MONS. LIVIO MELINA: «GESÙ NON FECE SONDAGGI QUANDO PROPOSE L’INDISSOLUBILITÀ DEL MATRIMONIO»
[...] grava un forte pregiudizio puritano sul cristianesimo: si
identifica infatti il cristianesimo con la morale, la morale con un sistema di
proibizioni, e si pensa che queste proibizioni si diano soprattutto nell’ambito
sessuale, così che alla fine di questa serie di false equazioni il
cristianesimo è equiparato alla repressione sessuale. Come acutamente rilevò
papa Benedetto XVI nell’enciclica Deus caritas est: grava sul cristianesimo
l’accusa nietzschiana di aver avvelenato l’esperienza più bella e attraente
della vita. Entra qui poi una specie di complesso di colpa dei chierici,
ulteriormente accentuato dai deplorevoli scandali di pedofilia. Così alla fine
non solo alla Chiesa è intimato il silenzio su questo tema, ma anche nella
Chiesa si finisce col pensare che sia meglio tacerne per non ostacolare
l’evangelizzazione. E così il tema culturalmente più imponente, educativamente
più decisivo, viene abbandonato alla mentalità mondana che pervade anche i
fedeli, che quando ragionano di queste cose esprimono ormai non più un sensus
fidelium teologicamente significativo, ma la mentalità mondana da cui dovremmo
tutti convertirci per aderire alla novità di Cristo, che sola ci libera. Gesù
non fece sondaggi quando propose il perdono dei nemici, l’indissolubilità del
matrimonio, l’eucaristia o la parola della croce: sapeva benissimo come la
pensavano persino i discepoli. Disse piuttosto: «Volete andarvene anche voi?»
[...]
Dall'intervista di Benedetta Frigerio a mons. Livio Melina, preside del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per gli studi su matrimonio e famiglia
http://www.iltimone.org/32709,News.html
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