lunedì 1 luglio 2013

pedofilia

L'uomo che vuole sdoganare la pedofilia
 
di J.C. von Krempach
 
C'è un paese al mondo in cui un importante uomo politico può vantare pubblicamente le sue esperienze sessuali con bambini di 6 anni o meno e rimanere ancora in carica? Probabilmente no – ma il Parlamento europeo sembra avere regole proprie.

Daniel Cohn-BendtParliamo di Daniel Cohn-Bendit, una volta protagonista di spicco della rivolta studentesca del '68 e della rivoluzione culturale che ne seguì, e oggi leader dei Verdi nel Parlamento europeo. In questa funzione, Cohn-Bendit auspicava a un ruolo di guida “morale” simile a quello svolto da Robespierre durante la rivoluzione francese, accusando tutti gli avversari come responsabili della condizione attuale – compreso il presidente ceco Vaclav Klaus per il suo euroscetticismo e il primo ministro ungherese Viktor Orban per aver dato al suo paese una nuova costituzione che protegge la famiglia, definisce il matrimonio come unione tra un uomo e una donna, e (la peggiore di tutte le azioni immaginabili contro "valori europei") menziona Dio–.

In questi giorni, però, si è ricordato come il codice etico di Cohn-Bendit non sia poi così condiviso. La fondazione di sinistra liberale Theodor-Heuss  (dal nome di un ex Presidente della Germania) aveva deciso di assegnargli un premio per la carriera politica, ma il presidente della Corte Costituzionale tedesca (Bundesverfassungsgericht) Andreas Vosskuhle ha declinato l'invito a recitare un discorso in onore del signor Cohn-Bendit. Le ragioni? Vosskuhle non voleva dare l'impressione che la Corte costituzionale approvasse le esternazioni del signor Cohn-Bendit in merito alla pedofilia.

Il fatto è ben noto da molti anni, ma in qualche modo nessuno sembrava curarsene. Nei primi anni Settanta Cohn-Bendit – che era stato dichiarato persona non gradita in Francia ed era stato rimandato in Germania a seguito del suo coinvolgimento in atti di teppismo e di disordine – ha lavorato come educatore in un centro diurno per bambini istituito per sperimentare una formazione "antiautoritaria". Un principio essenziale del concetto di "anti-autoritarismo", a quanto pare, era quello di affrontare con bambini di cinque-sei anni il tema di una sessualità sfrenata, al fine di superare la morale tradizionale.

Più tardi, Cohn-Bendit ha scritto un libro descrivendo le sue esperienze come insegnante di scuola materna:
«È successo più volte che alcuni bambini aprivano la cerniera e iniziavano ad accarezzarmi. Secondo le circostanze del caso, ho reagito in modo diverso, ma i desideri dei bambini mi hanno posto problemi. Quando insistevano, allora anche io li accarezzavo. Sono stato accusato di essere un pervertito, e c'erano lettere al Consiglio comunale che mi chiedevano se fossi pagato con fondi pubblici. Fortunatamente, avevo concluso il mio contratto, altrimenti sarei stato licenziato».

«In Germania, il movimento anti-autoritario ha avuto il suo più forte impatto nel campo della formazione. (Wilhelm) Reich e Marx erano i pilastri di questo nuovo movimento. Freud era meno importante, perché aveva fatto una ricerca obiettiva sulla sessualità, mentre Reich rappresentava la lotta per la sessualità, in particolare per la sessualità dei giovani».

Queste righe sono state pubblicate nel 1975. Al momento sembravano rappresentare un approccio "moderno" e "illuminato" di educazione, e nessuno si è scandalizzato. Solo negli ultimi anni sono diventate un problema per il signor Cohn-Bendit, guadagnando ripetute accuse di pedofilia.

Cohn-Bendit ha sempre respinto le accuse con una lettera scritta da alcuni genitori i cui figli frequentavano la scuola materna durante il suo magistero. La lettera afferma che nessun abuso sessuale si è consumato durante il suo periodo di lavoro, e che sono sicuri che Cohn-Bendit non è un pedofilo. Ma quella linea di difesa è ormai crollata: l'autrice e promotrice della lettera, la signora Thea Vogel, ha detto ai media tedeschi questa settimana che la lettera aveva scopi  prettamente politici – ovvero di difendere il signor Cohn-Bendit contro le accuse " quella relativa a fatti avvenuti 26 anni prima " – ma che mai aveva letto i passaggi incriminati del libro. Soprattutto, Vogel ha affermato che il figlio mai aveva frequentato la scuola di Cohn- Bendit. Insomma, la lettera era una truffa.

Venuto a mancare il suo alibi, il signor Cohn-Bendit trasforma il suo testo in una “prosa erotica”, in "cattiva letteratura". Non è un racconto di fatti reali: «È fittizio. È stato scritto per provocare e abbattere tabù  – e aggiunge –. Criticatemi per quello che ho scritto, ma non accusatemi di pedofilia!».

Così, finché nessuno farà outing sostenendo di essere stato abusato sessualmente da Cohn-Bendit, si può credere alla sua innocenza. Tuttavia, vero è che Daniel Cohn-Bendit è (e non ha mai negato il contrario) un uomo politico che ha promosso attivamente la pedofilia come parte della sua agenda politica. E non solo lui, ma tutto il suo movimento politico. La rivoluzione del 1968 era più che altro una rivoluzione culturale, e il suo scopo essenziale era il rovesciamento delle istituzioni "repressive" come il matrimonio e la famiglia. La distruzione di tutti i tabù sessuali, come l'omosessualità e la pedofilia, era una parte essenziale della strategia. I rivoluzionari hanno frenato quando notarono che la società non era in grado ancora di accettare la pedofilia. Ma ci tornerà su? Attualmente, la messa a fuoco è impostata sul matrimonio omosessuale, e le sue proposte hanno avuto un discreto successo. Per necessità, il passo successivo saranno i diritti di adozione per gli omosessuali.

(Tradotto dal blog Turtle Bay and Beyond)

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