domenica 19 maggio 2013

S. EUGENIO DE MAZENOD

21 MAGGIO
SANT'EUGENIO DE MAZENOD, Vescovo


SECONDA LETTURA
Dalla lettera pastorale di Sant'Eugenio de Mazenod per la quaresima del 1860.
(L'amore per Gesù Cristo e l'amore per la Chiesa)
Come è possibile separare il nostro amore per Gesù Cristo da quello che dobbiamo alla sua Chiesa?
Questi due amori si fondono insieme: amare la Chiesa è amare Gesù Cristo e viceversa.
Si ama Gesù Cristo nella Chiesa perché essa è la sua sposa immacolata uscita dal costato aperto sulla croce, come Eva è uscita dal primo Adamo. Il Verbo divino, nella sua incarnazione, si è unito alla natura umana e questa unione è così perfetta che nell'Uomo-Dio c'è una sola persona, quella del Verbo. Inoltre il genere umano, assunto in tal modo in uno solo dei suoi membri, nel suo nuovo Adamo che è Gesù Cristo, era chiamato dalla miseri-cordia dell'Altissimo ad avere, in maniera completa, una partecipazione reale a quella ineffa-bile unione della natura divina e della natura umana del Verbo fatto carne. Gesù Cristo aveva misticamente associato in sé i figli degli uomini per formare con loro un tutt'uno, lasciando tuttavia sussistere la personalità propria di tutti quelli che si sarebbero uniti a lui. E come in Gesù Cristo non c'è che una sola persona, così tutti i cristiani devono formare con Lui un sol corpo. Egli ne sarà il capo ed essi le membra.
La Chiesa è il prezzo del sangue di Gesù Cristo e l'oggetto del suo amore infinito per gli uomini. L'ha amata più della sua vita e, attraverso di lui, è cara a Dio Padre che già da tutta l'eternità l'aveva amata fino a dare per lei il suo unico Figlio: "Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito" (Gv 3, 16).
Anche lo Spirito Santo, promesso dal Divin Salvatore, è venuto ad unirsi con lei per non separarsi mai più, per essere come la sua anima, per ispirarla, illuminarla, dirigerla, soste-nerla e compiere in lei le grandi opere di Dio (cf. Atti 2, 11).
Tutti coloro che sono membri della Chiesa vivono nella casa spirituale di Dio o, meglio, sono essi stessi quella casa, un immenso tempio in cui tutto l'universo deve entrare e le cui pietre sono tutte vive. Questo tempio è l'atrio e l'immagine del tempio eterno. Nel primo, come anche nel secondo, lo Sposo ricolma la Sposa di tutte le ricchezze del suo amore. Dio stesso ha costruito questa casa con cemento divino.
Ora, fratelli carissimi, vi domandiamo: non amare d'un amore filiale la Sposa di Gesù Cristo che Egli ci ha dato come Madre, non amare la famiglia dell'Uomo-Dio, la sua casa vivente, il suo tempio santo, la sua città terrena, immagine della città eterna, il suo regno, il suo gregge, la società che ha fondato, in una parola l'opera che è stata l'oggetto di tutta la sua attività e che è l'oggetto di tutte le sue compiacenze quaggiù, non è un non voler amare lui stesso? Non è un misconoscere i piani della sua misericordia, i diritti del suo amore e quelli della sua potenza? Non è un misconoscere lui stesso come Salvatore, come Redentore degli uomini, come vincitore dell'inferno e della morte, e come il sovrano Signore al quale sono state date in eredità tutte le nazioni della terra? (cfr. Sal. 2, 8).

RESPONSORIO At 20,28; ICor 4,2
Vegliate su tutto gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha posti come vescovi
* a pascere la Chiesa di Dio che egli si è acquistata con il suo sangue (T.P. alleluia, alleluia).
Quanto si richiede negli amministratori è che ognuno risulti fedele.
A pascere la Chiesa di Dio che egli si è acquistata con il suo sangue (T.P. alleluia, alleluia).




Oppure:
Dall'omelia per la beatificazione del 19 ottobre 1975
Un appassionato di Gesù Cristo e della Chiesa
Grande è la vostra e la nostra gioia per la beatificazione di questo nuovo eroe umile e grande della fede; monsignor Charles-Joseph-Eugène de Mazenod! L'ideale missionario oggi fa vibrare i nostri cuori nel ricordo di lui. Il beato Eugenio ardeva di un appassionato e incondizionato amore per Gesù e per la Chiesa!
All'indomani della Rivoluzione Francese la Provvidenza voleva fare di lui un pioniere del rinnovamento pastorale.
Dopo il suo ritorno ad Aix, appena ordinato sacerdote, l'abbé di Mazenod si mette a servizio dei settori più urgenti della sua diocesi: i giovani, l'umile gente, gli emarginati, le popolazioni rurali. Vuole essere il «prete dei poveri» e conquista per il suo ideale alcuni compagni. È l'inizio di una piccola famiglia: i Missionari di Provenza, che diventeranno gli Oblati di Maria Immacolata.
Nominato vicario generale e poi vescovo di Marsiglia, mons. de Mazenod esprime tutto se stesso: costruisce chiese, crea nuove parrocchie, veglia con vigore e dolcezza sulla vita dei suoi preti, moltiplica le visite pastorali e le predicazioni intensive (a forma di « Missioni »), sovente in lingua provenzale, cura l'istruzione catechistica e le opere della gioventù, chiamando in aiuto per questo le congregazioni religiose finalizzate all'insegnamento e all'ospitalità, difende i diritti della Chiesa e della Santa Sede.
A partire dal 1841 gli Oblati di Maria Immacolata iniziano la loro missione verso i cinque continenti e vanno fino all'estremo limite delle terre abitate.
Il nostro predecessore Pio XI dirà di essi: “Gli Oblati: ecco gli specialisti delle Missioni difficili! “. E il padre de Mazenod voleva che fossero dei religiosi perfetti!
Questo pastore e questo fondatore, testimone autentico dello Spirito Santo, rivolge a tutti i battezzati, a tutti gli apostoli del nostro tempo un pressante appello: lasciatevi investire dal fuoco di Pentecoste e conoscerete l'entusiasmo.

RESPONSORIO Cf At 20,28; 1 Cor 4,2
Vegliate sul gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha posto come vescovi,
* per guidare la Chiesa di Dio, acquistata nel sangue del suo Figlio.
A chi amministra, si chiede di essere fedele,
per guidare la Chiesa di Dio, acquistata nel sangue del suo Figlio.

ORAZIONE
O Dio, nella tua misericordia, hai voluto arricchire il santo Vescovo Eugenio de Mazenod di esimie virtù apostoliche per annunziare il Vangelo alle genti. Concedi a noi, per sua intercessione, di ardere del medesimo spirito e di tendere unicamente al servizio della Chiesa e alla salvezza delle anime. Per il nostro Signore.

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