Strage migranti, il filosofo Fusaro:
"Stanno creando una nuova razza.
Cara Boldrini, sbagli Resistenza"
Dopo la nuova strage di migranti nel Canale di Sicilia, si pensa a un’operazione di polizia internazionale per mettere sotto controllo le spiagge e i porti della Libia. La parola d’ordine è fermare l’attività criminale degli scafisti. Ma in queste ore è più guerra di dichiarazioni “ideologiche” e di propaganda, che lancio di idee e proposte politiche che possano stroncare il traffico di esseri umani che l’Europa, per ora, si è messa a guardare. Abbiamo intercettato Diego Fusaro, filosofo marxista, che ha contestato il fenomeno dell’immigrazione come positivo di per sé. Anzi. Per lui è in atto la creazione di una nuova antropologia. E contesta la presidente della Camera Laura Boldrini. Per lui gli elogi del migrante sono sbagliati ed e inutile il ricordo della Resistenza se poi “non c’è una Resistenza oggi rispetto ai nuovi invasori: i tedeschi della Troika, gli americani che occupano il territorio con le basi americane”.
Strage di migranti. L’ennesima. E’ guerra di dichiarazioni, è guerra a colpi di propaganda. Ma l’immigrazione non si fermerà con le parole. Come valuta quanto sta accadendo?
“Intanto mi dissocio totalmente da questo utilizzo delle tragedie per racimolare voti. A me interessa discutere filosoficamente su quanto accaduto. E quello che è accaduto è la prova provata che l’immigrazione non è un fenomeno in sé da elogiare e che i migranti sono sì da trattare dignitosamente e da accogliere, ma dire che rappresentino un fenomeno positivo è una cosa falsa. Penso che l’immigrazione nuoccia anzitutto ai migranti e anche ai non migranti che faticano ad arrivare a fine mese loro, figuriamoci se c’è spazio per aiutare altri”.
Parlando di diritto alla felicità dei migranti, chi può dire se loro in questi centri di accoglienza stiano più o meno bene rispetto ai luoghi da cui scappano?
“Bisogna accogliere quando si ha la possibilità di farlo, non siamo in grado di garantire una decorosa accoglienza neanche ai nostri disoccupati, ed è difficile garantirla a loro. E’ abbastanza oggettivo: li proiettiamo in un altro inferno”.
Al di là degli interventi e delle proposte, come per esempio intervenire in Libia, c’è il Mare Nostrum delle ipocrisie in queste ore?
“Tenderei a dire che siamo di fronte alla creazione di una nuova antropologia che è quella del migrante. Dove in qualche modo la figura del migrante è il nostro futuro, dobbiamo diventare migranti anche noi, ce lo ripetono continuamente le ideologie dominanti. Gli stessi giovani europei sono sempre più ridotti a migranti che devono abbandonare il proprio Paese per andare a fare, magari come laureati, il lavapiatti a Sidney o a New York. L’elogio del migrante non ha nulla se non l’ennesima retorica del sistema economico che vuole fare dei giovani i nuovi migranti elogiando questa migrazione come fenomeno positivo. Ma qui non c’entra nulla la figura di Ulisse, quella del viaggiatore. Il migrante non è un viaggiatore! E’ un disperato che se potesse starebbe a casa tua ci starebbe”.
Come analizza questa dichiarazione del presidente della Camera Laura Boldrini sui migranti cristiani gettati in mare: “Non credo che a bordo queste persone abbiano fatto una discussione teologica”.
“Io voglio fare una difesa della Boldrini. Ossia non voglio immaginare che sia così sciocca. Per me è qualcuno che ha messo lì un’immagine finta al posto suo e la fa parlare e dire sciocchezze una dietro l’altra. Sembra che dica le cose apposta per farsi odiare universalmente. Penso anche alla stupidaggine dell’obelisco…".
Perché sarebbe sciocca la richiesta della rimozione della parola Dux dall’obelisco del Foro Italico? Lo chiedo al marxista, più che al filosofo…
“Perché il passato non si cancella. Non si possono cancellare le pagine della storia neanche quelle più sgradevoli. Sarebbe come dire cancelliamo le piramidi egizie perché le hanno fatte gli schiavi. Cancelliamo il Colosseo perché ci morivano dentro degli esseri umani. E’ una sciocchezza che rivela ingenuità e ignoranza da parte delle persone che si fanno portatrici di queste idee. Non vuol dire che se c’è la scritta Dux bisogna essere fascisti, vuol dire che quello fa parte del nostro passato, che è incancellabile”.
A proposito di Liberazione e Resistenza, si aspetta molta retorica anche qui?
“E’ inutile ricordare la Resistenza se poi non c’è una resistenza oggi rispetto agli invasori moderni. Non sono i fascisti i nuovi “invasori”, ma i tedeschi della Troika, gli americani che occupano il territorio con le basi americane. Se la Resistenza diventa solo una liturgia della memoria non ha senso farla. Ha senso la Resistenza se serve a risvegliare la nuova Resistenza. Perché nessuno resiste di fronte alla basi americane sul nostro territorio? Nessuno ha il coraggio di dire che quando ci fu la Resistenza finì fortunatamente una dittatura ma iniziò subito un’altra. Iniziò quella americana”.
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