domenica 1 luglio 2012

emorroissa

EMORROISSA
 
San Pier Crisologo sull'emorroissa:

Temeva di toccare, per il rischio di subire la collera dei giudei e la sentenza della legge, senza osar [neppure] di parlare per non turbare e molestare l'udito dei circostanti e non divenire zimbello per la folla, dopo esser stata per tanti anni palestra e sgabello di sofferenze. Poiché non riusciva più a sopportare un dolore diuturno
ed incessante e la rapidi...tà... di Cristo che passava restringeva il tempo per decidere e, d'altra parte, comprendeva che a chi tace, a chi si nasconde, non è dato di guarire dal proprio male, in mezzo a questo conflitto di pensieri la donna trovò una sola via
di salvezza: rubare la guarigione, carpire in silenzio quel che non riusciva a chiedere sia per vergogna che per rispetto verso colui che stava per soccorrerla; giungere con il cuore al medico, per ciò che non meritava con il corpo; toccare la veste soltanto con
la mano della fede, sapendo che quest'inganno, dovuto non alla volontà ma ad un inevitabile pudore, non solo il perdono, ma anche la guarigione avrebbe procurato , specialmente perché pur facendo guadagnare il ladro, nessun danno produceva al derubato. Pio ladrocinio, perpetrato con la complicità e per istigazione
della fede! Ecco quando la virtù è cercata in cose contrarie: la frode, con la connivenza della fede ha ottenuto quel che cercava. Una donna si fa
avanti tra la folla che si accalca, per non esser riconosciuta, e ha presunto di poter rubare la guarigione con la sola fede, per rimanere nascosta nella persona.
Si avvicina da dietro, ritenendosi indegna di essere vista. La fede risanò in una frazione di tempo quel che in dodici anni la scienza umana non potè guarire.
La donna toccò la veste e fu guarita, fu liberata da un
male antico: infelici noi che, pur prendendo e mangiando ogni giorno il Corpo del Signore, non guariamo dalle nostre piaghe. Non Cristo manca a chi è malato, ma la fede.

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