venerdì 4 maggio 2012

s . sindone

4 MAGGIO
VENERAZIONE DELLA SINDONE


INVITATORIO
Ant. Venite, contempliamo la passione del Signore,
esaltiamo la sua risurrezione. Alleluia.

UFFICIO DELLE LETTURE

Gloriam sacrae
celebremus omnes Sindonis:
laetis recolamus hymnis, et piis votis,
monumenta nostrae certa salutis.

Quae refert semper veneranda Sindon,
sanguine impressis decorata signis,
dum cruce ex alta tulit involutum
corpus Iesu.

Reddit haec saevos animo dolores,
quos tulit, casum miseratus Adae,
Christus humani generis redemptor,
morte rerempta.

Saucium ferro latus atque palmas,
et pedes clavis, lacerata flagris membra,
et infixam capiti coronam
monstrat imago.

Quis pius siccis oculis,
et absque intimi cordis gemitu notata,
vivaque indignae simulacra mortis
cernere possit?

Nostra cum solum tibi, Christe,
culpa causa tantorum fuerit malorum,
nostra debetur tibi vita:
vitam dedimus ipsam.

Sit tibi, Fili, decus atque virtus,
qui tuo mundum redimis cruore,
quique cum summo Genitore,
et almo Flamine regnas. Amen.

SECONDA LETTURA
Dagli Inni di Simeone, nuovo teologo (SC 174, 451)
Ti rendo grazie, re giusto e compassionevole, perché hai sofferto per noi
Ti rendo grazie, Signore, ti rendo grazie, Unico! tu che scruti i cuori, re giusto e compassionevole.
Tu che non potevi soffrire, hai voluto soffrire a causa degli ingiusti, per dare a me condannato l'impassibilità nell’ imitazione delle tue sofferenze. Giusto è il tuo giudizio, e il comandamento che ci hai dato da osservare, l'umiltà. Come tu hai sofferto, senza avere peccato, così chiedi a noi, autori di ogni peccato, di sopportare prove e tribolazioni, persecuzioni e anche la morte. Ti hanno trattato da indemoniato, da pazzo, nemico di Dio e trasgressore della legge. Sei stato arrestato come un malfattore, incatenato, beffeggiato, abbandonato dai discepoli e dagli amici. Sei apparso dinanzi al giudice come un condannato, e hai accettato la sentenza. Per una parola che dicesti, ti diedero uno schiaffo, e il tuo silenzio ti valse la condanna. E, non potendo sopportare un uomo giusto, ti condannarono gli uomini a morte vergognosa. Ti colpirono il capo, ti incoronarono di spine, ti rivestirono di un abito scarlatto per essere oggetto di scherno, portasti la croce sulle spalle, e vi fosti, innalzato. Ti ringrazio, Signore, di farmi soffrire ingiustamente; e, se anche fosse per colpa mia, accogli il mio dolore come espiazione per i miei immensi peccati, ma non mandarmi prove al di là delle mie forze. Tu dispensi ogni bene a chi ricorre a te dal profondo del cuore, e gli concedi la speranza e i doni del tuo adorabile Spirito divino.

RESPONSORIO 2 Cor 8. 9; Fil 2. 7
Conoscete la grazia del Signore nostro Gesù Cristo: da ricco che era, si è fatto povero per voi.
* Perché voi diventaste ricchi grazie alla sua povertà. Alleluia.
Spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo.
Perché voi diventaste ricchi grazie alla sua povertà. Alleluia.

