Un inedito. L'ultimo avviso agli elettori del papa
Il bollettino ufficiale della Santa Sede ha tolto il segreto alla meditazione dettata ai cardinali all'inizio dell'ultimo conclave, a porte già chiuse. Eccone i passaggi essenzialidi Sandro Magister
ROMA, 13 agosto 2013 – La Santa Sede ha un bollettino ufficiale intitolato "Acta Apostolicae Sedis". È scritto in latino, mentre i documenti ivi riprodotti sono nelle lingue originali. I suoi fascicoli posso essere letti nel sito on line del Vaticano a partire da quello del 1909:
> Acta Apostolicae Sedis
Dal 2003 esce a fascicoli mensili con le pagine numerate a partire da gennaio. L'ultimo suo fascicolo dato alle stampe è anche il primo del pontificato di Francesco:
> Acta Apostolicae Sedis, 5 aprilis - 3 Maii 2013
In esso sono contenuti tra l'altro gli atti del conclave che il 13 marzo 2013 ha eletto papa Jorge Mario Bergoglio. Con una novità, rispetto a quanto già si sapeva.
La novità – in precedenza coperta da segreto – è il testo integrale della meditazione dettata ai grandi elettori il 12 marzo, a porte già chiuse, subito prima dell'inizio delle votazioni.
Il cardinale incaricato della meditazione è stato il maltese Prosper Grech, agostiniano, 87 anni, quindi senza diritto di voto. Conclusa la sua meditazione, egli lasciò infatti la Cappella Sistina.
Il testo integrale della meditazione è alle pagine 352-357 del citato fascicolo degli "Acta Apostolice Sedis". Ed è stato successivamente pubblicato anche su "L'Osservatore Romano".
Qui di seguito ne sono riprodotti dieci passaggi. Corrispondenti ad altrettanti punti riguardanti – a giudizio del cardinale Grech – "ciò che Cristo vuole dalla sua Chiesa".
Rileggendoli oggi viene spontaneo un esercizio: individuare su quali di questi punti papa Francesco si è impegnato di più, nell'esordio del suo pontificato, e su quali meno, e come.
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"L'atto che state per compiere dentro questa Cappella Sistina…"
di Prosper Grech
[…] Non ho nessuna intenzione di fare l’identikit del nuovo papa, e molto meno presentare un piano di lavoro al futuro pontefice. Questo compito delicatissimo spetta allo Spirito Santo, il quale negli ultimi decenni ci ha regalato una serie di ottimi pontefici santi. Il mio intento è quello di trarre dalla Scrittura alcune riflessioni per farci capire ciò che Cristo vuole dalla sua Chiesa. […]
VANGELO SENZA SCONTI
Dopo la sua risurrezione Gesù mandò gli apostoli nel mondo intero per fare discepoli di tutte le genti e battezzarli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo (Mt 29, 19). La Chiesa fa questo presentando il Vangelo senza sconti, senza diluire la parola. […] Quando si scende a compromessi con il Vangelo lo si svuota della sua "dynamis", come se a una bomba a mano si rimuovesse il tritolo in essa contenuto. Non si deve cedere nemmeno alla tentazione pensando che, poiché il concilio Vaticano II abbia appianato la salvezza anche a coloro che sono fuori della Chiesa, si relativizzi la necessità del battesimo. Oggi si aggiunge l’abuso di tanti cattolici indifferenti che trascurano o rifiutano di battezzare i propri figli.
LO SCANDALO DELLA CROCE
L’annuncio del Vangelo del Regno di Dio si concretizza nell’annuncio di "Gesù Cristo, e questi crocifisso" (1 Cor 2, 2). […] È proprio questo scandalo della croce che umilia la "hybris" della mente umana e la eleva ad accettare una sapienza che viene dall’alto. Anche in questo caso, relativizzare la persona di Cristo ponendola accanto ad altri “salvatori” significa svuotare il cristianesimo stesso della sua sostanza. È proprio la predicazione dell’assurdità della croce che in meno di trecento anni ridusse al minimo le religioni dell’impero romano e aprì la mente degli uomini a una visuale nuova di speranza e di risurrezione. Della medesima speranza è assetato il mondo odierno, che soffre di una depressione esistenziale.
