venerdì 1 maggio 2015

menù della felicità

Un «Terzo paradiso» per EXPO: la mela reintegrata


Milano - Nutrire il Pianeta, energia per la vita. Ecco, la tavola planetaria è apparecchiata. Dopo 109 anni, quando in eredità lasciò il parco Sempione e il meraviglioso Acquario civico, oggi l'Expo ritorna a Milano. Orgogliosa che l'evento sia toccato all'Italia, vorrei che ne scaturissero molti messaggi, frutto dell'italico genio. E, se oggi sembrano sommersi, speriamo che qualcuno riesca ad emergere. Nel frattempo, registro un po' di cronaca.
A proposito dell'accento sul cibo, annessi e connessi, avevamo già commentato un evento ecclesialeExpo: le religioni si interrogano sul menù della felicità”; il che costituisce l'ennesima riprova dell'ormai smascherata insistenza nel costringere le confessioni religiose negli angusti e innaturali spazi di un “minimo comun denominatore”, che non è altro che quello invocato dalla Massoneria a garanzia di un ordine politico nel quale la religione non deve avere alcuna influenza pratica. Ed è con questo che si vorrebbero vincere le schiavitù e la povertà. Ma chi ricorda più al mondo che la vera schiavitù è quella del peccato e che solo Cristo Signore è colui che salva ed è solo da questo e non dalle volontà umane che tutte le schiavitù possono essere eliminate? E che solo a partire da questa salvezza possono essere rimosse le cause di ogni ingiustizia e di ogni povertà non soltanto materiale? E la felicità cos'è: un diritto o un anelito?
Dunque l'EXPO è decollata. In piazza un'enorme mela verde alta otto metri, interamente ricoperto da zolle di vera erba e il segno di un gigantesco morso ricucito con grossi punti di acciaio. È «Il Terzo Paradiso. La mela reintegrata», dono per Expo del maestro dell'Arte povera Michelangelo Pistoletto.

Leggo su Fb: «L'apoteosi dell' apostasia a livello ormai cosmico / ambientale. L'ideologia del “ci salviamo da soli” e le campane del Duomo suonano a festa. Ecco ... signori ... a Gerusalemme entra il Re/Uomo» (Manuela).

La cifra investita dalla Chiesa nell'esposizione (3 milioni di euro) supera quella stanziata per iniziative di solidarietà, da Ebola all'alluvione di Genova, ai cristiani perseguitati in Iraq ed è stata equamente divisa tra il Pontificio Consiglio della Cultura, presieduto dal cardinale Gianfranco Ravasi, la Conferenza episcopale italiana e l’arcidiocesi di Milano. L'Osservatore romano rimarca che l'edificio sarà “solo” di 360 metri quadri. I media sottolineano che “fonti vicine a Bergoglio raccontano la sua irritazione”. Strano che questa venga fuori a posteriori mentre è difficile ipotizzare che si muova foglia che  non voglia. E il card Ravasi dichiara: “Abbiamo sempre partecipato”... Del resto avremo presto una enciclica sull'ecologia che, visti gli autori, prevedibilmente non supererà una risoluzione ONU.

http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2015/05/un-terzo-paradiso-per-expo-la-mela.html

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