giovedì 24 marzo 2016

il fico sterile e la chiesa

 

Gesù s'avvicinò ad un albero di fico che stava presso la strada ed era lussureggiante di foglie [...] e cercò tra il fogliame se c'erano frutti. Ma frutti non ce n'erano e non potevano esserci, per la semplice ragione - come dice Marco (XI, 13) - che non era la stagione dei fichi. [...] Volendo dunque giudicare quell'albero come se fosse stato una persona morale e responsabile, bisognerebbe dire che esso non era “colpevole” [...]. Con tutto ciò egli maledisse quell'albero [......]. Tutte queste considerazioni ci confermano che Gesù volle compiere un'azione che aveva valore simbolico [...].

In questo caso dell'albero il simbolo prendeva argomento dal contrasto tra l'abbondanza del fogliame inutile e la mancanza dei frutti utili: dal quale contrasto era anche giustificata la maledizione all'albero “colpevole”. [...] il vero colpevole era il popolo eletto, Israele, ricchissimo allora di fogliame farisaico ma ostinatamente privo da lungo tempo di frutti morali, e quindi meritevole della maledizione di sterilità eterna.

Ché se qualche dubbio su tale riferimento storico poté sussistere da principio nella mente degli Apostoli, esso fu del tutto rimosso dalle parabole della riprovazione pronunziate da Gesù il giorno appresso
e indirizzate appunto contro l'Israele contemporaneo.

(Giuseppe Ricciotti, Vita di Gesù Cristo)

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