lettera aperta al sig. Bergoglio:
Diritto naturale e famiglie di fatto
La presidente delle Famiglie Arcobaleno
non è d'accordo con il Papa ....
Ecco gli interlocutori della Chiesa dialogante
"Bambini hanno diritto a un padre e una madre". "Occorre ribadire il diritto dei bambini a crescere in una famiglia, con un papà e una mamma capaci di creare un ambiente idoneo al suo sviluppo e alla sua maturazione affettiva. Continuando a maturare in relazione alla mascolinità e alla femminilità di un padre e di una madre". La "impostazione dei progetti educativi", ha detto il papa, è innanzitutto necessario "sostenere il diritto dei genitori all'educazione morale e religiosa dei propri figli": "a questo proposito vorrei manifestare il mio rifiuto per ogni tipo di sperimentazione educativa con i bambini. Con i bambini e i giovani non si può sperimentare. Non sono cavie da laboratorio! Gli orrori della manipolazione educativa che abbiamo vissuto nelle grandi dittature genocide del secolo XX non sono spariti. Conservano la loro attualità sotto vesti diverse e proposte che, con pretesa di modernità, spingono i bambini e i giovani a camminare sulla strada dittatoriale del 'pensiero unico'".
Gentile sig. Bergoglio
la sua posizione, riportata (con qualche approssimazione) dalla stampa, è una mera opinione che non trova riscontro da nessuna parte e nemmeno nel cosiddetto diritto "naturale" (che del resto è esso stesso una contraddizione in termini).
Un bambino non ha diritto "a crescere in una famiglia con un papà e una mamma". Un bambino ha diritto a crescere in un ambiente idoneo al suo sviluppo, questo sì. Lo ripetono - per fortuna - tutti documenti a difesa e protezione dei minori!
La scienza - la psicologia, l'antropologia, la pedopsichiatria - e anche la sociologia e il diritto ormai, per non parlare dei tribunali, dicono tutti la stessa cosa: non importa chi siano i genitori, di quale sesso e di quale orientamento sessuale siano, non importa se siano uno, due o diciotto, importa una sola cosa: la responsabilità, la cura, la presenza, il porre limiti e fare coccole, in due parole: supporto e attenzione. È questo che conta, malgrado i tanti bugiardi che si arrampicano sugli specchi citando sempre gli stessi tre studi rinnegati dalle massime istituzioni scientifiche, e mai le migliaia di ricerche che dicono il contrario.
Importa sopra ogni cosa il rispetto. E secondo me, la prima forma di rispetto che i genitori dovrebbero dimostrare ai figli è lasciarli crescere liberi dalle superstizioni e dalle religioni. Il primo rispetto che uno stato laico e democratico dovrebbe dimostrare ai propri cittadini, è liberare la scuola pubblica della presenza di qualsiasi credenza metafisica, che sia religiosa o solo superstiziosa.
Un genitore, uno Stato, rispettosi dei propri figli in senso lato, hanno il dovere di dire loro la verità sulle religioni: che ne esistono tantissime, che ognuna predica di essere l'unica vera e che proprio per questa asserzione, toglie ogni serietà all'affermazione suddetta. Per rispetto della verità e rispetto dei cittadini, sia le religioni sia le dottrine degli atei e degli agnostici dovrebbero venire spiegate come un fenomeno storico. Infine si dovrebbe permettere ai propri figli, solo quando sono maggiorenni e qualora ne sentano la necessità, di accogliere e seguire una delle tante religioni esistenti.
Riempire il cervello dei bambini con storie da fantascienza e a volte dell'orrore, per giunta in seno alla scuola pubblica, è per me e tanti altri la dimostrazione che la Chiesa cattolica non ha a cuore il rispetto dei cittadini e ancor meno quello dei bambini, ma solo il suo interesse ad accaparrarsi al più presto la coscienza dei più piccoli e distruggerne ogni senso critico.
Questi sono i veri orrori della manipolazione educativa.
Per il resto la Chiesa, le Chiese, hanno sempre camminato mano nella mano con i potenti e le dittature. Perciò mi viene un po' difficile accogliere la sua opinione senza sorridere.
Distinti saluti
Giuseppina La Delfa
la sua posizione, riportata (con qualche approssimazione) dalla stampa, è una mera opinione che non trova riscontro da nessuna parte e nemmeno nel cosiddetto diritto "naturale" (che del resto è esso stesso una contraddizione in termini).
Un bambino non ha diritto "a crescere in una famiglia con un papà e una mamma". Un bambino ha diritto a crescere in un ambiente idoneo al suo sviluppo, questo sì. Lo ripetono - per fortuna - tutti documenti a difesa e protezione dei minori!
La scienza - la psicologia, l'antropologia, la pedopsichiatria - e anche la sociologia e il diritto ormai, per non parlare dei tribunali, dicono tutti la stessa cosa: non importa chi siano i genitori, di quale sesso e di quale orientamento sessuale siano, non importa se siano uno, due o diciotto, importa una sola cosa: la responsabilità, la cura, la presenza, il porre limiti e fare coccole, in due parole: supporto e attenzione. È questo che conta, malgrado i tanti bugiardi che si arrampicano sugli specchi citando sempre gli stessi tre studi rinnegati dalle massime istituzioni scientifiche, e mai le migliaia di ricerche che dicono il contrario.
Importa sopra ogni cosa il rispetto. E secondo me, la prima forma di rispetto che i genitori dovrebbero dimostrare ai figli è lasciarli crescere liberi dalle superstizioni e dalle religioni. Il primo rispetto che uno stato laico e democratico dovrebbe dimostrare ai propri cittadini, è liberare la scuola pubblica della presenza di qualsiasi credenza metafisica, che sia religiosa o solo superstiziosa.
Un genitore, uno Stato, rispettosi dei propri figli in senso lato, hanno il dovere di dire loro la verità sulle religioni: che ne esistono tantissime, che ognuna predica di essere l'unica vera e che proprio per questa asserzione, toglie ogni serietà all'affermazione suddetta. Per rispetto della verità e rispetto dei cittadini, sia le religioni sia le dottrine degli atei e degli agnostici dovrebbero venire spiegate come un fenomeno storico. Infine si dovrebbe permettere ai propri figli, solo quando sono maggiorenni e qualora ne sentano la necessità, di accogliere e seguire una delle tante religioni esistenti.
Riempire il cervello dei bambini con storie da fantascienza e a volte dell'orrore, per giunta in seno alla scuola pubblica, è per me e tanti altri la dimostrazione che la Chiesa cattolica non ha a cuore il rispetto dei cittadini e ancor meno quello dei bambini, ma solo il suo interesse ad accaparrarsi al più presto la coscienza dei più piccoli e distruggerne ogni senso critico.
Questi sono i veri orrori della manipolazione educativa.
Per il resto la Chiesa, le Chiese, hanno sempre camminato mano nella mano con i potenti e le dittature. Perciò mi viene un po' difficile accogliere la sua opinione senza sorridere.
Distinti saluti
Giuseppina La Delfa
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