sabato 15 ottobre 2011

16 OTTOBRE
SAN GERARDO MAIELLA
Patrono della Basilicata


Ad Matutinum
Hymnus
Orat Gerardus, sculptilem
Volutus ante imàginem
Jesu Puélli, déxtera,
Quem Matris ulna sustinet.

Sexénnis orat, litteras
Non doctus ullas, Spìritu
Sed plenus almo, sìmplices
Qui sponte mentes erudit.

Supplex quid innocèntia
Non impetrat? Jam bràchia
Matèrna Jesus déserens,
Comes Gerardo jungitur.

Et qui sinébat pàrvulus
Ad se venire, pàrvulum
Laetus Geràrdum suscipit,
Jussum redire saepius.

Quem pane donat càndido,
Donec, ministris Angelis,
Caelestióre pàbulo
Sui beàbit Córporis.

Deo Patrì sit glòria
Ejùsque soli Flio,
Cum Spìritu Paràclito
Nunc et per omne saeculum. Amen.

1 ant. Beato l'uomo di integra condotta, che cammina nella legge del Signore.
SALMO 8 O Signore, nostro Dio,

2 ant. Egli non ha patrimonio né parte in questo mondo: la sua parte e la sua eredità è il Signore.
SALMO 15 Proteggimi, o Dio: *

3 ant. Figlio, ascolta le mie parole:
ti mostro la via della sapienza, ti guido per i sentieri della rettitudine.
SALMO 20, 2-8. 14

Figlio mio, custodisci le mie parole,
osserva i miei precetti, e vivrai.

PRIMA LETTURA
Dalla lettera ai Romani di San Paolo, apostolo 12,1-21
La vita cristiana, culto spirituale a Dio
Vi esorto, fratelli, per la misericordia di Dio, ad offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale. Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto.
Per la grazia che mi è stata concessa, io dico a ciascuno di voi: non valutatevi più di quanto è conveniente, ma valutatevi in maniera di avere di voi un giusto concetto, ciascuno secondo la misura di fede che Dio vi ha dato. Poiché, come in un solo corpo abbiamo molte membra e queste membra non hanno tutte la medesima funzione, così anche noi, pur essendo molti siamo un solo corpo in Cristo e ciascuno per la sua parte siamo membra gli uni degli altri. Abbiamo pertanto doni diversi secondo la grazia data a ciascuno di noi. Chi ha il dono della profezia la eserciti secondo la misura della fede; chi ha un ministero attenda al ministero; chi l'insegnamento, all'insegnamento; chi l'esortazione, all'esortazione. Chi da, lo faccia con semplicità; chi presiede, lo faccia con diligenza: chi fa opere di misericordia, le compia con gioia, fuggite il male con orrore, attaccatevi al bene; amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda. Non siate pigri nello zelo; siate invece ferventi nello spirito, servite il Signore. Siate lieti nella speranza, forti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera, solleciti per le necessità dei fratelli, premurosi nell'ospitalità. Benedite coloro che vi perseguitano, benedite e non maledite. Rallegratevi con quelli che sono nella gioia, piangete con quelli che sono nel pianto. Abbiate i medesimi sentimenti gli uni verso gli altri; non aspirate a cose troppo alte, piegatevi invece a quelle umili. Non fatevi un'idea troppo alta di voi stessi.
Non rendete a nessuno male per male. Cercate di compiere il bene davanti a tutti gli uomini (Mt 5,39-42). Se possibile, per quanto questo dipende da voi, vivete in pace con tutti. Non fatevi giustizia da voi stessi, carissimi, ma lasciate fare all'ira divina. Sta scritto infatti: A me la vendetta, sono io che vi cambierò, dice il Signore (Dt 32,35). Al contrario, se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare; se ha sete, dagli da bere: facendo questo, infatti, ammasserai carboni ardenti sopra il suo capo (Pro 25,21.22). Non lasciarti vincere dal male, ma vinci con il bene il male.

RESPONSORIO Rom 8,29-30
Quelli che Dio da sempre ha conosciuto li ha anche predestinati
ad essere conformi all'immagine del Figlio suo, * perché egli sia il primogenito tra molti fratelli.
Quelli poi che ha predestinati li ha anche chiamati; quelli che ha chiamati li ha anche giustificati; quelli che ha giustificati li ha anche glorificati.
Perché egli sia il primogenito tra molti fratelli.

