Altari distrutti
L’accelerazione che è stata data in Italia per “adeguare liturgicamente” i già modificati presbiteri soprattutto delle antiche chiese è inquietante.
I più ottimisti affermano che si tratta del “colpo di coda” dei potentati liturgici che sarebbero seriamente preoccupati per il ritorno di tanti Sacerdoti e fedeli alla Tradizione .
I più pessimisti, invece, scorgono in questi eventi un ulteriore attentato alla fede .
“Velociter currit ad finem”: "Quando il Figlio dell'uomo tornerà, troverà ancora la fede sulla terra?”
La vicenda del cosiddetto “adeguamento liturgico” della Cattedrale di Reggio Emilia, a pochi mesi dal “pensionamento” del Vescovo, è la sintesi di questa strana “accelerazione” dei tempi .
Una specie di orrida “ soluzione finale” per quello che rimane del patrimonio artistico-devozionale delle chiese italiane già duramente provate dalla furia iconoclasta post-conciliare.
Nel 2006 abbiamo tutti “fatto il tifo” per l’allora Arcivescovo di Oristano S.Ecc. Mons. Pier Giuliano Tiddia che ebbe la santa ispirazione di celebrare l’Eucaristia sull’antico ed artistico Altare della sua Cattedrale : euforia durata solo pochi mesi perchè il terribile virus
dell’adeguamento liturgico ha poi colpito inesorabilmente quella Cattedrale con l'arrivo del nuovo Arcivescovo.
Non è valsa, anche in quel caso, la proverbiale e prudente diplomazia che un tempo caratterizzava le azioni del clero : si doveva cambiare in fretta nel nome dell’adeguamento !
Dalla pubblicazione del “Motu Proprio Summorum Pontificum" c’è stata una corsa per rendere inutilizzabili gli antichi altari rimasti ancora illesi ( come ad esempio nella Cattedrale di Ancona, che già aveva l’ altare post-conciliare davanti a quello monumentale ).
A colui che osserva l’intervento innovativo del Duomo di Ancona viene spontanea la comparazione : la maestosità delle opere antiche a cui fa da contrasto la piccolezza di quelle aggiunte ai nostri giorni che sembrano essere state collocate “provvisoriamente” per essere, prima o poi, rimosse.
La stessa problematica si evince nel presbiterio “adeguato” della Basilica della Santa Casa di Loreto: tutti sono perfettamente consapevoli che si tratta di un vero“scempio” a danno del venerato Altare rinascimentale dell’Annunziata, dove hanno celebrato Santi e Papi, che è stato completamente coperto dalla nuova “sede”.
I nuovi manufatti non godono della visione “in aeternum” sembrano invece esser pronti per la rimozione … "tempora bona veniant" ...
La salvezza degli antichi altari verrà sicuramente dalla crisi economica che sta affliggendo la nostra Patria : “ Non pensate neppure lontanamente che in questo difficile momento – ha avuto il coraggio di dire un Parroco alla sua Curia – la mia parrocchia si mette a spendere soldi per cambiare l’altare”.
Un altro Parroco, tutt’altro che sprovveduto, ha invece “istallato” nella sua chiesa un altare a forma di cubo .
“Così mi hanno consigliato” è stata la sua sola risposta alla mia richiesta di spiegazioni. Poi è rimasto completamente muto e non ha detto nulla di più.
Chi consiglia liturgicamente i Vescovi e i Sacerdoti ?
Un tempo ci si affidava fiduciosamente alla competente Congregazione vaticana.
Chi consiglia di collocare altari a forma di cubo e/o completamente diversi dalla tradizione della Chiesa ?
Da chi provengono attualmente le ingerenze che intendono sottovalutare sistematicamente i luminosi esempi liturgici del Papa ?
Il Magistero di Papa Benedetto XVI è ignorato in ciò che più gli sta a cuore : la Liturgia !
A.C.
da: Messainlatino
I più ottimisti affermano che si tratta del “colpo di coda” dei potentati liturgici che sarebbero seriamente preoccupati per il ritorno di tanti Sacerdoti e fedeli alla Tradizione .
I più pessimisti, invece, scorgono in questi eventi un ulteriore attentato alla fede .
“Velociter currit ad finem”: "Quando il Figlio dell'uomo tornerà, troverà ancora la fede sulla terra?”
La vicenda del cosiddetto “adeguamento liturgico” della Cattedrale di Reggio Emilia, a pochi mesi dal “pensionamento” del Vescovo, è la sintesi di questa strana “accelerazione” dei tempi .
Una specie di orrida “ soluzione finale” per quello che rimane del patrimonio artistico-devozionale delle chiese italiane già duramente provate dalla furia iconoclasta post-conciliare.
Nel 2006 abbiamo tutti “fatto il tifo” per l’allora Arcivescovo di Oristano S.Ecc. Mons. Pier Giuliano Tiddia che ebbe la santa ispirazione di celebrare l’Eucaristia sull’antico ed artistico Altare della sua Cattedrale : euforia durata solo pochi mesi perchè il terribile virus
dell’adeguamento liturgico ha poi colpito inesorabilmente quella Cattedrale con l'arrivo del nuovo Arcivescovo.
