lunedì 20 maggio 2013

san bernardino da siena

20 maggio
SAN BERNARDINO DA SIENA 
sacerdote




Bernardino degli Albizzeschi, nato a Massa Marittima nel 1380, compì gli studi umanistici a Siena, dandosi poi con passione allo studio della Sacra Scrittura.
A ventidue anni lasciò le agiatezze della sua famiglia per entrare nell'Ordine dei Minori. Divenuto sacerdote, gli venne affidato, per la sua cultura ed eloquenza, il ministero della predicazione. Percorse in un primo tempo la Toscana e poi tutta l'Italia, an­nunciando con grande successo la parola di Dio. La sua elo­quenza semplice e incisiva attirava le folle, risvegliava la pratica religiosa, conciliava le fazioni, suggeriva riforme. Propagò con slancio la devozione al SS. Nome di Gesù e ne in­culcò la venerazione alle moltitudini. Per rendere più efficace la sua parola, faceva scolpire o dipingere su tavolette e formelle dì svariata materia il monogramma del nome di Gesù «JHS», cir­condato da raggi a guisa di sole.
Impresse anche un nuovo spirito di riforma nell'Ordine france­scano. Tanta attività apostolica gli fece preferire sempre il chiostro all'Episcopio, anche se l'Ordine lo volle, e lo ricorda così, tra i più grandi Vicari di ogni tempo. Di lui ci restano molte opere, tra cui i “Sermones” in latino e le «Prediche» in volgare. Morì a L'Aquila il 20 maggio 1444, ed è ivi sepolto nella basilica omonima.

ANTIFONA D'INGRESSO
Nel Nome di Gesù
ogni ginocchio si pieghi sei cieli, sulla terra e sotto terra;
e ogni lingua proclami
che Gesù Cristo è il Signore,
a gloria di Dio Padre.

COLLETTA
O Dio, che hai donato al tuo sacerdote san Bernardino da Siena un singolare amore per il Nome di Gesù, imprimi anche nei nostri cuori, con il fuoco dello Spirito, questo sigillo della tua carità. Per il nostro Signore Gesù Cristo...

Oppure dal proprio della diocesi di Siena
O Dio, che hai donato al tuo sacerdote san Bernardino da Siena un singolare amore per il nome di Gesù, imprimi anche nei nostri cuori, con il fuoco dello Spirito, questo sigillo della tua carità. Per il nostro Signore

PRIMA LETTURA At 4,8-12
In nessun altro c'è salvezza.
Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, Pietro, pieno di Spirito Santo, disse: «Capi del popolo e anziani, visto che oggi veniamo in­terrogati sul beneficio recato ad un uomo infermo e in qual modo egli abbia ottenuto la salute, la cosa sia no­ta a tutti voi e a tutto il popolo d'Israele: nel Nome di Gesù Cristo il Nazareno, che voi avete crocifisso e che Dio ha risuscitato dai morti, costui vi sta innanzi sano e salvo. Questo Gesù è "la pietra che, scartata da voi, costruttori, è diventata testata d'angolo". In nessun altro c'è salvezza; non vi è infatti altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale sia stabilito che possiamo essere salvati». Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE dal Sal 144
Rit. Le mie labbra lodino il nome del Signore.

O Dio, mio re, voglio esaltarti
e benedire il tuo nome in eterno e per sempre.
Ti voglio benedire ogni giorno,
lodare il tuo nome
in eterno e per sempre.    Rit.

Grande è il Signore e degno di ogni lode,
la sua grandezza non si può misurare.
Una generazione narra all'altra le tue opere,
annunzia le tue meraviglie.    Rit.

Proclamano lo splendore della tua gloria
e raccontano i tuoi prodigi.
Dicono la stupenda tua potenza
e parlano della tua grandezza.    Rit.
Dove si celebra la solennità

SECONDA LETTURA
E’ piaciuto a Dio dì salvare i credenti con la stoltezza della predicazione.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi 1, 18-25
Fratelli la parola della croce è stoltezza per quelli che vanno in perdizione, ma per quelli che si salvano per noi, è potenza di Dio. Sta scritto infatti: «Distruggerò la sapienza dei sapienti e annullerò l'intelligenza degli intelligenti».
Dov'è il sapiente? Dov'è il dotto? Dove mai il sottile ragionatore di questo mondo? Non ha forse Dio dimostrato stolta la sapienza di questo mondo? Poiché, infatti nel disegno sapiente di Dio il mondo, con tutta la sua sapienza, non ha conosciuto Dio, è piaciuto a Dio di salvare i credenti con la stoltezza della predicazione. E mentre i Giudei chiedono i miracoli e i Greci cercano la sapienza noi predichiamo Cristo crocifisso scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani; ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, predichiamo Cristo potenza di Dio e sapienza di Dio. Perché ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini.
Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO
Alleluia, alleluia.
In te, o Signore, si allieteranno quanti amano il tuo nome. Tu benedici il giusto. Alleluia.

VANGELO
Qualunque cosa chiederete nel nome mio, la farò.
+ Dal vangelo secondo Giovanni 14. 12-21
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «In verità, in verità vi dico: anche chi crede in me, compirà le opere che io compio e ne farà di più grandi, perché io vado al Padre. Qualunque cosa chiederete nel nome mio, la farò perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome io la farò. Se mi amate osserverete i miei comandamenti. Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatorc perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito di verità che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce. Voi Io conoscete, perché egli dimora presso di voi e sarà in voi.
Non vi lascerò orfani ritornerò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre e voi in me e io in voi.
Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi mi ama. Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anch'io lo amerò e mi manifesterò a lui».
Parola del Signore.


SULLE OFFERTE  L'offerta che ti presentiamo, Signore, purifichi i nostri cuori, e ci ottenga, per intercessione di san Bernardino, la venerazione e l'amore verso il tuo santo Nome. Per Cristo...