SECONDA LETTURA
Dalle lettere di san Gerardo Maiella (Lettere e Scritti di s. G. Maiella, (Materdomini 1949, XIV, 34-35; XIII, 34; V, 23-24)
Sia fatta la tua volontà
Scrivo da su la croce, e per non avere tempo di vita, son costretto a scrivere a tutta fretta. Compatite la mia agonia. Ho poco ora, e se non fosse la forza che mi fo, avrei scritto a forza di lacrime questa mia. Son tanto acerbi i miei dolori che mi danno spasimi di morte, e quando mi credo di morire, mi ritrovo vivo per essere più afflitto e addolorato. Non so dirvi altro, non son capace di darvi il mio fiele e veleno per amareggiarvi.
Benedetto sia sempre colui che mi fa tante grazie, che in cambio di farmi morire sotto i suoi santi colpi, più mi da vittoria di vita per darmi i tormenti, a ciò sia imitatore del mio divin Redentore, che è mio Maestro; io sono suo discepolo, giustamente devo da lui imparare a seguire le sue divine pedate. Ma ora non cammino, e non ho moto, ritrovandomi su, con esso, in croce e mesto ed in inspiegabili patimenti. Per me si perse la lancia per darmi morte; e tuttavia, mentre mi consumo, chiedo che la lancia non arrivi per ottenere vita nel patire.
Tutti par che mi hanno abbandonato; ed io allora, conoscendo il mio stato che questa è la volontà del mio celeste Redentore di star inchiodato su d'est'amara croce, chino il capo e dico: Questa è la volontà del mio caro Dio, io l'accetto, e godo di far quanto mi comanda.
Iddio così vuole per me, vuole che io muoia senza compassione, abbandonato da tutti: così voglio vivere e morire per dare gusto al mio Dio.
Gran cosa è la volontà di Dio, o tesoro nascosto e inestimabile! Ah, sì, e ben ti comprendo: tu sei e tanto vali quanto lo stesso mio caro Dio; e chi può comprenderti se non il mio caro Dio? E ciò che fanno gli angeli in cielo, vogliamo fare anche noi in terra. Volontà di Dio in cielo, volontà di Dio in terra. Dunque paradiso in cielo, paradiso in terra.

RESPONSORIO 2 Cor 12,9-10
Mi vanterò ben volentieri delle mie debolezze, * perché dimori in me la potenza di Cristo.
Perciò mi compiaccio nelle mie infermità, negli oltraggi, nelle necessità, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: quando sono debole, è allora che sono forte.
Perché dimori in me la potenza di Cristo.

Oppure:
Dalle «Lettere» del beato Ammonio, eremita (9, 2-5)
Molte sono le sofferenze del giusto
Io che sono vostro padre, sostenni grandi tentazioni sia aperte che segrete, e mi mostrai forte nella speranza e nella preghiera; e il mio Signore mi liberò.
Ora voi pure, carissimi, che avete ricevuto i benefici di Dio, accettate anche le tentazioni finché non le avrete superate; allora soltanto riceverete la misura sovrabbondante aggiunta alla vostra perfezione e vi sarà data dal cielo quella gioia grande che ora ignorate.
Che cosa significa però superare le tentazioni, e qual’ è il loro rimedio? Prima di tutto è questo: non perdetevi mai d'animo, ma con tutto il cuore supplicate Dio con fiducia e in ogni cosa abbiate pazienza: allora la tentazione si allontanerà. Così infatti fu tentato Abramo e ne uscì come un atleta vittorioso. Perciò è stato scritto: "Molte sono le sventure del giusto, ma lo libera da tutte il Signore» (Sal 33, 20). E anche Giacomo nella sua lettera, dice così: «Chi tra voi è nel dolore, preghi» (Gc 5,13). Vedete bene che tutti i giusti, quando si sono imbattuti nella tentazione, hanno gridato a Dio. Sta anche scritto: «Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze» (1 Cor 10,13). E ora è Dio che agisce in voi per purificare il vostro cuore. Se non vi amasse non vi manderebbe la tentazione. Infatti è scritto: «II Signore corregge colui che egli ama e sferza chiunque riconosce come figlio» (Eb 12, 6). Perciò i fedeli hanno bisogno delle tentazioni. Tutti quelli che non hanno fatto l'esperienza della tentazione non sono santi: possono averne l'apparenza, ma non possiedono la virtù. Per questo il padre Antonio ci diceva: «L'uomo senza tentazioni non può entrare nel regno dei cieli».
E analogamente anche Pietro nella sua lettera scrisse: «Perciò siete ricolmi di gioia, anche se ora dovete essere per un po' di tempo afflitti da varie prove, perché il valore della vostra fede è molto più prezioso dell'oro che tuttavia si prova col fuoco» (1 Pt 1, 6-7). Sappiate dunque che per questo motivo lo Spirito Santo inizia col riversare la sua gioia intervenendo nell'intimo di coloro che hanno il cuore puro. In seguito, dopo aver donato letizia e dolcezza, lo Spirito si allontana da loro e li abbandona. Ed eccone il segno: si comporta così con l'anima che lo cerca e teme Dio; se ne va, si ritira e abbandona ogni uomo finché non dia a conoscere se cerca Dio o no. Ci sono infatti di quelli che una volta abbandonati e messi da parte, se ne stanno seduti, oppressi dal tedio e in esso rimangono immobili. Infatti non pregano Dio di liberarli da quella pena e di ridare loro la gioia e la dolcezza sperimentate prima; perciò, a causa della propria negligente volontà, si fanno estranei alla dolcezza di Dio. Per questo motivo divengono carnali e posseggono solo l'apparenza, non la realtà della virtù.
Costoro hanno occhi accecati e ignorano le opere di Dio, se però avranno avvertito la pena come insolita e ben lontana dalla gioia di prima, pregheranno Dio piangendo e digiunando; allora Dio per la sua misericordia, vedendo la loro sincerità e che lo supplicano con tutto il cuore rinnegando totalmente la propria volontà, dona loro una gioia maggiore di prima e li rafforza ancora di più. Questo è il suo comportamento con ogni anima che cerca Dio.