Non è valsa, anche in quel caso, la proverbiale e prudente diplomazia che un tempo caratterizzava le azioni del clero : si doveva cambiare in fretta nel nome dell’adeguamento !
Dalla pubblicazione del “Motu Proprio Summorum Pontificum" c’è stata una corsa per rendere inutilizzabili gli antichi altari rimasti ancora illesi ( come ad esempio nella Cattedrale di Ancona, che già aveva l’ altare post-conciliare davanti a quello monumentale ).
A colui che osserva l’intervento innovativo del Duomo di Ancona viene spontanea la comparazione : la maestosità delle opere antiche a cui fa da contrasto la piccolezza di quelle aggiunte ai nostri giorni che sembrano essere state collocate “provvisoriamente” per essere, prima o poi, rimosse.
La stessa problematica si evince nel presbiterio “adeguato” della Basilica della Santa Casa di Loreto: tutti sono perfettamente consapevoli che si tratta di un vero“scempio” a danno del venerato Altare rinascimentale dell’Annunziata, dove hanno celebrato Santi e Papi, che è stato completamente coperto dalla nuova “sede”.
I nuovi manufatti non godono della visione “in aeternum” sembrano invece esser pronti per la rimozione … "tempora bona veniant" ...
La salvezza degli antichi altari verrà sicuramente dalla crisi economica che sta affliggendo la nostra Patria : “ Non pensate neppure lontanamente che in questo difficile momento – ha avuto il coraggio di dire un Parroco alla sua Curia – la mia parrocchia si mette a spendere soldi per cambiare l’altare”.
Un altro Parroco, tutt’altro che sprovveduto, ha invece “istallato” nella sua chiesa un altare a forma di cubo .
“Così mi hanno consigliato” è stata la sua sola risposta alla mia richiesta di spiegazioni. Poi è rimasto completamente muto e non ha detto nulla di più.
Chi consiglia liturgicamente i Vescovi e i Sacerdoti ?
Un tempo ci si affidava fiduciosamente alla competente Congregazione vaticana.
Chi consiglia di collocare altari a forma di cubo e/o completamente diversi dalla tradizione della Chiesa ?
Da chi provengono attualmente le ingerenze che intendono sottovalutare sistematicamente i luminosi esempi liturgici del Papa ?
Il Magistero di Papa Benedetto XVI è ignorato in ciò che più gli sta a cuore : la Liturgia !
A.C.
da: Messainlatino
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la culla dell'arte cristiana sarà trasformata in una moschea; il luogo della grande vittoria contro l'iconoclastia consegnato ai suoi epigoni
di Marco Tosatti
Hagia Sophia di Nicea, il luogo in cui si svolse il settimo Concilio ecumenico nell'anno 787 sta per essere dichiarata una moschea dalle autorità turche. Come la stampa turca riferisce la chiamata alla preghiera del muezzin è stata cantata giovedì scorso, per la prima volta dalla fondazione della Repubblica turca nel 1923. Il minareto è stato aggiunto alla Chiesa della città chiamata dai turchi Iznik durante il periodo ottomano. L'anno scorso fu restaurato. Con la preghiera celebrata all'inizio della festa islamica sacrificale domenica mattina, l'ex chiesa sarà pronta per le cerimonie religiose islamiche. La decisione dell'ufficio del Consiglio di amministrazione, l'autorità competente ha suscitato un dibattito feroce. Selcuk Mülayim dell'Università di Marmara, storico dell'arte ha sottolineato l'importanza dell'edificio nella storia del cristianesimo e ha avvertito che la mossa segnerebbe l’inizio di proteste da tutto il mondo. La camera di commercio di Iznik ha criticato la mossa come totalmente incomprensibile, dal momento che la piccola città vive di turismo. Controverso è anche il fatto se tocchi al Consiglio spiegare come la chiesa precedente sia stata convertita da un museo in una moschea. L'ufficio ha spiegato che l'edificio era stato segnalato da parte da parte della comunità “ingiustificatamente” come museo, dal momento che non era mai stato utilizzato come un museo prima. L'anno scorso in ogni caso, un cartello fu posto davanti alla struttura della chiesa restaurata con "Museo" scritto su di esso; un guardiano faceva pagare il biglietot di ingressoo. In Hagia Sophia di Nicea i vescovi dell'Impero romano furono riuniti nel 787, per decidere la controversia iconoclasta bizantina e per consentire la venerazione delle icone. Nicea fu anche il luogo di incontro del primo Concilio ecumenico nell'anno 325. Il palazzo in cui il Consiglio ha avuto luogo non esiste più. Hagia Sophia fu trasformata in una moschea dai musulmani nel 1331 quando conquistarono la città e dopo un incendio venne restaurata dall'architetto Mimar; fu poi distrutta nella battaglia di Bursa nella guerra d'indipendenza turca nel 1920. Le rovine vennero restaurate nel 2007 e hanno attirato turismo religioso cristiano.
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