oppure:
SECONDA LETTURA
Dai «Discorsi sul Cantico dei Cantici» di san Bernardo, abate (Discorso 61, 3-5; Opera omnia 11, 150-151)
Attraverso le ferite del corpo si manifesta il grande mistero dell'amore
Dove trovano sicurezza e riposo i deboli, se non nelle ferite del Salvatore? Io vi abito tanto più sicuro, quanto più egli è potente nel salvarmi. Il mondo freme, il corpo preme, il diavolo mi tende insidie, ma io non cado perché sono fondato su salda roccia. Ho commesso un grave peccato; la coscienza si turberà, ma non ne sarà scossa perché mi ricorderò delle ferite del Signore. Infatti è stato trafitto per i nostri delitti (Is 53, 5). Che cosa vi è di tanto mortale che non possa essere disciolto dalla morte di Cristo? Se dunque mi verrà alla memoria un rimedio tan-to potente ed efficace, non posso più essere turbato da nessuna malattia per quanto maligna.
E perciò è evidente che ha sbagliato colui che disse: Troppo grande è la mia colpa per ottenere perdono (Gn 4, 13). Il fatto è che non era membro di Cristo, né gli importava nulla dei meriti di Cristo. Così non se li attribuiva come propri e non diceva suo quello che era realmen-te suo, come doveva fare essendo membro del capo. Io invece con fiducia mi approprio quanto mi manca dal cuore del Signore, perché è pieno di misericordia, né mancano le vie attraverso le quali emana le grazie.
Hanno trapassato le sue mani e i suoi piedi, e squarciato il petto con la lancia; e attraverso queste ferite io posso succhiare miele dalla rupe e olio dai ciottoli della roccia (Dt 32, 13), cioè gustare e sperimentare quanto è buono il Signore (cfr. Sal 33, 9).
Egli nutriva pensieri di pace e io non lo sapevo. Infatti chi conobbe il pensiero del Signore? O chi fu il suo consigliere? (Rm 11, 34). Ora il chiodo che è penetrato è diventato per me una chiave che apre, onde io possa gustare la dolcezza del Signore. Cosa vedo attraverso la ferita? Il chiodo ha una sua voce, la ferita grida che Dio è davvero presente in Cristo e riconcilia a sé il mondo. La spada ha trapassato la sua anima e il suo cuore si è fatto vicino (cfr. Sal 114. 18; 54, 22), per cui sa ormai essere compassionevole di fronte alle mie debolezze. Attraverso le lente del corpo si manifesta l'arcana carità del suo cuore, si fa palese il grande mistero dell'amore, si mostrano le viscere di misericordia del nostro Dio, per cui ci visiterà un sole che sorge dall'alto (cfr. Lc 1, 78). E perché le viscere non dovrebbero rivelarsi attraverso le ferite? Infatti in qual altro modo, se non attraverso le tue ferite, sarebbe brillato più chiaramente che tu, o Signore, sei soave e mite e di infinita misericordia? Nessuno infatti dimostra maggior amore che quando da la sua vita per chi è condannato a morte.
Mio merito perciò è la misericordia di Dio. Non sono certamente povero di meriti finché lui sarà ricco di misericordia. Che, se le misericordie del Signore sono molte, io pure abbonderò nei meriti. Ma che dire, se la coscienza mi rimorde per i molti peccati? Dove è abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia (Rm 5, 20). E, se la misericordia di Dio è eterna, io pure canterò per l'eternità le misericordie del Signore (cfr. Sal 88, 2). E che ne è della mia giustizia? O Signore, mi rammenterò soltanto della tua giustizia (cfr. Sal 10, 16). Infatti essa è anche mia, perché tu sei diventato per me giustizia da parte di Dio.

RESPONSORIO Cfr. Is 53, 5: 1 Pt 2, 24
Cristo è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci salva si è abbattuto su di lui; * dalle sue ferite siamo stati guariti. Alleluia.
Egli portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce,
perché, morti per il peccato, vivessimo per la giustizia;
dalle sue ferite siamo stati guariti. Alleluia.

AD LAUDES
1 Ant. Ioseph autem mercatus sindonem et deponens eum involvit Sindone. Alleluia.
2 Ant. Posuit eum in monumento in quo nondum quisquam positus fuerat. Alleluia.
3 Ant. Hic audaciter introivit ad Pilatum et petiit corpus Iesu. Alleluia.

LETTURA BREVE Eb 2. 9-10 Vediamo Gesù coronato di gloria e di onore a causa della morte che ha sofferto, perché per la grazia di Dio egli sperimentasse la morte a vantaggio di tutti. Ed era ben giusto che colui, per il quale e dal quale sono tutte le cose, volendo portare molti figli alla gloria, rendesse perfetto mediante la sofferenza il capo che li ha guidati alla salvezza.

Oppure: Quis est iste qui venit de Edom, tinctis vestibus de Bosra? Iste formosus in stola sua, gradiens in multitudine fortitudinis suae? Ego qui loquor iustitiam et propugnator sum ad salvandum.

RESPONSORIO BREVE
Noi ti adoriamo e ti benediciamo, o Cristo. * Alleluia, alleluia,
Noi ti adoriamo e ti benediciamo, o Cristo. Alleluia, alleluia.
Tu sei risorto dal sepolcro.
Alleluia, alleluia.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Noi ti adoriamo e ti benediciamo, o Cristo. Alleluia, alleluia.

Ant. al Ben. Le tue ferite, o Cristo, ci hanno guariti, dalla tua morte nasce in noi la vita. Alleluia.

Oppure: Homo quidam dives ab Arimathaea, nomine Ioseph, accepto corpore Iesu,
involvit illud in sindone munda. Alleluia.