CHIESA DI MARTIRI
Il Cristo crocifisso è intimamente legato alla Chiesa crocifissa. È la Chiesa dei martiri, da quelli dei primi secoli fino ai numerosi fedeli i quali, in certi paesi, si espongono alla morte semplicemente andando alla messa domenicale. […] Gesù predice: "Se hanno perseguitato me, perseguiteranno voi" (Gv 15, 20). Perciò, la persecuzione è un "quid constitutivum" della Chiesa, […] è una croce che deve abbracciare. La persecuzione però, non è sempre fisica, c’è anche la persecuzione della menzogna: "Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno, e, mentendo diranno ogni sorte di male contro di voi per causa mia" (Mt 5, 11). Di ciò avete fatto esperienza recentemente per mezzo di alcuni media che non amano la Chiesa. Quando le accuse sono false non bisogna farne caso, anche se causano dolore immenso.
QUANDO LE ACCUSE DICONO IL VERO
Un’altra cosa è quando contro di noi si dice la verità, come è accaduto in molte delle accuse di pedofilia. Allora bisogna umiliarsi di fronte a Dio e agli uomini e cercare di sradicare il male a ogni costo, come ha fatto, con grande suo rammarico, Benedetto XVI. È solo così che si riguadagna credibilità di fronte al mondo e si dà un esempio di sincerità. Oggi tanta gente non arriva a credere in Cristo perché il suo volto viene oscurato o nascosto dietro un’istituzione che manca di trasparenza. Ma se recentemente abbiamo pianto su tanti avvenimenti spiacevoli accaduti a clero e laici, persino nella casa pontificia, dobbiamo pensare che questi mali, pur gravi che siano, se comparati con certi mali del passato nella storia della Chiesa, non sono che un raffreddore. Come, con l’aiuto di Dio questi sono stati superati, si supererà anche la crisi presente. Anche un raffreddore bisogna curarlo bene perché non si sviluppi in polmonite.
FUMO DI SATANA NELLA CHIESA
Lo spirito maligno del mondo, il "mysterium iniquitatis" (2 Ts 2, 7), si sforza continuamente di infiltrarsi dentro la Chiesa. Inoltre, non dimentichiamo il monito dei profeti all’antico Israele di non cercare alleanze né con la Babilonia né con l’Egitto, ma di seguire una pura politica "ex fide" fidandoci solamente di Dio (cfr. Is 30, 1; 31, 1-3; Os 12, 2) e della sua alleanza. Coraggio! Cristo ci solleva d’animo quando esclama: "Abbiate fiducia, io ho vinto il mondo" (Gv 16, 33). […]
SCISMI IN AGGUATO
Non meno facile per il futuro pontefice sarà il compito di tenere l’unità nella Chiesa cattolica medesima. Tra estremisti ultratradizionalisti ed estremisti ultraprogressisti, tra sacerdoti ribelli all’obbedienza e quelli che non riconoscono i segni dei tempi, ci sarà sempre il pericolo di scismi minori che non soltanto danneggiano la Chiesa, ma che vanno contro la volontà di Dio: l’unità a ogni costo. Unità però, non significa uniformismo. È evidente che ciò non chiude le porte alla discussione intra-ecclesiale, presente in tutta la storia della Chiesa. Tutti sono liberi di esprimere i loro pensieri circa il compito della Chiesa, ma che siano proposte nella linea di quel "depositum fidei" che il pontefice insieme a tutti i vescovi hanno il compito di custodire. […]
LIBERTÀ SESSUALE E PROGRESSO
Purtroppo oggi la teologia soffre del pensiero debole che regna nell’ambiente filosofico, e necessitiamo un buon fondamento filosofico per poter sviluppare il dogma con un’ermeneutica valida che parli un linguaggio intelligibile dal mondo contemporaneo. Accade spesso, però, che le proposte di tanti fedeli per il progresso della Chiesa si basano sul grado di libertà che si concede in ambito sessuale. Certamente leggi e tradizioni che sono puramente ecclesiastiche possono essere cambiate, ma non ogni cambiamento significa progresso; bisogna discernere se tali cambiamenti agiscano per aumentare la santità della Chiesa o per oscurarla. […]
