PER LA VIGILIA DI CRISTO RE
Omelia di Don Davide
MULINI A VENTO E MONDIALISMO AL POTERE
di Francesco Colafemmina
Non vi nascondo che in questi giorni una delle ragioni del mio silenzio è stata l'attenzione concentrata sugli inquietanti avvenimenti economico-politici che hanno investito il nostro Paese. A volte mi sembra che le buone battaglie per il ripristino di un'architettura sacra tradizionale e il ritorno dell'antica liturgia siano simili alle eroiche quanto comiche avventure di Don Chisciotte della Mancia contro i giganti/mulini a vento... Una perdita di energie o un nobile passatempo piuttosto... fuori dal tempo.
Purtroppo, però, leggendo quanto sta accadendo in Italia, non posso non riconoscere che questa battaglia ha sì un che di romantico, ma è anche legata solidamente al destino culturale, religioso, economico, politico di ciascuno di noi. Sì, miei cari lettori, tout se tient!
Nel giro di una sola settimana, dopo rocamboleschi e ridicoli episodi in Grecia, come da programma in Italia, due nazioni "tradizionali", dalle profonde identità, sono state poste nelle mani della finanza internazionale. Non si tratta di becero complottismo a fumetti, bensì di dati di fatto. Monti e Papadimos sono entrambi esponenti della Trilateral Commission, anzi Monti ne è il presidente della Sezione Europea (altro membro della Trilateral è Enrico Letta). Monti e Papadimos, si sa, sono entrambi legati alla grande banca d'affari globale Goldman Sachs. Il primo né è tuttora advisor, come peraltro il gentiluomo di Sua Santità Gianni Letta, il secondo è stato presidente della Banca Centrale Greca proprio nel periodo in cui si fornivano a Bruxelles bilanci nazionali "truccati" da Goldman Sachs, per far entrare la Grecia nell'Euro. Sono constatazioni, nulla di più. Tuttavia, chiediamoci cosa accomuna questi uomini non eletti dal popolo?
Li accomuna certamente un impalpabile spregio per il popolo e i meccanismi - positivi o negativi che siano - dei sistemi democratici basati su trasparenza, rappresentanza democratica, difesa degli interessi della comunità rappresentata. Al contrario costoro apprezzano la segretezza o, se preferite, l'esclusività, la cooptazione più che l'elezione democratica, la difesa di interessi globali rispetto a quelli comunitari. E' il piano del mondialismo, quello che sul sito della Trilateral chiamano "interdipendenza". Un piano, promosso da David Rockefeller & Co., che ambisce alla distruzione degli elementi di identità popolare, nazionale, culturale, religiosa, per fonderli in un'unica realtà globale coordinata e governata da un'élite di cooptati. E' dunque il superamento di quello spettro di democrazia che ci è stato propinato per decenni, mentre in realtà si preparava un progetto differente, quello che oggi si comincia ad attuare. E la crisi economica, l'impoverimento delle società occidentali, la loro oppressione in nome dell'imprevedibilità del mercato è il mezzo attraverso il quale i tecnocrati al servizio delle entità finanziarie e mondialiste, intendono attuare i loro progetti. In fondo, pensano, le risorse energetiche del pianeta sono scarse. Il benessere come lo abbiamo conosciuto, non potrà durare a lungo. E anche il sistema economico liberista è destinato ad avere un arresto, per via dell'esplosione del debito. Quale occasione più ghiotta per ridefinire gli equilibri sociali e politici dell'Occidente? I paesi asiatici non hanno bisogno di lezioni in questo senso. Ormai non hanno anticorpi culturali e democratici, perché mai hanno vissuto di autentica democrazia e i loro popoli sono stati educati ad anteporre il profitto alla cultura e all'identità. Noi occidentali, noi europei siamo invece un ostacolo all'attuazione del progetto. E perciò, dopo le rivoluzioni del nord Africa, ora tocca all'Europa.
In tutto questo la Chiesa che fa? La Chiesa arranca e cerca qualche posto al sole. Si affida al professor Riccardi, capo carismatico della Comunità di Sant'Egidio, una organizzazione non governativa molto presente nei cablogrammi di wikileaks (cercate su Google inserendo questa stringa: "Sant'Egidio site:http://wikileaks.org/"). E sarebbe interessante leggerli questi cablogrammi, se solo interessassero a qualcuno. Sant'Egidio chiede agli Stati Uniti finanziamenti, poltrone in meeting internazionali, offre informazioni sugli atteggiamenti della Santa Sede. E riceve apprezzamento e stima dagli ambasciatori statunitensi. Ma allora Sant'Egidio cos'è? Probabilmente un altro centro nevralgico di quel "mondialismo" promosso dalla Trilaterale. Perché obiettivo dei mondialisti è l'unificazione delle varie religioni identitarie in un unico calderone ecumenico, fatto di interscambiabilità. Perché la religione dev'essere al servizio dei mondialisti per assicurare un maggiore controllo sociale. La religione è come il Prozac, aiuta a rilassare i nervi...
La Chiesa, dicevo, il Vaticano, partecipa con slancio nella politica-tecnica, nel governo dei banchieri, degli interessi finanziari. E dimentica del tutto la sua vocazione principale: essere esempio della sequela di Cristo. Lo sapevamo, certo. Ne avevamo dei chiari indizi già da tempo. Ma questa Chiesa mondana e asservita ai poteri forti ci ripugna. Cristo non si rifugiò sotto le toghe romane, ai suoi tempi, ma si lasciò crocifiggere. Ed oggi non so se all'interno della Chiesa, delle gerarchie che segnalano questo o quel professore, questo o quel cattolico adulto o infante, che organizzano meeting politici (vedi il caso di Todi), vi sia più paura che viltà. Paura di essere archiviati dalla storia se non si scende a patti col mondo o viltà nel denunciare i piani sovversivi e ahimè noti da decenni del mondialismo e dei suoi tanti agenti.
E allora vedete che tout se tient! Non è una facile e semplificata lettura della realtà, un consolatorio sogno complottista, ma una lettura dei mutamenti in atto fondata sulla sintesi e non sull'analisi dialettica, tipico metodo ermeneutico del giornalismo e dell'opinionismo contemporaneo. Vedrete che in pochi mesi la nostra situazione economica muterà, a breve l'Italia chiederà l'intervento del Fondo Monetario Internazionale, perderemo la nostra sovranità definitivamente, e vi saranno misure "lacrime e sangue", giustificate dall'imprevedibilità dei mercati (sarebbe la replica di quanto hanno ordito in Grecia e stanno attuando in Portogallo). E nessuno alzerà un dito per fermare i mercati, per porre argini alla dipendenza del destino di una nazione dalle determinazioni di investitori che ricercano il loro interesse e non certo l'interesse di noi cittadini. Non vi sarà nessuno statista capace di costringere l'Europa a stabilire criteri di controllo per sottrarre l'Italia al regno incontrastato dell'interesse. E non una voce cattolica si alzerà a contrastare la progressiva oligarchizzazione globale. Tutto è stato già programmato e a noi non resta che pregare, sì, pregare, ma almeno - estrema consolazione - in una bella chiesa!
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