venerdì 4 maggio 2012

stimmate

5 MAGGIO
S. STIMMATE di N. S. GESU’ CRISTO


SECONDA LETTURA
Dalle prediche di padre Giovanni Battista Lenotti
Contemplare le ferite del Crocifisso risorto
Cristo il terzo giorno risorge dalla morte alla vita, liberato da ogni dolore, impassibile, fulgido come il sole, glorificato per tutto il mondo. Che se porta ancora impresse sul suo corpo santissimo le cicatrici delle sue cinque Piaghe, queste cicatrici non gli servono più di obbrobrio e di pena, ma di gloria e di gaudio.
Queste cicatrici delle sue cinque Piaghe egli porta nella sua carne come insegne di trionfo della sua misericordia, e come insegna gloriosa della sua giustizia. Egli con queste riportò vittoria sulla morte e sull'inferno, soddisfece all'Eterno Divin Padre per i nostri peccati. Queste ferite di continuo egli mostra agli occhi di lui, per implorare pietà per noi peccatori; queste sono fonti perenni di grazie e di aiuti celesti. Le mostra di continuo a noi per invitarci ad amarlo e a patire per lui. E quale desiderio non devono esse infonderci di patire per Gesù Cristo! Le piaghe del Redentore, diceva san Francesco di Sales, sono tante bocche che ci insegnano come bisogna patire per lui. Questa è la scienza dei santi: patire costantemente per Gesù.
Teniamo dunque sempre fissi gli occhi nostri in quelle sante piaghe, per animarci a tollerare pazientemente le miserie e i travagli di questo pellegrinaggio, a portare anche noi la nostra croce con la speranza della corona; altrimenti queste cicatrici del nostro Signore dovremo mirarle nel giorno del giudizio per nostra confusione e condanna. «Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto » (Gv 19, 37).
Coraggio, coraggio: con gli occhi della fede miriamo le piaghe di quel Dio di misericordia che pende dalla croce, e da questa contemplazione quale forza non prenderà il nostro cuore per combattere valorosamente nelle tentazioni, per sopportare le tribolazioni, la povertà, la malattia! Soffermiamoci sulle ferite del Crocifisso e poi contempliamo le cicatrici del Risorto: così vedremo come è pur vero - e lo dice il Salmista - che molte sono le tribolazioni dei giusti, ma Dio da tutte queste finalmente ci libererà (cfr Sal. 33, 20) e ci donerà una corona eterna nel cielo.

Oppure: Dalle prediche di san Gaspare Bertoni
Invito a considerare da vicino la passione di Gesù
« lustus perit et non est qui recogitet in corde suo». Il giusto muore affogato in un mare di pene. Ma i volti non si scolorano; non si infrangono i cuori; le viscere non si commuovono. Nessuno piange. Le donne che tanto piansero alla morte dei loro figlioli, dei loro mariti, dei loro amanti; gli uomini tanto compassionevoli nelle sventure dei loro amici, dei loro concittadini: non avranno una lacrima né un sospiro per il loro Gesù? Egli stesso se ne lagna con voi: « Ho cercato chi mi confortasse nelle mie pene, e non l'ho trovato; chi almeno mi compatisse e neppure uno vi fu ».
Ignorate voi quanto egli patì? Ma lo sapete per fede che egli ebbe a languire sulla croce. Né ignorate che quanto patì, lo patì tutto per « noi uomini e per la nostra salute ».
Bisognava trovarsi là su quel monte, quando fra angosce di morte Gesù era presso a spirare, per vedere come seppero sentir pietà dei suoi mali le nature stesse insensate: il sole, che oscurò la faccia, le rupi, che si divisero, la terra, che tremò tutta dai cardini. Donde avrà dunque origine tanta vostra insensibilità di cuore?
Ve lo dice Io Spinto Santo « lustus perit et non est qui recogitet in corde suo ». Non si riflette, perciò non si compiange: ecco la vera ragione. Anche il filosofo insegna che affinchè un oggetto in se stesso compassionevole, ecciti l'altrui compassione, bisogna che sia vicino. Così le altrui miserie da noi lontane di luogo e tempo, osserviamo che o niente del tutto o solo leggermente toccano il nostro cuore. Perciò io non avrò altro da fare che rendere la Passione di Gesù così vicina, non solo al nostro pensiero, ma agli occhi medesimi, che di oggetto — quale essa è in se stessa — fra tutti il più compassionevole, vi si renda oggetto di compassione la più tenera ed attuale.
O santa Croce, ancora calda e fumante del Sangue di questo Giusto, o Croce, che io debbo adorare come sola che fosti degna di portare l'augusta Vittima che in te fu sacrificata per le nostre colpe; so bene che molti affetti e vari fra loro puoi destare nel cuore dei fedeli cristiani, tu che sei divenuta il vessillo della loro fede, la guida sicura della loro vita, il fondamento delle loro speranze, il conforto dei miseri, il desiderio dei giusti, il terrore dell'inferno. Ma io prego che la tua vista désti ora nei nostri cuori una tristezza e un dolore il più vivo di quelle pene che tu pure cagionasti al nostro Gesù, quando a te per amor nostro si strinse.
Mostra tu dunque alle anime che devotamente ti mirano, quelle fenditure crudeli che in te fecero quei chiodi stessi che prima lacerarono i piedi e le mani di Gesù. Mostra quel luogo ove in te reclinò il capo spirando questo loro padre amoroso, anzi amico fedele, fratello il più tenero, sposo il più gentile, il più amabile.
Mostra infine quel Sangue sparso per il loro amore, di cui tu ancora a lunghe strisce rosseggi e grondi. Fà che alla impressione che in loro può cagionar la tua vista, si uniscano anche le voci di questo Sangue innocente - come lo chiama l'Apostolo - onde per te si ottenga nel cuore di tutti noi quella commozione sì grande che io confido bensì di vedere, ma non di produrre col mio parlare.

