5 LUGLIO
SANTA MARIA GORETTI
vergine e martire
Nacque a Corinaldo (Ancona) il 16 ottobre 1890, da una famiglia di agricoltori, che per lavoro si trasferì a Ferriere di Conca, presso Nettuno. Soprattutto dopo la morte del padre per malaria fu il sostegno della madre. Era di ottimo carattere e assidua nella preghiera. Nel 1902, per difendere la sua castità da un aggressore, preferì andare incontro alla morte e cadde trafitta da numerosi colpi. Prima di morire perdonò al suo uccisore. Fu canonizzata da Pio XII nel 1950. Il suo corpo si venera nel santuario di Nettuno, retto dai Passionisti.
INVITATORIO
Ant. Venite, adoriamo Cristo, gioia e corona delle Vergini.
SECONDA LETTURA
Dal « Discorso per la canonizzazione di santa Maria Goretti » di Pio XII, papa
(AAS 42 [1950] 581-582)
Non temerò alcun male perché tu sei con me
Come tutti sanno, questa vergine inerme dovette sostenere un'asprissima lotta: improvvisamente contro di lei si scatenò una torbida e cieca bufera, che cercò di macchiare e violare il suo angelico candore. Impegnata in tanta battaglia avrebbe potuto ripetere al Redentore divino le parole dell'aureo libro dell'Imitazione di Cristo: « Se sarò tentata e tormentata da molte tribolazioni non temerò finché sarà con me la tua grazia. Essa è la mia forza; essa mi dona consiglio e aiuto. È più forte di tutti i nemici ». Così sostenuta dalla grazia divina, a cui corrispondeva generosamente, donò la sua vita, ma non perse la gloria della verginità.
In questa vita di umile fanciulla, che brevemente abbiamo tratteggiato, possiamo ammirare, non solo uno spettacolo degno del cielo, ma ancora degno di essere considerato e ammirato in questo nostro secolo. Imparino i padri e le madri come bisogna educare rettamente, santamente e fortemente i figli affidati loro da Dio e come bisogna conformarli ai precetti della religione cattolica, in modo che, quando la loro virtù si troverà in pericolo, possano, con l'aiuto della grazia, uscirne vittoriosi, integri, incontaminati.
Impari la spensierata fanciullezza, la balda giovinezza a non tendere miseramente ai fugaci piaceri del senso, non agli affascinanti allettamenti dei vizi, ma piuttosto impari ad aspirare, anche tra le difficoltà, a quella cristiana perfezione che tutti possiamo raggiungere con la volontà decisa, sostenuta dalla grazia soprannaturale, con lo sforzo, la preghiera.
Non tutti certamente siamo chiamati a subire il martirio, ma tutti siamo chiamati a raggiungere la virtù cristiana. La virtù richiede forza, ché, se non arriva al grado eroico di questa fanciulla, non di meno richiede un'attenzione diuturna, diligente, da non tralasciarsi mai fino alla fine della vita. Perciò può chiamarsi quasi un lento e continuato martirio, a consumare il quale ci ammonisce la divina parola di Gesù Cristo: « Il regno dei cieli soffre violenza e i violenti se ne impadroniscono » (Mt 11, 12).
A questo, dunque, tendiamo tutti, sostenuti dalla celeste grazia: a questo ci inviti la santa vergine e martire Maria Goretti. Dal cielo, dove gode una beatitudine eterna, ottenga dal divin Redentore con le sue preghiere che tutti noi, secondo la nostra condizione, seguiamo il suo luminoso esempio, con volontà forte e la condotta coerente.
RESPONSORIO
Contempliamo la tua bellezza, vergine di Cristo:
* hai ricevuto dal Signore una splendida corona.
Non ti sarà tolto l'onore della verginità, non sarai separata dall'amore del Figlio di Dio:
hai ricevuto dal Signore una splendida corona.
ORAZIONE O Dio, sostegno degli innocenti e gioia dei puri di cuore, che a santa Maria Goretti hai dato nel fiore della giovinezza la grazia e la corona del martirio, fa' che perseveriamo con la stessa fede nella via dei tuoi precetti, per godere la tua visione nel cielo. Per il nostro Signore.
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