RESPONSORIO (Cfr. Gn 47,25 Volg.; Sal 80,4)
Nella tua mano, Signore, è la nostra salvezza; la tua misericordia ci ricopra
* e ti serviremo sempre pieni di fiducia.
Rialzaci Signore, Dio degli eserciti, fa' risplendere il tuo volto e noi saremo salvi.
E ti serviremo sempre pieni di fiducia.

Inno Te Deum

ORAZIONE O Dio, che hai attirato a te san Gerardo fin dalla sua giovinezza, e lo hai reso conforme all'immagine del tuo Figlio crocifisso, fà che anche noi, seguendo l'esempio della sua vita, siamo trasformati nella stessa immagine. Per il nostro Signore

Oratio Deus, qui beatum Gerardum a juventute sua ad te attràhere, et imàginì Filii tui Crucifìxi confórmem fieri voluisti: tribue, quaesumus; ut ejus exémpla sectantes, in éamdem imaginem transformémur. Per eùmdem Dóminum nostrum.

LODI
INNO
Orat Gerardus, gratia
Annisque jam provectior;
Jesum, madentem sanguine
Crucique adactum, suscipit

O reddar, ìnquit, vulnerum,
Jesù, tuorum particeps
Quo dux praeisti, militem
Da me sequacem tendere.

Effatus haec, amplectitur
Crucem, suìsque gressibus
Christi premit vestigia
Ad culmen usque Golgothae.

Egere gaudet, infima
Laetatur inter munia;
Spretus, triumphat; objicit
Calumiae silentium.

Corpus labore plurimo
Exercet aehc jejuniis;
lctum flagellis, immolat
Deo placentem victimam.

Quin et corona spinea
Cinctus, crucisque stipiti
Affìxus, in se vivìdam
Christi refert imaginem.

Deo Patri sit gloria
Ejusque soli Filio,
Cum Spiritu Paraclito
Nunc et per omne saeculum. Amen.


Oppure:
Il tuo gusto e non il mio
amo solo in te, mio Dio.
Voglio solo, o mio Signore,
ciò che vuol la tua bontà.
Quanto degna sei d'amore,
o divina volontà!

Nell'amor tu sei gelosa,
ma poi sei tutt'amorosa,
tutta dolce e tutt'ardore
verso il cor che a te si da.
Quanto degna sei d'amore,
o divina volontà.

Tu dai vita al puro affetto,
rendi tu l'amor perfetto.
Sospirando a tutte l'ore
l'alma ch'ama a te sen va.
Quanto degna sei d'amore,
o divina volontà.

Tu le croci cangi in sorte:
tu fai dolce ancor la morte.
Non ha croci, né timore
chi ben teco unir si sa.
Quanto degna sei d'amore,
o divina volontà.

Voglio solo a te piacere
nel patire e nel godere;
quel che piace a te, mio amore,
a me sempre piacerà.
Quanto degna sei d'amore,
o divina volontà.Amen.