RESPONSORIO
Croce gloriosa, dai tuoi rami pende il prezzo della nostra libertà.
* Per mezzo tuo il mondo è redento con il sangue di Cristo, alleluia.
Salve, Croce, consacrata dal corpo del Signore;
le sue membra su di te risplendono come gemme.
Per mezzo tuo il mondo è redento con il sangue di Cristo, alleluia.

ORAZIONE O Dio misericordioso, che mediante la passione del tuo Figlio unigenito hai salvato l'uomo, perduto a causa del peccato, concedi a noi, che veneriamo in terra le sue ferite, di conseguire in cielo il frutto del suo preziosissimo Sangue. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Lodi mattutine
LETTURA BREVE Col 1, 12-14. 19-20 Ringraziamo con gioia il Padre che ci ha messi in grado di partecipare alla sorte dei santi nella luce. È Lui infatti che ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasferiti nel regno del suo Figlio diletto, per opera del quale abbiamo la redenzione, la remissione dei peccati. Perché piacque a Dio di fare abitare in Lui ogni pienezza e per mezzo di Lui riconciliare a sé tutte le cose, rappacificando con il sangue della sua croce, cioè per mezzo di Lui, le cose che stanno sulla terra e quelle nei cieli.

RESPONSORIO BREVE
Noi ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo * alleluia, alleluia.
Noi ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo, alleluia, alleluia.
Perché con la tua croce hai redento il mondo,
alleluia, alleluia.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Noi ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo, alleluia, alleluia.

Ant. al Ben. Gesù continua ad offrirsi per noi e intercede come nostro avvocato;
sacrificato sulla croce più non muore, e con i segni della Passione vive immortale, alleluia.

INVOCAZIONI Preghiamo il nostro Redentore che ci ha salvati a prezzo della sua croce e volle ritenere nel suo corpo glorioso le sacre stimmate, quale segno del suo immenso amore per noi: Per le tue Sacre Stimmate salvaci, o Signore.

Gesù, Figlio di Dio, che hai voluto assumere la nostra carne e redimerci con la tua passione,
- donaci la perseveranza nell'adempimento del tuo volere.

Gesù, nostro Redentore, che innalzato sulla croce hai voluto attirare tutto a te,
- attira a te i nostri cuori.

Gesù, nostro Salvatore, che hai conservato nel tuo corpo glorioso i segni della tua passione,
- fa' che accettando la nostra croce quotidiana, arriviamo felicemente a te.

Gesù, nostro avvocato presso il Padre,
- rendici ministri idonei della tua misericordia.

La tua Madre, la Vergine addolorata, interceda per noi,
- perché nella Chiesa viviamo sempre più fedelmente la nostra consacrazione a te.

Padre nostro.

ORAZIONE O Dio misericordioso, che mediante la passione del tuo Figlio unigenito hai salvato l'uomo, perduto a causa del peccato, concedi a noi, che veneriamo in terra le sue ferite, di conseguire in cielo il frutto del suo preziosissimo Sangue. Per il nostro Signore Gesù Cristo,

VESPRI
LETTURA BREVE Eb 9, 11-12
Cristo, venuto come sommo sacerdote di beni futuri, attraverso una tenda più grande e più perfetta, non costruita da mano di uomo, cioè non appartenente a questa creazione, entrò una volta per sempre nel santuario, non con sangue di capri e di vitelli, ma con il proprio sangue. Entrò una volta per sempre nel santuario, procurandoci così una redenzione eterna.

RESPONSORIO BREVE
Tu solo sei degno, o Signore, di prendere il libro e di aprirne i sigilli, * alleluia, alleluia.
Tu solo sei degno, o Signore, di prendere il libro e di aprirne i sigilli, alleluia, alleluia.
Perché ci hai riscattati per Dio con il tuo sangue. Alleluia, alleluia.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Tu solo sei degno, o Signore, di prendere il libro e di aprirne i sigilli, alleluia, alleluia.

Ant. al Magn. Tu, Signore, sei stato immolato e hai riscattato con il tuo sangue uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione e li hai costituiti per il nostro Dio un regno di sacerdoti, alleluia.

INTERCESSIONI Imploriamo Gesù salvatore che ci ha redenti con la sua morte e risurrezione: Signore Gesù, abbi pietà di noi.

Tu che, innalzato in croce, dal tuo petto squarciato hai fatto nascere la Chiesa tua sposa,
- rendila santa ed immacolata.

Tu che hai voluto la tua croce albero della vita,
- effondi i suoi frutti copiosi sulla nostra Comunità.

Tu che in croce hai avuto misericordia del ladrone pentito,
- abbi pietà di noi peccatori.

Tu, nostra pace e riconciliazione, che ci hai riuniti in un solo uomo nuovo,
- accordaci l'accesso al Padre.

Tu che sei la nostra vita e risurrezione,
- concedi ai nostri fratelli defunti la vita eterna.

Padre nostro.

ORAZIONE O Dio misericordioso, che mediante la passione del tuo Figlio unigenito, hai salvato l'uomo, perduto a causa dei peccato, concedi a noi, che veneriamo in terra le sue ferite, di conseguire in cielo il frutto del suo preziosissimo Sangue. Per il nostro Signore.

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