Il criminologo F. Bruno:
“Vatileaks, l’attacco è a Ratzinger,
non a Bergoglio”
Con il noto criminologo Francesco Bruno, discutiamo del caso dei corvi vaticani. E Bruno, che accomodante non è, ha una sua particolare ed interessante opinione.
Professor Bruno, un monsignore di Curia ed una giovane avvenente PR, coinvolti in una sorta di caso di spionaggio, la sorprende?
“Niente affatto. Piuttosto mi stupisce come mai un Papa tanto accorto come Francesco abbia nominato in un posto chiave una giovane donna. Nelle nomine, specie nella chiesa, occorre avere sempre la massima prudenza, vagliare i profili, mai spinti dal sensazionalismo o dalla ricerca delle novità. Da questo punto di vista, il Papa non ha visto giusto. Mi pongo una domanda: chi gli prepara i profili? Diciamo che vi è stata superficialità”.
Perchè?
“Dico che, in generale, in posti come quelli non si nominano donne, specialmente se belle e avvenenti, magari ambiziose, come quella del caso che ci occupa. Le donne, generalmente, sono disposte più degli uomini al gossip e qualche riservatezza manca, o peggio sono strumentalizzate o cercano vantaggi per la loro bellezza. Ma avete mai visto una donna nei servizi segreti? Ci sarà un motivo..”.
Conosce la Chaouqui..
“Sì, mi sta anche simpatica, ma di lei preferisco tacere. Vale quello che ho detto sopra. La mia sensazione è che qualcuno cercasse un mediatore per fare divulgare notizie, un piano studiato. Magari mi sbaglio”.
Pensa che sia un attacco a Bergoglio?
“I documenti sin qui rivelati dal giornali, parlano di cattive gestioni di Bertone e non mi pare che Bertone sia della nuova generazione. Anzi è stato messo da parte proprio da Bergoglio. Questa storia, paradossalmente, potrebbe leggersi anche come attacco alla precedente gestione e dunque avversa al Papa emerito e alla curia vicina a lui. Bergoglio ne esce come vittima, non come responsabile”.
E’ complotto, se tale lo è?
“Non saprei, forse una parola grossa. Comunque se complotto è, mi pare più contro Ratzinger che contro Bergoglio, a leggere certi brandelli. Potrebbe anche essere che l’ attacco sia ad entrambi, considerato, da quel che so che Bergoglio, specie dopo il suo recente viaggio negli Usa non è molto ben visto in alcuni circoli nordamericani ed anche conservatori polacchi. La mia sensazione, tuttavia, è che il reale bersaglio sia Ratzinger. Penso che vi sia anche lo zampino dei servizi segreti americani e di quelli vaticani che dicono non esistere, ma a me risulta diversamente. In ogni caso, torno all’inizio: che sbaglio nominare una donna, infelice scelta. Non per lei, ma per la donna in genere nei posti chiave. Poi lei è abbastanza ambiziosa e rampante”.
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