giovedì 26 giugno 2014

confessione di un massone



Maurice Caillet, confessione di un massone

Attratto dall’occultismo, è diventato un massone. Profondamente ateo, ha vissuto una trasformazione tanto inattesa quanto decisiva










Essere un massone ha facilitato la mia crescita professionale. Eppure, nel 1983, mi sono ritrovato in gravi difficoltà lavorative. Nello stesso periodo, la salute di mia moglie Claude cominciava a destarmi sempre più preoccupazioni. Aveva gravi e dolorosi problemi di digestione. Non toccava quasi più cibo. Nessuna terapia, né scientifica né occulta, riusciva a guarirla. Proposi a Claude di lasciare la Bretagna per qualche giorno e andare a Font-Romeu, contando sui benefici di un cambio di clima. All’inizio di febbraio del 1984 la portai, distesa, in macchina. Sfortunatamente, dovette rimanere a letto per tutto il soggiorno.

Uno shock cosmo-tellurico
Ebbi allora un’idea alquanto strana per un ateo. Le proposi, sulla via del ritorno, di fare tappa a Lourdes. Speravo che questo le causasse uno shock psicologico che l’avrebbe salvata o uno shock cosmo-tellurico. Dalle mie ricerche in radioestesia e geobiologia avevo imparato che questo sito si trova su un punto di contatto di correnti telluriche. Lo shock fu immenso. Suo marito, medico e scienziato, massone e anticlericale, le suggeriva di andare a Lourdes! Cristiana in fondo al cuore, Claude iniziò a temere che il fallimento di quella iniziativa mi avesse fatto diventare ancora più scettico e ateo.

A Lourdes, siamo andati alla Grotta dove i cristiani credono che la Vergine Maria sia apparsa ad una giovane pastorella, Bernadette, e poi alle piscine, dove i malati giunti in pellegrinaggio vengono immersi in un’acqua considerata miracolosa. Affidata Claude a mani esperte, cercai rifugio in una cripta. Vi si stava celebrando una messa. Ascoltai con attenzione. A un certo punto, il prete si alzò e lesse queste parole: “Chiedete e riceverete, cercate e troverete, bussate e vi verrà aperto... Parola del Signore Gesù”. Questa frase che avevo sentito spesso durante i riti di iniziazione massonici era una frase di quel Gesù che consideravo un saggio e un grande iniziato, ma non come il Signore! Seguì un lungo momento di silenzio e sentii chiaramente una voce dolce che mi diceva: “Va bene, chiedi che Claude guarisca, ma cosa hai da offrire?”. Catturato da questa parola interiore, ritornai in me solo quando il prete alzò l’ostia e in cui, per la prima volta, riconobbi il Cristo in quell’umile pezzetto di pane: era la Luce che avevo cercato, invano, in molte iniziazioni. In un lampo come tutta risposta vidi solo me stesso da offrire. Io, l’ateo che aveva detestato i parroci per più di quarant’anni... Alla fine della messa, seguii il parroco nella sacrestia e gli chiesi di battezzarmi senza sospettare che fosse necessaria una preparazione per ricevere questo sacramento. Me lo spiegò, indirizzandomi all’arcivescovo di Rennes.

La mia nuova vita
Segnato dall’esperienza che avevo appena vissuto, raggiunsi Claude. Non poté fare altro che constatare la nuova gioia che emanavo. Sulla via del ritorno, la mia insaziabile curiosità per la fede e la vita cristiana, il modo di pregare e il desiderio di essere battezzato finirono per convincerla della veridicità della mia trasformazione. Erano i primi passi verso la mia nuova vita. Sempre più attratto verso questa Luce che avevo intravisto a Lourdes, abbandonai poco a poco e non senza difficoltà ogni legame con l’occulto e la massoneria. Cominciava per me un’esistenza rivolta all’amore di Dio e degli altri. Quanto a Claude, recuperò la salute in maniera inaspettata.

http://www.aleteia.org/it/stile-di-vita/articolo/maurice-caillet-confessione-di-un-massone-5851109277040640
[Traduzione a cura di Aleteia]

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