca. Affermo che lui è stato, spiritualmente, l'uomo più potente d'Italia (altro che Umberto Eco, Montanelli o Scalfari). Una maschera e ricettacolo di quelle potenze psichiche ben descritte da Blondet e da un ottimo articolo di Paolo Borgognone. Si tratta, a sua modo, di una figura religiosa, una parodia del profeta, del sacerdote, del mistico.
    H detto negli ultimi giorni, ai suoi seguaci "tranquilli, abbiamo vinto". Attenti, sono parole satanicamente lucide. Perché, in questo mondo, in cui ora "TUTTI PARLANO BENE DI LUI", muore da vincitore. E poi, questo "profeta", ha compiuto dei miracoli, cari lettori. Ha sovvertito le leggi della logica. Se io dico che A è uguale ad A, oggi sono fuori tempo. Qualcuno potrebbe dirmi che sono "un fariseo”, altri “un fascista”. Dimostrazione: non posso mica dire a voce alta che "un aborto è un omicidio". Provate a farlo con dei colleghi. Un omicidio non è più un omicidio, A non è più A:miracolo! Se il matrimonio non è più l'unione di un uomo e di una donna, tutto è possibile. Non c'è la logica, retaggio della Grecia, veicolato dal Dritto romano, dalla Chiesa medievale e poi tridentina. Oggi valgono altre leggi, terribili ma zuccherose. Una è stata sopra ricordata: proibito proibire.
    In questa nuova logica grottesca, tutto è merce, tutto è oggetto di scambio. Via dunque gli Stati, i confini, via le nazioni, i legami di sangue, i dati naturali, le tradizioni, le lingue storiche (i radicali hanno creato in Italia un’associazione che propone l'esperanto). Le differenze sessuali? Una superstizione da curare, da estirpare già dall'asilo. Via le differenze tra delinquenti e innocenti, tra cittadini e stranieri, tra amore e pornografia. Via le tradizioni religiose (eccetto una....), i simboli e le festività (la Domenica? Ma il riposo domenicale è un'imposizione di una minoranza!). Via il tomismo, il buon senso, il realismo. La chiesa di oggi lo ha ben compreso, si è adeguata bene. Via le vecchie e odiose differenze tra Vangelo e Corano, via queste "solenni sciocchezze".
    Benvenuti nel mondo che ha ammazzato il Logos cristiano. Assieme a suoi 6 milioni di bambini, pardon, volevo dire feti. Benvenuti nella nuova Italia, un grande cimitero senza croci, ove la generazione più a rischio di morte non è quella degli ultra sessantenni, ma quella degli adolescenti, quelli che chiedono “perché la droga è ancora vietata"?
    Vi eravate illusi che seguendo Pannella noi si divenisse un po' più civili, più europei? Un piccolo , grande inganno: come ben scrive Paolo Borgognone non siamo divenuti più civili, ma più americanizzati. E anche più idioti.
    E come in America, nell'Italia che omaggia Pannella una piccola minoranza (2-3%) si spartisce ricchezze sempre più sproporzionate. Ma questi sono ragionamenti da vecchi europei, ancora un po’ logici (logici e quindi ancora, in qualche modo, cristiani). Ci vorranno altri anni di stordimento, di emigrazioni forzate, altri falsi problemi discussi dai mass media. E poi, come l'americano medio, quello che passa di fronte alla TV 5 ore della sua giornata, dimenticheremo pure il significato delle percentuali. Ecco l'eredità "umana e spirituale" del Pannellismo.
    Firmato: un ex ascoltatore di Radio radicale, radio finanziata dallo Stato. Grazie tante per le decine e decine di ore perse, che avrei potuto meglio impiegare.

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