1 ant. È in te, Signore, la sorgente della vita; alla tua luce vediamo la luce.
Salmi e cantico della dom., I sett.
2 ant. Servi del Signore, benedite il Signore in eterno.
3 ant. Lodate il nome del Signore, voi che state nella casa di Dio.

LETTURA BREVE Ap 3, 20-21 Ecco io sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me. Il vincitore lo farò sedere pres-so di me, sul mio trono, come io ho vinto e mi sono assiso presso il Padre mio sul trono.

RESPONSORIO BREVE
Chi teme il Signore, * obbedisce alle sue parole.
Chi teme il Signore, obbedisce alle sue parole.
Purifica la sua anima davanti a lui;
obbedisce alle sue parole.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Chi teme il Signore, obbedisce alle sue parole.

Ant. al Ben. Chiunque fa la volontà del Padre mio,
è per me fratello, sorella e madre, dice il Signore.

INVOCAZIONI
Uniti nella liturgia della lode, invochiamo il Cristo Signore, perché ci aiuti a servirlo
in santità e giustizia tutti i giorni della nostra vita: Santifica il tuo popolo, o Signore.

Hai chiamato san Gerardo a seguirti più da vicino nella pratica dei consigli evangelici,
- attiraci a te, o Signore.

Hai concesso a san Gerardo di abbandonare tutto,
per accogliere il tuo amore come unico bene,
- rendici premurosi nel tuo servizio.

Hai reso san Gerardo perfetto modello dei giovani,
- fa' che essi rispondano sempre alle esigenze della propria vocazione.

Hai ispirato a san Gerardo di unirsi a Maria sulla via della Croce,
- concedi anche a noi di seguire la Vergine Maria.

Padre nostro.


ORAZIONE O Dio, che hai attirato a te san Gerardo fin dalla sua giovinezza, e lo hai reso conforme all'immagine del tuo Figlio crocifisso, fà che anche noi, seguendo l'esempio della sua vita, siamo trasformati nella stessa immagine. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

ORA MEDIA
Salmi del giorno dal salterio.
Terza
Ant. La tua bontà, Signore, è sempre davanti ai miei occhi e nella tua verità dirigo i miei passi.

LETTURA BREVE Sap 4, 13-15 Giunto in breve alla perfezione, ha compiuto una lunga carriera. La sua anima fu gradita al Signore; perciò egli lo tolse in fretta da un ambiente malvagio. I popoli vedono senza comprendere; non riflettono nella mente a questo fatto che la grazia e la misericordia sono per i suoi eletti e la protezione per i suoi santi.

Io sono straniero sulla terra;
fammi conoscere i tuoi comandamenti.

Sesta Ant. Per me un giorno nella tua casa è più che mille altrove.

LETTURA BREVE Col 3, 1-4 Se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove si trova Cristo assiso alla destra di Dio: pensate alle cose di lassù, non a quelle della terra. Voi infatti siete morti e la vostra vita è ormai nascosta con Cristo in Dio! Quando si manifesterà Cristo, la nostra vita, allora anche voi sarete manifestati con lui nella gloria.

Il Signore stese una mano dall'alto e mi prese,
mi sollevò dalle grandi acque.

Nona
Ant. Quello che poteva essere un guadagno, l'ho considerato una perdita a motivo di Cristo.

LETTURA BREVE Gal 6, 8 Ciascuno raccoglierà quello che avrà seminato. Chi semina nella sua carne, dalla carne raccoglierà corruzione; chi semina nello spirito, dallo spirito raccoglierà vita eterna.

L'anima mia languisce e brama gli atri del Signore;
il mio cuore e la mia carne esultano nel Dio vivente.

Vespri
INNO
Qui regit nutu Deus univèrsa,
Res tibi cuncta vóluit, Gerarde,
Sùbditas, ut jam videàre, fando,
Omnia posse.

Voce tu febres àbigis, solutos
Tabe pulmónes rénovas, necique
Subtrahis matres sobolésque,
partus inter acérbos.

Córrigis verbo vitìàta vina,
Hórreum reples vàcuum; lagènam
Integras fractam, véteri tuméntem
Rursus olivo.

Reddis et fluctus sólidos, et auras
Rémigas inter ràpido volatu;
Daemonem cogìs, tibi dux viàrum
Fidus ut adsit.

Limpidum rorem tua de sepuchro
Ossa destìllant, redoléntque suàvi
Thure, quod caeli potuére sola
gignere regna.

Qmnis erùmpat, Trias alma, tellus
In tuam laudem, referatque grates,
Tanta quod virtus data sit Gèrardo
Mira patràndi. Amen.


