Signore, a Natale liberaci da ...
Signore, nel giorno del Natale
liberaci dalla retorica buonista
pro-immigrazione,
pro melting-pot consumistico liberista.
Liberaci dai facili appelli di preti
che si
dedicano alla politica militante
nel nome di un patetico umanitarismo.
A vacillare e' oggi il concetto stesso di cultura
e di umanità.
Vacilla tutte le volte che l'universale
condizione dell'uomo viene ridotta
nel fragile recinto dell'ideologia,
nella presuntuosa illusione della libertà e dei
diritti,
nella facile pietà che
condona ogni rapacità,
ogni
disordinata passione del povero come del ricco,
del potente
come dell'imbelle.
Prendersi cura
del prossimo
non significa offrirgli un pezzo della nostra terra,
del nostro
illusorio mondo,
della nostra
povertà e dell'apparente ricchezza.
Magari
bisognerebbe provvedere a farlo stare bene a casa sua,
ma cos'è il
benessere?
Come e chi lo
misura?
Perciò ci
accontentiamo del paradigma mondialista,
lo confondiamo
con la pietà cattolica
e ci avviamo verso l'abisso
assieme ai
moralisti,
ai preti appagati dalla loro popolarità.
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