domenica 18 settembre 2011

19 SETTEMBRE
SAN GENNARO

INNO
Nel tuo giorno natale, Gennaro,
ricordiamo commossi il martirio
che ti accese qual stella nel Cielo.

Qui fra noi vivi ancora, Gennaro;
nel tuo sangue che torna a fluire
e un divino messaggio trasmette.

Tu, che sei giustamente chiamato
protettore di Napoli nostra,
le sei sempre di scudo e difesa.

Tu ci assisti col tuo patrocinio,
mostri a Cristo l'ampolla del sangue
e ci ottieni il perdono da Lui.

Tu, che a noi fosti dato per guida,
presso Cristo sei nostro avvocato,
fa che Dio doni a noi la sua pace.

Sia lodato il Signore Uno e Trino,
che protegge la nostra città
per il sangue del santo Gennaro. Amen.

Oppure:
O potente patrono di Napoli,
protettore di questa tua terra,
le tue lodi cantiamo, Gennaro.

Proclamando la fede nel Cristo,
tu subisti i più aspri tormenti,
e sfidasti persino la morte;.

ma, vincendo la prova, ottenesti,
indomato campione di Dio,
del martirio la palma immortale.

Alla spada omicida porgesti
il tuo capo sacrato al Signore
che di fulgido serto lo cinse.

E noi oggi cantiamo il tuo nome,
ch'è famoso per tanti prodigi,
e di glorie nel tempo risuona.

Ed in te con devota esultanza
veneriamo il mirabile segno
della nostra invincibile fede

Gloria al Cristo, che vinse la morte
e da ai martiri forza ed ardore,
con il Padre e lo Spirito Santo. Amen.


SECONDA LETTURA
Da una « Omelia su S. Gennaro » di un autore anonimo (fine sec. VIII - inizio sec. IX)
(Acta Sanctorum, septembris, t. VI, Parigi-Roma 1867 pp. 884-887)
Grande è la gloria dei martiri
Per divina misericordia ritorna, desiderata da tutti, la solenne festività del giorno natale del beatissimo martire Gennaro. Siete venuti numerosi per riunirvi in sacra assemblea, resa più solenne dalla presenza di vescovi e sacerdoti. E' giusto che godiamo ed esultiamo nel Signore nostro Dio, che esaudisce i buoni desideri e conferma col suo favore divino i nostri pii voti. Grande è la gloria dei martiri, grandiosa e splendente la loro corona. Gli angeli e tutti i cori celesti li ammirano; li ama Cristo, li onora il Padre, li illumina lo Spirito Santo. Ad essi si aprono tutti i tesori della Maestà divina; nessun onore e nessuna dignità viene loro sottratta. Essi sono gli imitatori di Cristo, i suoi coeredi, i suoi amici e compartecipi della sua gloria. E noi dobbiamo sempre ricordare le loro virtù e cantare le loro lodi. Infatti lo Spirito Santo dice: Preziosa al cospetto del Signore è la morte dei suoi fedeli (Sal 115, 15). E aggiunge: Il Signore preserva tutte le loro ossa, neppure uno sarà spezzato (Sal 33,21).
Troppo ciechi e insipienti quelli che ne vedono né comprendono queste cose tanto chiare ed evidenti! Costoro confidano soltanto nelle loro opinioni. Ma come possono dirsi fedeli coloro che negano le virtù dei martiri? La loro negazione è in contrasto con la parola di Dio: Beati d'ora in poi i morti che muoiono nel Signore (Ap 14, 13); e con quello che il profeta dice al Signore: Di nuovo vivranno i tuoi morti (Is 26, 19). Codesti negatori vedono ogni giorno presso la tomba del beatissimo Gennaro folle numerose che elevano preghiere come fulgide gemme, e molti che, celebrando la gloria del Santo, gli portano doni per i benefici ricevuti. Eppure essi si sforzano con alcuni inganni di chiudere gli occhi dinanzi alla verità. Non rimane che ritornare al santo libro delle Scritture: Questi sono coloro che sono passati attraverso la grande tribolazione e hanno lavato le loro vesti rendendole candide col sangue dell'Agnello. Per questo stanno davanti al trono di Dio e gli prestano servizio giorno e notte nel suo santuario (Ap 7, 14-15). O santa e gloriosa fede del beatissimo Gennaro, degna di essere celebrata con scritti e monumenti, e di essere tramandata ai posteri con canti di lode! Egli credette che sarebbe veramente risorto nella gloria, non avendo alcun dubbio nella promessa del Vangelo. Cinto il capo della corona di cui era veramente degno e portando splendenti e gloriose palme, fu accolto con gioia da Cristo nel cielo. La candida stola che la divina generosità ha attribuito al beatissimo martire Gennaro è veramente premio di grande travaglio e di grande sofferenza. Per essa, egli che prima non era neppure nominalo, viene ora pregato; egli, che non era conosciuto, viene ora celebrato; egli, che nessuno vedeva, viene ora visto. Per i suoi meriti e i suoi benefici il suo corpo è degnamente onorato. Queste le validissime prove del patrocinio che san Gennaro, per volere di Dio, esercita a favore di noi suoi servi: per le sue preghiere meritiamo di essere purificati dai nostri peccati e liberati dai legami delle colpe; meritiamo di essere liberati dal contagio delle malattie con il conveniente aiuto della medicina, affinchè, ottenuta la gioia della desiderata incolumità, ci gloriamo nel Signore nostro Gesù Cristo.