QUEL PICCOLO RESTO CHE NON SI GENUFLETTE A BAAL
Nell’Occidente, almeno in Europa, il cristianesimo medesimo è in crisi. […] Regna un’ignoranza e una noncuranza non soltanto della dottrina cattolica, ma dell’abc stesso del cristianesimo. Si sente perciò l’urgenza della nuova evangelizzazione che comincia dal kerigma puro e nudo annunciato a non credenti, seguito da una catechesi continua alimentata dalla preghiera. Però il Signore non viene mai sconfitto dalla trascuratezza umana e sembra che, mentre in Europa gli si chiudono le porte, egli le stia spalancando altrove, specialmente nell’Asia. E anche nell’Occidente Iddio non mancherà di riservarsi un resto di Israele che non si genuflette di fronte a Baal, un resto che troviamo principalmente in tanti movimenti laicali dotati di carismi diversi che stanno dando un forte contributo alla nuova evangelizzazione. […] Si guardi però che movimenti particolari non credano che la Chiesa si esaurisce in loro. Insomma, Dio non può essere sconfitto dalla nostra noncuranza. La Chiesa è sua, le porte degli inferi la potranno ferire nel calcagno, ma non la potranno mai soffocare. […]
LA FEDE DEI SEMPLICI
C’è un altro fattore di speranza nella Chiesa che non dobbiamo trascurare, il "sensus fidelium". Agostino lo chiama "il maestro interiore" in ciascun credente. […] Esso crea nell’intimo del cuore quel criterio di discernimento del vero dal falso, ci fa distinguere istintivamente ciò che è "secundum Deum" da ciò che viene dal mondo e dal maligno (1 Gv 4, 1-6). […] La brace della fede devota è tenuta viva da milioni di fedeli semplici che sono lontani da essere chiamati teologi, ma i quali, dall’intimità delle loro preghiere, riflessioni e devozioni, possono dare profondi consigli ai loro pastori. Sono questi che "distruggeranno la sapienza dei sapienti e annulleranno l’intelligenza degli intelligenti" (1 Cor 1, 19). Ciò vuol dire che quando il mondo, con tutta la sua scienza e intelligenza, abbandona il logos della ragione umana, il Logos di Dio brilla nei cuori semplici, che formano il midollo da cui la spina dorsale della Chiesa si nutre. […]
SOTTO LA MANO DEL CRISTO GIUDICE
Pur professando che lo Spirito Santo è l’anima della Chiesa, non sempre lo prendiamo in considerazione nei nostri disegni sulla Chiesa. Egli trascende ogni analisi sociologica e previsione storica. Supera gli scandali, le politiche interne, gli arrivismi e i problemi sociali, i quali, nella loro complessità oscurano il volto di Cristo che deve brillare anche attraverso dense nuvole. Sentiamo Agostino: "Gli apostoli vedevano Cristo e credevano nella Chiesa che non vedevano; noi vediamo la Chiesa e dobbiamo credere in Cristo che non vediamo. Aderendo saldamente a ciò che vediamo, giungeremo a vedere colui che ora non vediamo" (Sermo 328, 3). […] Nel 1961 Giovanni XXIII ricevette in udienza il corpo diplomatico presso la Santa Sede in questa Cappella Sistina. Indicò la figura dominante del Cristo giudice nell’affresco di Michelangelo, e disse loro che Cristo giudicherà anche l’operare delle singole nazioni nella storia. Voi vi trovate in questa medesima Cappella, sotto la figura di quel Cristo, con la mano alzata, non per schiacciare, ma per illuminare il vostro voto, che sia "secundum Spiritum", non "secundum carnem". […] È in questo modo che l’eletto non sarà solo il vostro, ma essenzialmente il Suo. […]
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