L’uomo inutilmente maschio: il frutto di una società che ha cancellato la virilità
 
 
 
 
 
 
shutterstock_323729576Vale per l’aggressività e la virilità la stessa regola che vale per la sessualità, per la debolezza, per l’egoismo, per il grasso, per il numero di paia di scarpe, per il colesterolo: l’eccesso uccide, ma la mancanza non è compatibile con la sopravvivenza. Le società dove la virilità è iper esaltata diventano un inferno in terra per le donne, ma anche per gli uomini: ogni riferimento all’Afganistan e all’Arabia Saudita è puramente intenzionale. Le società dove la virilità è disprezzata, criminalizzata e cancellata annegano nella desolazione, e muoiono di denatalità.

Se questi due tipi di società entrano in contatto quelle iper virili rischiano di annientare le seconde. Il deliro è che senza il nostro lato oscuro saremmo perfetti. Senza il nostro lato oscuro saremmo incompleti, il che vuol dire non vitali. Il delirio è stato affermare che una nazione demilitarizzata, senza esercito, possa continuare a esistere, quindi poliziotti e soldati sono cattivi a prescindere, per definizione. Senza le virtù virili dell’aggressività, dell’intolleranza, dell’arroganza e del coraggio un gruppo smette di essere vitale. L’uomo occidentale postmoderno ha smesso di essere aggressivo con le donne, grazie al femminismo: questa affermazione è falsa.

La percentuale di maschi che aggredisce la donna non è diminuita. Ma credete che negli Anni ’50 gli uomini tornassero a casa a picchiare le mogli? Credete che oggi nei pronto soccorso non arrivino più donne con i lividi perché l’8 marzo diciamo tante parole? La percentuale di donne che resta a prenderle è rimasta identica, o forse è peggiorata perché manca il tessuto sociale, famiglia di lei, famiglia di lui, parrocchia, che prima interveniva. La prostituzione, quella brutta, quella delle ragazzine in piedi sul bordo delle strade, è aumentata a dismisura, la pornografia è talmente aumentata che è diventata normale. Siamo arrivati all’ultima palata di diritti umani: la maternità surrogata. Gli alberi si giudicano dai frutti.

L’uomo contemporaneo occidentale postmoderno le donne non le difende più. E non è più disposto a morire per loro. “Prima le donne e i bambini” è diventata una regola obsoleta. E c’è una forma di violenza contro le donne più grave dell’urlata e del ceffone, una forma di violenza contro i figli più deleteria del batterli, dello sfruttarli o del venderli.