venerdì 24 giugno 2011

24 GIUGNO
SAN GIOVANNI BATTISTA


Eccomi a te, Signore,
come un povero provocato dall'esempio celibatario di Giovanni,
che resta solo
e dona a Cristo ogni cosa,
anche i suoi discepoli, anche gli amici.

Io non vivo, Signore, la spiritualità del provvisorio,
ma mi attacco a persone, cose, a situazioni
con una passionalità asfissiante
da far loro violenza.

Rendimi libero, o Padre,
per condividere la festa degli uccelli del cielo e dei gigli dei campi.
Libero di cantare la tua provvidenza,
libero e liberante per quanti poni sul mio cammino.

Che i miei figli possano sentirsi generati e accolti,
ma sempre liberi di partire,
senza saluti,
liberi di andare lontano
e di tornare senza spiegazioni.

Tante volte, o Signore, con catene d'oro
ho legato i miei amici
e i loro occhi si sono spenti,
e il loro canto,
prima di aquila,
si è cadenzato come un lamento di usignolo.

Oggi ho deciso: aprirò la gabbia
e restituirò ciascuno ai boschi ed alle vette.
Poi verrò solo, da te,
per imparare ad amare.
Giovanni, maestro, ora sei solo.
Anche l'ultimo discepolo
restato a farti compagnia,
se n'è andato dietro al Nazzareno,
anche lui il più givane, il più promettente,
quello che amavi di più,
e gli altri soprannominavano "aquila"
perchè più alto nel volo.
Forse si chiamava Giovanni
come te ...

Giovanni ora sei veramente maestro!

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