venerdì 7 febbraio 2014

dona morte santa, dona gioia eterna

Il Papa: chiedere la grazia di morire nella Chiesa, nella speranza e lasciando l'eredità di una vita cristiana







Nella Messa presieduta questa mattina a Santa Marta, il Papa ha riflettuto sul mistero della morte, invitando a chiedere a Dio tre grazie: morire nella Chiesa, morire nella speranza e morire lasciando l’eredità di una testimonianza cristiana. Il servizio di Sergio Centofanti:

Nella sua omelia, il Papa commenta la prima Lettura del giorno che racconta la morte di Davide, dopo una vita spesa al servizio del suo popolo. Sottolinea tre cose: la prima è che Davide muore “in seno al suo popolo”. Vive fino alla fine “la sua appartenenza al Popolo di Dio. Aveva peccato: lui stesso si chiama ‘peccatore’, ma mai se ne è andato fuori dal Popolo di Dio!”:

“Peccatore sì, traditore no! E questa è una grazia: rimanere sino alla fine nel Popolo di Dio. Avere la grazia di morire in seno alla Chiesa, proprio in seno al Popolo di Dio. E questo è il primo punto che io vorrei sottolineare. Anche per noi chiedere la grazia di morire a casa. Morire a casa, nella Chiesa. E questa è una grazia! Questo non si compra! E’ un regalo di Dio e dobbiamo chiederlo: ‘Signore, fammi il regalo di morire a casa, nella Chiesa!’. Peccatori sì, tutti, tutti lo siamo! Ma traditori no! Corrotti no! Sempre dentro! E la Chiesa è tanto madre che ci vuole anche così, tante volte sporchi, ma la Chiesa ci pulisce: è madre!”.

Seconda riflessione: Davide muore “tranquillo, in pace, sereno” nella certezza di andare “dall’altra parte con i suoi” padri. “Questa – afferma Papa Francesco - è un’altra grazia: la grazia di morire nella speranza, nella consapevolezza” che “dall’altra parte ci attendono; dall’altra parte anche continua la casa, continua la famiglia”, non saremo soli. “E questa è una grazia che dobbiamo chiedere – osserva - perché negli ultimi momenti della vita noi sappiamo che la vita è una lotta e lo spirito del male vuole il bottino”:

“Santa Teresina di Gesù Bambino diceva che, nei suoi ultimi tempi, nella sua anima c’era una lotta e quando lei pensava al futuro, a quello che l’aspettava dopo la morte, in cielo, sentiva come una voce che diceva: ‘Ma no, non essere sciocca ti aspetta il buio. Ti aspetta soltanto il buio del niente!’. Così dice. E’ la voce del diavolo, del demonio, che non voleva che lei si affidasse a Dio. Morire in speranza e morire affidandosi a Dio! E chiedere questa grazia. Ma affidarsi a Dio incomincia adesso, nelle piccole cose della vita, anche nei grandi problemi: affidarsi sempre al Signore! E così uno prende questa abitudine di affidarsi al Signore e cresce la speranza. Morire a casa, morire in speranza”. 

La terza riflessione è sull’eredità che lascia Davide. Ci sono “tanti scandali sull’eredità” – ha ricordato il Papa – “scandali nelle famiglie, che dividono”. Davide, invece, “lascia l’eredità di 40 anni di governo” e “il popolo consolidato, forte”. “Un detto popolare - ha proseguito - dice che ogni uomo deve lasciare nella vita un figlio, deve piantare un albero e deve scrivere un libro: questa è l’eredità migliore!”. Quindi ha invitato a chiedersi: “Che eredità lasciò io a quelli che vengono dietro di me? Un’eredità di vita? Ho fatto tanto il bene che la gente mi vuole come padre o come madre? Ho piantato un albero? Ho dato la vita, saggezza? Ho scritto un libro?”. Davide lascia questa eredità a suo figlio, dicendogli: “Tu sii forte e mostrati uomo. Osserva la legge del Signore, tuo Dio, procedendo nelle sue vie e seguendo le sue leggi!”:

“Questa è l’eredità: è la nostra testimonianza da cristiani lasciata agli altri. E alcuni di noi lasciano una grande eredità: pensiamo ai Santi che hanno vissuto il Vangelo con tanta forza, che ci lasciano una strada di vita e un modo di vivere come eredità. Ecco le tre cose che mi vengono al cuore nella lettura di questo brano sulla morte di Davide: chiedere la grazia di morire a casa, morire nella Chiesa; chiedere la grazia di morire in speranza, con speranza; e chiedere la grazia di lasciare una bella eredità, un’eredità umana, un’eredità fatta con la testimonianza della nostra vita cristiana. Che San Davide ci conceda a tutti noi queste tre grazie!”.




Testo proveniente dalla pagina http://it.radiovaticana.va/news/2014/02/06/il_papa:_chiedere_la_grazia_di_morire_nella_chiesa,_nella_speranza_e/it1-770729
del sito Radio Vaticana 

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