26 AGOSTO
INNO
Felix dies, qua càndidae
instar colùmbae, càelitum
ad sacra tempia spiritus
se transtulit Terésiae.
Sponsique voces àudiit:
«Veni, soror, de vèrtice
Carméli ad Agni nùptias,
veni ad corónam glóriae».
Te, sponse Iesu virginum,
beati adórent órdines,
et nuptiàli càntico
làudent per omne sàeculum. Amen.
SECONDA LETTURA
Dal libro «Fiamma viva d'amore» di san Giovanni della Croce, sacerdote (Red. A, str. 2, nn. 2-4. 8. 11.7)
Hai piagato il mio cuore
Nel libro del Deuteronomio Mosè afferma che nostro Signore Dio è un fuoco consumante, cioè è fuoco di amore, il quale possedendo una forza infinita può infinitamente consumare e, divampando con grande veemenza, trasformare in sé quanto tocca, ma brucia ciascuno a seconda della sua disposizione, e quanto e come e quando vuole. Allorché questo fuoco di amore, che è infinito, vuole bruciare l'anima con una certa insistenza, l'ardore di questa giunge ad un grado così elevato da sembrarle di ardere più di ogni altro fuoco. E poiché in qualche modo questo fuoco divino ha trasformato in sé la sostanza dell'anima, questa non solo sente il cauterio, ma è diventata tutta una piaga di fuoco ardente.
È meraviglioso e degno di essere notato il fatto che questo fuoco divino, pure essendo tanto veemente e consumatore da ardere mille modi con maggiore facilità di quella con cui il fuoco brucia un filo di paglia, non consumi e distrugga gli spiriti in cui arde. Anzi, a misura della sua forza e del suo ardere, li diletta e li divinizza, ardendo in essi soavemente a causa della loro purezza. La finalità di Dio in queste comunicazioni è quella di esaltare l'anima; perciò non la opprime, ma la diletta; non l'affatica, ma la ricrea, la rende luminosa e l'arricchisce.
L'anima fortunata, che per sua grande ventura giunge ad essere posseduta da questo fuoco, sa tutto, fa tutto ciò che vuole, gode prosperità senza che nessuno possa prevalere contro di lei e neppure toccarla, poiché è una di coloro di cui dice l'Apostolo: «L'uomo spirituale giudica tutto e da nessuno è giudicato», ed ancora: «Lo Spirito scruta tutto, perfino le profondità di Dio».
Quando l'anima sarà infiammata da questo amore, può accadere che si senta investire da un Serafino, il quale con un dardo impregnato di amore ardentissimo trafigge quel carbone acceso che ella è o per dir meglio quella fiamma, cauterizzandola infondere nella successione dei loro figli, poiché Dio concede al capo ricchezze e doni, a seconda di quanti saranno coloro che dovranno ereditare le primizie del loro spirito.
O piaga deliziosa fatta da colui che non sa altro che sanare! O piaga fortunatissima, poiché non fosti prodotta che per il piacere e il diletto dell'anima! Grande è la piaga, essendo grande colui che l'ha fatta; grande è il piacere generato da essa, perché infinito è il fuoco d'amore, secondo la cui capacità viene misurato. O piaga veramente deliziosa e tanto più profondamente deliziosa quanto più nell'intimo della sostanza è penetrato il cauterio di amore, bruciando tutto ciò che si poteva bruciare, per dilettare quanto si poteva dilettare.
RESPONSORIO Dt 6, 4-5; 4, 24
Il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo.
* Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze.
Il Signore tuo Dio è fuoco divoratore.
Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze.
ORAZIONE O Dio onnipotente ed eterno, che nel cuore di santa Teresa di Gesù hai impresso i segni misteriosi del tuo amore e l'hai animata a forti imprese per la gloria del tuo Nome, accendi in noi il fuoco dello Spirito Santo perché collaboriamo generosamente all'edificazione del tuo Regno. Per il nostro Signore.
Lodi mattutine
Ant. al Ben. Nel mio cuore c'era come un fuoco ardente, chiuso nelle mie ossa;
mi sforzavo di contenerlo, ma non potevo.
Vespri
Ant. al Magn. Fiorisca il mio cuore nella salvezza del Signore e canti a Colui che mi ha beneficato.
IN BASILICATA:
26 AGOSTO
B. GIOVANNI DA CARAMOLA
Nato a Tolosa verso il 1280, venne in Italia, probabilmente in occasione del primo Anno Santo, celebrato nel 1300, stabilendosi nel territorio di Chiaromonte (PZ). Le prime notizie certe della sua vita, desunte da un messale cistercense del 1300 , da una biografia scritta da un anonimo contemporaneo e dall'Opera di Gregorio De Lauro, Abate dell'Abbazia Cistercense di Santa Maria del Sagittario, sempre nel territorio di Chiaromonte (scritta nel 1600) ce lo descrivono come un uomo di profonda religiosità, capace di ogni forma di austerità e di una carità senza limiti. Dopo aver vissuto l'esperienza eremitica in vari luoghi del territorio di Chiaromonte (eremo di San Saba, Romitorio del Beato Giovanni e Caramola), entra definitivamente nell'Abbazia del Sagittario, dove continuò, da monaco converso, a condurre una vita di grande austerità, osservando un silenzio assoluto al punto che si diceva di Lui che fosse muto. In odore di santità già da vivo, per i molteplici miracoli operati e descritti nella sua biografia, morì il 26 agosto del 1338 (39). La sua popolarità non cessò dopo la morte, anzi crebbe in modo indicibile anche per i tanti miracoli che si susseguirono per sua intercessione. Venne proclamato beato e ogni anno il 26 agosto si celebrava nell'Abbazia la sua festa con una messa propria e quotidianamente se ne faceva memoria alla Lodi e ai Vespri. Il suo corpo, conservato intatto, era deposto nella Chiesa dell'Abbazia in una cappella a Lui dedicata. Successivamente, nel 1500, venne sistemato in un'urna di legno, finemente lavorata e dorata. Numerose quarigioni miracolose si operarono sulla sua tomba. Dal 1808, a seguito della soppressione degli Ordini religiosi, la stessa urna, adeguatamente restaurata, contenente il Corpo del Beato, sempre intatto, così come è risultato dalla Ricognizione Canonica fatta nel 2002 si conserva nella Chiesa parrocchiale di Chiaromonte. Dal 2002 è stata ripresa la tradizione di celebrare la festa in onore del Beato il 26 agosto. Notizie più dettagliate circa la vita e i miracoli del Beato sono contenuti nel libro "La vita del Beato Giovanni da Caramola", traduzione in italiano dei testi latini delle sue biografie, conservati, insieme al prezioso messale cistercense del 1300, nella Chiesa Madre s. Giovanni Battista di Chiaromonte.
Recapiti: Parrocchia S. Giovanni Battista Piazza Garibaldi 85032 CHIAROMONTE (PZ) 0973 571221 - 349 5591914
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