martedì 7 giugno 2016

i sacramenti ci salvano

“Con i sacramenti non si scherza”,
il nuovo libro di don Nicola Bux




“Con i sacramenti non si scherza.” E’ il titolo, assai provocatorio, dell’ultima e interessante fatica letteraria del noto teologo e liturgista don Nicola Bux. Il testo, con prefazione di Vittorio Messori, edito da Cantagalli, è stato presentato a Bari presso la sede dell’ ex Provincia con una dotta relazione del cardinale Raymond Burke e l’amichevole presenza dell’ economista, banchiere ed ex presidente Ior , professor Ettore Gotti Tedeschi.

Don Nicola Bux nella sua relazione ha precisato lo spirito che lo ha portato a scrivere il saggio: ” I sacramenti sono paragonabili alle medicine prescritte dai dottori. In sè, i farmaci sembrano banali, normali compresse o sciroppi, però servono alla salute del corpo. I sacramenti sono la medicina dell’ anima. Però tutti sappiamo che i medicinali vanno usati bene, altrimenti non hanno effetto e persino diventano dannosi quando se ne fa un utilizzo inappropriato o scorretto, siamo alle controindicazioni e si trasformano in  nocivi “.

Ha  aggiunto: ” I sacramenti non sono complementi di arredo e senza di essi la Chiesa stessa non avrebbe senso, i preti sarebbero disoccupati. Con i sacramenti noi siamo faccia a faccia col Signore, meglio non dimenticarlo mai questo”. Ha precisato: ” Il grande problema di oggi è la fede. Quando la liturgia e i sacramenti sono mal celebrati o amministrati senza santa devozione cadiamo in errore. Con la riforma liturgica post conciliare si pensava di allargare il numero dei fedeli. Questo non solo non è accaduto, ma è persino successo il contrario”.

Don Bux  ha lanciato una frecciatina ai tanti preti di strada: ” Partono da una frenesia per la Parola, una cosa che  ossessiona tanti confratelli. Indubbiamente la Parola è importante, serve ad esortare. Ma alla Parola si abbinino con altrettanta e maggior  forza i gesti efficaci senza dei quali l’ uomo non si salva. Che pena vedere quei preti che alzano l’ Ostia sciattamente o il calice in modo maldestro o chi davanti al Santissimo non ha la giusta riverenza.  La  dedizione assoluta per la ecologia, la legalità, le marce della pace o le fiaccolate alle quali molti preti partecipano, non salvano l’ anima o l’ uomo dal degrado. Il sacerdote è chiamato a salvare l’ uomo con i sacramenti e non con le marce, le fiaccolate, le manifestazioni”.

Il cardinal Burke nella sua relazione ha precisato: ” Nessuno ha un diritto al sacramento, questo costa sacrificio. Si ha diritto solo se ci si dispone bene e giustamente. In quanto all’ argomento comunione al divorziato risposato civilmente tanto attuale, reitero il mio no, non è possibile darla. Il divorziato risposato vive in adulterio e dunque va contro il Vangelo, è in stato di peccato grave. Negare la comunione non è cattiveria, ma rispetto della Parola del Signore,  nessuno ha la facoltà di derogarvi. Mangiare e bere la comunione indegnamente, cito San Paolo, significa condanna”.

Il porporato ha ricordato che giustizia e misericordia viaggiano assieme: ” La carità è nella giustizia e viceversa, queste due categorie non sono alternative, bensì inseparabili”. Sulla celebrazione della messa ha detto: ” Non è giusto o corretto chiedere o volere che sia attraente o creativa come uno spettacolo, nella Messa il vero e solo protagonista è Cristo e non il celebrante. Nessuno, dunque ,aggiunga, tolga o metta di sua iniziativa”. E allora buona lettura con la bella opera di Don Nicola Bux:  Con i sacramenti non si  scherza, edizioni Cantagalli. Scritto in modo gradevole, semplice  e persino discorsivo su un tema minato. Degno di nota il richiamo continuo, ma garbato al diritto canonico.
 
Bruno Volpe

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