Oppure:
L'alma gente dell'Italia,
sale il colle pellegrina,
ed orando il capo inchina
san Gerardo, innanzi a te.

Son fanciulle doloranti,
sono mamme e giovin spose
che si prostran fiduciose,
implorando il tuo favor.

Tu, che amasti i poverelli,
tergi il pianto vedovile,
ed affabile e gentile,
da letizia ad ogni cuor.

Veglia mite al capezzale
dei malati, o san Gerardo,
e l'angelico tuo sguardo
pace apporti e sanità.

Stendi ancora la tua mano
sui deserti casolari:
fa che in tutti i focolari
regni sempre il casto amor. Amen.


1 ant. Ho obbedito alla voce del Signore mio Dio; ho agito secondo quanto mi ha ordinato.
SALMO 110 Renderò grazie al Signore con tutto il cuore, * nel consesso dei giusti…...

2 ant. Mettimi come sigillo sopra il tuo cuore e sul tuo braccio,
perché l'amore è forte come la morte.
SALMO 111 Beato l'uomo che teme il Signore *

3 ant. Fedele è Dio, dal quale siamo stati chiamati
alla comunione del Figlio suo Gesù Cristo, Signore nostro.
CANTICO Ef 1, 3-10

LETTURA BREVE Rm 8, 28-30 Noi sappiamo che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio, che sono stati chiamati secondo il suo disegno. Poiché quelli che egli da sempre ha conosciuto li ha anche predestinati ad essere conformi all'immagine del Figlio suo, perché egli sia il primogenito tra molti fratelli; quelli poi che ha predestinati li ha anche chiamati; quelli che ha chiamati li ha anche giustificati; quelli che ha giustificati li ha anche glorificati.

RESPONSORIO BREVE
Ho posto sempre innanzi a me il Signore: * di questo gioisce il mio cuore.
Ho posto sempre innanzi a me il Signore: di questo gioisce il mio cuore.
Anche il mio corpo riposa al sicuro:
di questo gioisce il mio cuore.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Ho posto sempre innanzi a me il Signore: di questo gioisce il mio cuore.

Ant. al Magn. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli, dice il Signore.

INTERCESSIONI Supplichiamo Dio Padre, sorgente di ogni santità, perché con l'esempio e l'intercessione di san Gerardo, ci conceda di esprimere in santità di vita il nostro impegno cristiano. Diciamo insieme: Rendici santi. Signore, perché tu sei santo.

Padre santo, che hai ispirato a san Gerardo di consacrarsi generosamente al tuo servizio,
— fa' che anche noi doniamo la nostra vita per la venuta del tuo regno.

Padre santo, che hai acceso nel cuore di san Gerardo il desiderio della perfetta carità,
— donaci di dedicare tutte le forze a produrre frutti abbondanti di opere buone.

Padre santo, che hai reso san Gerardo profondamente
partecipe della Passione di Cristo,
— suscita in noi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù.

Padre santo, che per mezzo della Vergine hai guidato san Gerardo alle vette della perfe-zione,
— fa' che anche noi, seguendone gli esempi, diveniamo capaci di servirti più perfettamente.

Padre santo, che hai glorificato san Gerardo con la visione beatifica,
— purifica i nostri fratelli defunti perché cantino in eterno l'inno della tua gloria.

Padre nostro.


Oratio Deus, qui beatum Gerardum a juventute sua ad te attràhere, et imàginì Filii tui Crucifìxi confórmem fieri voluisti: tribue, quaesumus; ut ejus exémpla sectantes, in éamdem imaginem transformémur. Per eùmdem Dóminum nostrum.

PROPRIUM PRO BREVIARIO ROMANO A.D.1962
 
In I Notturno Lectiones de Scriptura occurrenti.
In II Notturno.
Lectio iv:
Gerardus Majella, piis parentibus Muri in Lucania ortus, a prima aetatula familiari pueri Jesu consuetudine et donis non semel est laetatus. Mox perexiguam mercedem, quam ex humilìs artis exercitio et postea e duro famulato adolescens perciperet, minus in proprios usus quam in subsidium pauperum atque in inamarum, quae Purgatorii flammis expiantur, levamen ex-pendere gestiebat. Christi Domini in Eucharistiae Sacramento, quem amicum appellabat carcere inclusum, tanto amore tenebatur, ut longas horas inter diu noctuque in ejus adoratione transigeret: quo tempore aliquoties blando divini Magistri alloquio recreatus fertur. Nec minus studiose Christi patientis recolebat mysteria, quem quo perfectius imitaretur, vix dici potest quam aspere, ipse secum egerit, et quam avidus et latus irrisiones, contemptus, omnigenas-que acerbitates pertulerit. Deiparam quoque Virginem tenerrimo, quoad vixit, cultu prosecutus, nullum diem praetermisit, quin ei omnia, quae posset, amoris obsequia exhiberet, dicere solitus: Pia Mater mea Maria cor meum sibi rapuit.

