"Quando i genitori danno il cattivo esempio, non ci si può aspettare nessun frutto né dagli avvertimenti, né dalle preghiere, né dai castighi" (Sant'Alfonso M. de' Liguori)
I genitori peccano se non insegnano ai figli le cose della fede e della salvezza
Inoltre è dovere dei genitori vigilare sulla condotta dei figli, conoscere i luoghi e le persone che frequentano.
I genitori inoltre peccano se non si curano che i loro figli ricevano i Sacramenti, santifichino le Feste e gli altri precetti della Chiesa.
Peccano doppiamente, se causano scandalo nel pronunciare davanti ai figli blasfemie, oscenità, o altre parole offensive, o facendo dinanzi a loro una cattiva azione. I genitori hanno l’obbligo di dare il buon esempio ai figli.
Come possono i giovani avere una buona condotta, quando vedono con frequenza che i loro genitori bestemmiano, maledicono, ingiuriano il prossimo, proferiscono offese, parlano di vendette, di oscenità, e ripetono certe massime pestifere come: “Non è necessario preoccuparsi tanto; Dio è misericordioso, Egli tollera certi peccati”? San Tommaso dice che, in un certo modo, genitori così obbligano i propri figli a peccare.
Vi sono genitori che si lamentano di avere cattivi figli; Gesù Cristo dice: Qualche volta è cresciuta uva dalle spine? Come possono i figli essere buoni se hanno dei cattivi genitori? Sarebbe necessario un miracolo.
Inoltre è vero che a volte i genitori che danno un cattivo esempio non correggono i propri figli pur sapendo di peccare nel non correggerli. San Tommaso dice che, in questo caso, un genitore deve, per lo meno, chiedere a suo figlio di non seguirlo nel cattivo esempio che gli da. A mio avviso, quando i genitori danno il cattivo esempio, non ci si può aspettare nessun frutto né dagli avvertimenti, né dalle preghiere, né dai castighi.
(San Alfonso María de Ligorio, Oeuvres Complètes - Oeuvres Ascétiques, Casterman Tournai, 1877, 2a. ed., t. XVI, pp. 474-480)
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