Oppure:
Dalle «Lettere» di sant'Ambrogio, vescovo (L. 22; PL 16,1023)
Raccogliamo le reliquie sacrosante e trasportiamole in sedi degne
Si dissotterrano nobili reliquie da sepolcri ignobili, si mostrano alla luce i segni della vittoria. La tomba è bagnata di sangue, appaiono le tracce del sangue versato nel martirio, reliquie inviolate ritrovate nel proprio luogo e in ordine, il capo staccato dagli omeri. Ora i vecchi rammentano di avere udito una volta i nomi dei martiri e di averne letto l'iscrizione sepolcrale. La città che si appropriò di martiri appartenenti ad altri aveva perduto i propri. Benché questo sia dono di Dio, tuttavia non possiamo negare la grazia che il Signore Gesù ha dato al tempo del mio sacerdozio. E poiché io non ho il merito di essere martire, ho procacciato per voi questi martiri. Le vittime trionfali entrino nel luogo dove Cristo è vittima. Ma sull'altare sia lui che ha sofferto per tutti. Sotto l'altare i martiri, che sono stati redenti dalla sua passione. Questo luogo avevo riservato a me, poiché è giusto che il sacerdote riposi dove fu solito celebrare. Ma cedo alle sacre vittime la parte destra: era destinato ai martiri questo luogo. Raccogliamo dunque le reliquie sacrosante e trasportiamole in sedi degne, e celebriamo tutto il giorno con fiduciosa devozione.

RESPONSORIO 2 Tim 4, 7-8; Fil 3, 8-10
Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede,
* ora mi resta solo la corona di giustizia.
Tutto ormai io reputo una perdita
di fronte alla sublimità della conoscenza di Cristo Gesù;
ora mi resta solo la corona di giustizia.

ORAZIONE O Dio onnipotente e misericordioso, che hai associato alla passione e risurrezione del tuo Figlio il vescovo e martire Gennaro, e fecondi la tua Chiesa con la testimonianza del suo sangue, concedici di vivere da forti nella professione della fede, a servizio del tuo regno. Per il nostro Signore.

OPPURE: Esulti la tua Chiesa, Signore, nella memoria del martire e vescovo Gennaro, che ha proclamato con la parola e col sangue la passione e la risurrezione del tuo unico Figlio. Egli è Dio,

Deus, qui nos concédis beáti Ianuárii mártyris memóriam venerári, da nobis in aetérna beatitúdine de eius societáte gaudére. Per Dóminum.

2 commenti:

  1. buon giorno, volevo chiedere se avete nel proprio diocesano la Messa propria di San Gennaro . grazie

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  2. Grazie don Giuseppe si. nella mia parrocchia c'è anche il mio ex parroco che si chiama Gennaro la parrocchia è S.M. di Costantinopoli. ok Ciao Don Giuseppe.

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