Honestum fecit illum Dominus, et custodivit eum ab inimicis, et a seductonibus tutavit illum:
* Et dedit illi claritatem aeternam.
Justum deduxit Dominus per via rectas, et ostendit illi regnum Dei.
Et dedit illi claritatem aeternam.

Lectio v
Mundi pertaesus, Congregationi Sanctissimi Redemptoris adscribi petiit: votique compos factus, in id potissimum incubuit, ut Cristum quam perfectissime imitaretur. Ardens enim in eo erat orationis studium, mira laborum patientia, et tanta austerioris vitae aviditas, ut semper mortificationem Jesu in corpore circunferret. Alii, inquiebat, alia sibi exoptant: mihi hoc solum in votis est, ut Dei expleam voluntatem. Quam ob rem obedientiae se religiosus vir devovit, ut a Congregationis regulis et moderatorum voluntate numquam discederet. Absolutissimam hanc obedientis animi virtutem saepe Deus miraculis illustravit; e quibus illud sane memoratu dignissimum, quod Propositorum etiam absentium jussa atque intima placita cognosceret. Eo demum fervoris magnanimus Christi imitator processit, ut consuetis, quae in sancti Alfonsi familia nuncupantur, votis aliud maximeque arduum adjecerit, efficiendi semper quidquid perfectius esse intelligerte.

Amavit eum Dominus, et ornavit uum: stolam gloriae induit eum,
* Et ad portas paradisi coronavit eum.
Induit eum Dominus loricam fidei, et ornavit eum.
Et ad portas paradisi coronavit eum.

Lectio vi
Comes interdum divini verbi praeconibus additus, vel ad domestica curanda negotia missus, animarum, saluti ubique locorum, quum fervidis adhortationibus, tum fusis ad Deum precibus prodesse studuit. Pluribus virginibus suasor atque auctor fuit, ut virgiuum Sponso in sacris asceteriis se consecrarent. Licet autem populi sanctam ejus vitam et superna, quibus praefulgebat, dona passim demirarentur, ipse tamen tanta erat cordis demissione, ut omnium se pradicaret miserrimum. In perferendis injuriis plane admirabilis, perutientìbus se non semel alteram quoque maxillàm prebuit. At Deus, qui exalat humiles, famulum suum gratia sanitatum, cordium scrutatione, spiritu prophetiae, mysteriorum intelligentia, imperio in demones, omnigenisque supernaturalibus charismatibus exornatum voluit. Consummatus in brevi, laboribus et carnis maceratione attritus, trigesimo aetatis suas anno nondum exacto, gravi phthisi correptus est; et sacramentìs refectus, die et hora quas pradixerat, placide in Do-mino obdormìvit, anno millesimo septingentesimo quinquagesimo quinto. Etim, multis etiam post mortem miraculìs clarum, Leo decimus tertius Pontifex Maxìmus, Beatorum, Pius vero Papa decimus, novis accedentibus prodigiis, Sanctorum albo accensuit.

Iste homo perfecit omnia quae locutus est ei Deus, et dixit ad eum:
Ingredere in requiem meam * Quia te vidi justum coram me ex omnibus gentibus.
Iste est, qui contempsit vitam mundi, et pervenit ad caelestia regna.
Quia te vidi justum coram me ex omnibus gentibus.
Gloria Patri.
Quia te vidi justum coram me ex omnibus gentibus.

In III Nocturno Lectiones de Homilia in EvangeIium Nolite timere de Communi Conf. non Pont. 2 loco.

Oratio Deus, qui beatum Gerardum a juventute sua ad te attràhere, et imàginì Filii tui Crucifìxi confórmem fieri voluisti: tribue, quaesumus; ut ejus exémpla sectantes, in éamdem imaginem transformémur. Per eùmdem Dóminum nostrum.

Concordat cum originali
S. Angeli de Lombardis, 14 - V - 1956. L. * S.

+ CHRISTHOPHORUS CARULLO
ARCHIEPISCOPUS


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