martedì 5 luglio 2016

Dio nel silenzio

Esperienza vocazionale in certosa
 
 
cartoon certosinoVi propongo una lettera, scritta da un giovane al termine di una sua esperienza vocazionale vissuta nella certosa portoghese di Scala Coeli, in Portogallo. Il testo che segue ha lo scopo di estendere una testimonianza delle emozioni che si provano nell’intraprendere questo cammino contemplativo in certosa.

La mia esperienza in Certosa
Caro amico, V. H. vorrei dirti che la mia esperienza alla Certosa di Scala Coeli a Évora è stata unica; momenti di immensa spiritualità, come mai prima avevo sperimentato nella mia vita.
 
Il primo giorno sono arrivato a piedi, sulla strada di Arraiolos; ho suonato il campanello ed è apparso uno dei monaci, addetto alla portineria, che mi ha portato dal Padre Priore  Dom Antao, poi quest’ultimo mi ha portato alla cella “V” (“V” come l’iniziale del tuo nome mio caro amico, non ho potuto che vedere in esso un piccolo segno di umorismo del mio buon Padre, mio Dio, per me!).
Ero un po ‘ansioso, e lì, da solo, perso nello spazio e nel tempo, lo confesso, ero in attesa che il telefono interno (interfono) suonasse.
 
Ho parlato, inizialmente, con il Padre Maestro Isidoro, che mi ha dichiarato di essere d’ora in poi il mio angelo custode (ciò mi ha reso più tranquillo).
Ho notato la presenza di enormi gatti per il Chiostro, che sembravano essere molto ben nutriti.

Padre Antao mi ha anche spiegato che quel Chiostro è il più grande del paese. Alcuni giorni dopo, hanno suonato alla campana della cella ed è apparso un monaco converso di nome: Fratello José Maria.
Lo guardai e sentii una luce unica provenire dai suoi occhi. Ci salutammo e subito dopo, mi ha consegnò una chiave per aprire la cella.
Mi hanno insegnato ad accendere la stufa, perché in inverno fa molto freddo. Con grande meraviglia, per la seconda volta, sono già riuscito ad accenderla da solo.

 
Al terzo giorno dal mio arrivo, il monaco Jose Maria mi ha insegnato a raccogliere le arance che sono nel chiostro grande, sono salito in cima ad una scala per raccoglierle; e poi, più tardi, con un erbicida ho dovuto distruggere le erbacce del giardino di una cella vuota.
 
Dopo c’è stato un giorno per la passeggiata. Poi ho conosciuto i due ragazzi (della “famiglia” postulanti alla Certosa!); una passeggiata unica …. che nostalgia!
 
E per finire la mia esperienza più forte: Il “Mattutino” quella lunga preghiera nella Cappella nella notte…mi ha riempito come non è mai accaduto.
Dio benedica noi… ed anche la Certosa.
 
Il mio grazie per accompagnarmi con tanti suggerimenti di letture che mi hai fornito nel corso del tempo! Grazie anche alla tua famiglia per avermi accolto in casa tua, per mostrarmi la tua vasta colezione di libri sulla Certosa e per avermi mostrato la visualizzazione del bellissimo documentario “Il Grande Silenzio“. Con il tuo aiuto, mi sono reso conto della strada che il Signore, nostro Padre, vuole rivelare alla mia vita.
 
Questa mia esperienza a Scala Coeli è servita a farmi vedere il mio posto nella Chiesa: è nella Certosa che voglio rimanere e servire il Signore.
 
Un forte abbraccio a te, caro fratello V. H., ed a tutti i membri degli “Amici dell’Ordine Certosino”!

Con l’augurio che il percorso di questo giovane possa trovare il suo approdo definitivo nella vita contemplativa della comunità certosina, vi invito a pregare affinchè questo avvenga. San Bruno intercederà per consentire che sia compiuta la volontà di Dio.

https://cartusialover.wordpress.com/2016/04/29/esperienza-vocazionale-in-certosa/

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