venerdì 24 giugno 2011

25 GIUGNO
SAN GUGLIELMO, ABATE



INNO per l' ufficio delle letture

Mentre fra rovi e tra le spine acute
alza Guglielmo la preghiera ardente
ode dal cielo: "Qui pei tuoi seguaci
fonda dei chiostri".

Là dove infuria nelle selve l'orso,
e dalle tane balza fuori il lupo,
sorge una chiesa, celebre tuttora,
sacra a Maria.

Quale rimedio pei nefandi vizi,
offri ai tuoi figli la frugale mensa:
temperi il corpo, ma s'irrobustisce
l'animo ardente.

Ad un suo cenno placansi le fiere;
steso sul fuoco, dòmini gli ardori,
mentre tu accendi le più pure fiamme
nella mondana.

Almo Dio trino, che al tuo servo
doni splendido serto tra gli eletti in cielo,
i nostri voti, posti sul tuo altare,
guarda benigno. Amen.

SECONDA LETTURA
Dalle parole di san Guglielmo, abate, ai suoi discepoli Legenda Sancti Gulielmi,
3.15:6,9-12; 11,13-14; 17,8-9.18-20; ed. G. Mongelli, Montevergine 1962, passim
Prìncipi di vita spirituale
Chiedendo i primi discepoli quale norma di vita religiosa ingiungesse loro di osservare, Guglielmo rispose: «È mio parere, fratelli, che, lavorando con le nostre mani, ci procacciamo il vitto e il vestito per noi e di che distribuire ai poveri, e che, raccogliendoci a certe determinate ore, celebriamo i divini uffici.
Ve l'ho detto e non mi stanco di ripetervelo: avete rinunziato ai beni del secolo, avete scelto Dio per vostra eredità. Amate lui solo, lui solo possedete. Lasciale, vi prego, che i beni del secolo siano secolari; voi, invece, preferite di tutto cuore i beni spirituali ai terreni. Se poi — che mai sia! — vi è fisso nell'animo e siete irremovibili in quella idea del denaro, sappiate che con me non la potrete giammai attuare.
In verità, le nostre ricchezze e la nostra gloria sono i flagelli e gli obbrobri, che si perdono immediatamente appena darai mano all'impazienza. Dov'è quel che dice il Signore nel Vangelo: "Se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l'altra" (Mt 5.39)?..
Parlando al Re Ruggiero lI di Sicilia, cosi si esprimeva; « Ho avuto cura di esortarti frequente-mente e mi sono sforzato di richiamare alla tua memoria di usare dei beni temporali e di presiedere al tuo regno in modo da non dimenticarti dei beni eterni, di servire al solo Cristo con tutto l'affetto del cuore, di non attribuire nulla alle tue forze, nulla alle ricchezze, nulla al tuo ingegno, nulla al tuo valore, ma tutto a Dio solo. E lui, infatti, colui per cui "i capi comandano e i magistrati emettono giusti decreti" (Prov 8,15).
Come finora, con l'arma del Signore, tu fosti difensore e protettore dell'equità e della giustizia, per l'avvenire tu ne rimanga il patrono ancor più diligentemente, se puoi. Ti raccomando il popolo di Dio a te soggetto; non permettere che da nessuno nel tuo regno si rechi ingiuria ai miei fratelli e alle mie sorelle, affinché, rimanendo nella quiete, possano pregare Dio per la tranquillità e la pace del tuo regno.

RESPONSORIO
O san Guglielmo, hai fatto cose mirabili davanti a Dio: lo hai onorato con tutto il cuore;
* Intercedi per i peccati degli uomini.
Irreprensibile, vero adoratore di Dio, nemico di ogni colpa, perseverante nel bene.
Intercedi per i peccati degli uomini.

ORAZIONE            Dio onnipotente ed eterno, luce dei credenti, che hai scelto san Guglielmo abate per renderlo partecipe della tua mirabile santità, e radunare con la sua dottrina gran moltitudine di fedeli, concedi anche a noi di poterne imitare gli esempi e osservare i suoi insegnamenti. Per il nostro Signore

INNO per le lodi
Tu quanto è segreto per l'uomo
riveli col lume supremo:
presago del fin di tua vita,
l'annunzi con viso sereno.

Appena rifulge l'aurora,
tu, preso da dolce sopore,
t'affretti alle mistiche nozze,
che appronta l'Agnello divino.

Ti s'apre la sede beata
del cielo: il trionfo splendente
ti cantano in coro i beati
e lieti fan festa con canti.

Lassù la tua fronte risplende
ornata di fulgidi serti:
la chiara virtù sulla terra
riceve l'eterna mercede.

O Dio, che il mondo governi,
accogli le nostre preghiere
e apprestaci i premi graditi
di vita perenne nel cielo. Amen.

INNO per i vespri
Chiaro germoglio di progenie illustre,
chi può col canto rimembrar le gesta,
che a te, Guglielmo, recano trionfi
con lode eterna?

Mentre fanciullo bruci in puro fuoco
e la tua mente guardi dalle vane
arti del male, ti si sparge in cuore
luce superna.

Qual pellegrino visiti i più sacri
luoghi di Spagna; quindi sopra un monte
fissi la sede, dove piangi e miri
Cristo trafitto.

Reso famoso presso molte genti,
l'eremo avvivi; dalle selve insegni
come si debba vivere la vita
libera e pura.

Almo Dio trino, che al tuo servo doni
splendido serto fra gli eletti in cielo,
i nostri voti, posti sul tuo altare,
guarda benigno. Amen.

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