INVOCAZIONI
II sangue di Cristo salva e purifica il mondo; per questo mistero di fede rendiamo grazie, dicendo: Ci hai redenti, Signore, con il tuo sangue.

Maestro buono, abbandonato dai discepoli e rinnegato da Pietro,
conservaci fedeli al tuo nome.

Tu sai che Io spirito è pronto, ma la carne è debole:
insegnaci a pregare e vigilare per non cedere alla tentazione.

Hai accettato la volontà del Padre fino al sacrificio:
rendici obbedienti alla sua volontà.

Tu hai detto: «La mia anima è triste fino alla morte»,
ricorda al Padre la nostra debolezza.

Padre nostro

ORAZIONE O Padre, che hai glorificato tuo Figlio, Gesù Cristo, nella sua beata passione e lo hai costituito Signore nella sua risurrezione dai morti, a noi che veneriamo la sua immagine. raffigurata nella santa Sindone, dona di contemplare il suo volto glorioso. Egli è Dio,

Oppure: Deus, qui nobis in sancta Sindone, qua corpus tuum sacratissimum e cruce depositum a Ioseph involutum fuit, passionis tuae vestigia reliquisti: concede propitius; ut per mortem et sepulturam tuam, ad resurrectionis gloriam perducamur: qui vivis et regnas cum Deo Patre in unitate Spiritus sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

AD VESPERAS

Annui sacrae redeunt honores
Sindonis; festis veneremur hymnis,
Et piis votis monumenta nostrae
Certa salutis.

Quae refert semper veneranda Sindon
Sanguine impressis decorata signis
Dum Cruce ex alta tulit involutum
Corpus Iesu.

Reddit haec saevos animo dolores,
Quos tulit casus miseratus Adae
Christus humani generis Redemptor,
Morte perempta.

Saucium ferro latus, atque palmas,
Et pedes clavis, lacerata flagris
Membra et infixam capiti coronam
Monstrat imago.

Quis pius siccis oculis, et absque
Intimi cordis gemitu notata
Vivaque indignae simulacra mortis
Cernere possit?

Nostra cum solum tibi, Christe, culpa
Causa tantorum fuerit malorum,
Nostra debetur tibi vita: vitam
Dedimus ipsam.

Sit tibi, Fili, decus atque virtus,
Qui tuo mundum redimis cruore,
Quique cum summo Genitore, et almo
Flamine regnas. Amen.
1 Ant. Ioseph nobilis decurio, vir bonus et iustus, et ipse dives erat expectans regnum Dei. Alleluia.
2 Ant. Hic audacter introivit ad Pilatum et petiit corpus Iesu. Alleluia.
3 Ant. Cum cognovisset Pilatus a centurione quod iam mortuus esset donavit corpus Iesu. Alleluia.

LETTURA BREVE Gal 5. 24-25
Quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la loro carne con le sue passioni e i suoi desideri. Se pertanto viviamo detto Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito.

RESPONSORIO BREVE
Cristo ci ama, ci ha liberati con il suo sangue. *Alleluia, alleluia.
Cristo ci ama, ci ha liberati con il suo sangue. Alleluia, alleluia.
Ha fatto di noi un regno, e sacerdoti per il nostro Dio.
Alleluia, alleluia.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Cristo ci ama, ci ha liberati con il suo sangue. Alleluia, alleluia.

Ant. al Magn. Grandi cose ha fatto colui che è potente: ha esaltato il suo Cristo,
gli ha dato un nome sopra ogni nome. Alleluia.

INTERCESSIONl
Salvati in speranza nel mistero della Pasqua di Cristo, con fiducia invochiamo:
Donaci i frutti della tua Pasqua, Signore.

Cristo Signore, accusato davanti al sinedrio da falsi testimoni,
fà che la condotta dei cristiani testimoni il tuo Vangelo.

Hai voluto che Simone di Cirene condividesse il peso della croce:
dona a chi soffre di sentirsi in comunione con la tua passione.

Sei stato riconosciuto dal centurione come Figlio di Dio:
illumina gli uomini del nostro tempo perché riconoscano in ogni creatura un segno del tuo amore.

Dal tuo fianco squarciato hai fatto nascere la Chiesa:
in lei, gli uomini si incontrino con te e fra di loro.

Signore Gesù, la tua immagine è raffigurata nella Sindone:
dona ai defunti di contemplare il tuo volto glorioso.

Padre nostro.

ORAZIONE O Padre, che hai glorificato tuo Figlio, Gesù Cristo, nella sua beata passione e lo hai costituito Signore nella sua risurrezione dai morti, a noi che veneriamo la sua immagine, raffigurata nella santa Sindone, dona di contemplare il suo volto glorioso. Egli è Dio,

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