Oppure:   Accogli, Signore, i nostri doni nel ricordo di san Bernardino, e fa che il sacrificio eucaristico che proclama la tua gloria ci ottenga salvezza eterna. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio dei pastori     È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza,  lodarti e ringraziarti sempre, Dio onnipotente ed eterno, per Cristo nostro Signore. Tu doni alla tua Chiesa la gioia di celebrare la festa di san Bernardino da Siena. Con i suoi esempi la rafforzi, con i suoi insegnamenti l'ammaestri, con la sua intercessione la proteggi. Per questo dono della tua benevolenza, uniti agli angeli e ai santi, con voce unanime, cantiamo l'inno della tua lode: Santo, Santo, Santo,…

Oppure dei Santi Religiosi:    E’ veramente cosa buona e giusta, renderti grazie e innalzare a te l'inno di benedizione e di lode, Dio onnipotente ed eterno. Nei tuoi santi, che per il regno dei cieli hanno consacrato la vita a Cristo tuo Figlio, noi celebriamo, o Padre, l'iniziativa mirabile del tuo amore, poiché tu riporti l'uomo alla santità della sua prima origine e gli fai pregustare i doni che a lui prepari nel mondo rinnovato. Per questo segno della tua bontà, uniti agli angeli e ai santi, con voce unanime cantiamo l'inno della tua gloria: Santo, Santo, Santo,…

ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Padre, ho fatto conoscere il tuo Nome agli uomini: consacrali nella verità.

Oppure: Mt 28. 20 «Io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine del mondo». Alleluia.

DOPO LA COMUNIONE     Il pegno della gloria che abbiamo ricevuto, Signore, ci fortifichi e ci protegga, perché, riuniti qui in terra nella lode del Nome di Gesù, possiamo trionfare in cielo in­sieme con lui. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

Oppure:     La comunione alla tua mensa, o Signore, ci disponga alla gioia dell'eterno convito, che san Bernardino ha meritato come fedele dispensatore dei tuoi misteri. Per Cristo nostro Signore.

UFFICIO DELLE LETTURE

seconda lettura
Dai «Discorsi» di san Ber­nardino da Siena, sacer­dote (Disc. 49, sul glorioso nome di Gesù Cristo, cap. 2; Opera omnia, 4, 505-506)
II nome di Gesù, splendo­re dei predicatori
II nome di Gesù è la luce i dei predicatori perché il-', lumina di splendore l'an-i nunzio e l'ascolto della sua parola. Donde credi si sia diffusa in tutto il mon­do una luce di fede così grande, repentina e arden­te, se non perché fu predi­cato Gesù? Non ci ha Dio «chiamati alla sua ammi­rabile luce» (I Pt 2,9) con la luce e il sapore di que­sto nome? Ha ragione l'A­postolo di dire a coloro che sono stati illuminati e in questa luce vedono la luce: «Se un tempo erava­te tenebre, ora siete luce nel Signore: comportatevi perciò come figli della lu­ce» (Ef 5,8).
Perciò si deve annunziare questo nome perché
risplenda, non tenerlo na­scosto. E tuttavia nella predicazione non lo si de­ve proclamare con un cuo­re vile o con una bocca profanata, ma lo si deve custodire e diffondere co­me da un vaso prezioso.
Per questo il Signore di­ce dell'Apostolo: Egli è per me un vaso eletto per portare il mio nome da­vanti ai popoli, ai re e ai fi­gli di Israele (cf. At 9,15). Un vaso eletto, dice, dove si espone un dolcissimo liquore da vendere, per­ché, rosseggiando e splen­dendo in vasi preziosi, in­viti a bere: per portare, soggiunge, il mio nome.
Infatti come per ripulire i campi si distruggono con il fuoco le spine e i ro­vi secchi e inutili, e come al sorgere del sole, mentre le tenebre vengono respin­te, i ladri, i nottambuli e gli scassinatori si dile­guano, così quando la bocca di Paolo predicava ai popoli, come per il 'fragore di un gran tuono, o per l'avvampare irniente di un incendio o per il sor gere luminoso del sole, l'infedeltà era distrutta, la falsità periva, la verità splendeva come cera liquefatta dalle fiamme di un fuoco veemente.
L'Apostolo portava do­vunque il nome di Gesù con le parole, con le lette­re, con i miracoli e con gli esempi. Infatti lodava sempre il nome di Gesù e gli cantava inni con rico­noscenza (cf. Sir 51,12).
E di più, san Paolo pre­sentava questo nome, co­me una luce, «davanti ai re, ai popoli e ai figli di Israele» (At 9,15) e illumi­nava le nazioni e procla­mava dovunque: «La notte è avanzata, il giorno è vici­no. Gettiamo via perciò le opere delle tenebre e in­dossiamo le armi della lu­ce. Comportiamoci one­stamente come in pieno giorno» (Rm 13,12). E mo­strava a tutti la lampada ardente e splendente sul candelabro, annunziando
in ogni luogo «Gesù, e questi crocifisso» (I Cor 2,2).
Perciò la Chiesa, sposa di Cristo, sempre appog­giata alla sua testimo­nianza, giubila con il Pro­feta, dicendo: "Tu mi hai istruito, o Dio, fin dalla giovinezza, e ancora oggi proclamo i tuoi prodìgi» (Sal 70,17), cioè sempre. E anche il Profeta esorta a questo, dicendo: «Cantate al Signore, benedite il suo nome, annunziate di gior­no in giorno la sua salvez­za» (Sal 95,2), cioè Gesù, suo salvatore.

responsorio Sir 51,15; Sal 9,3
Sempre loderò il tuo nome; * ti canterò inni con riconoscenza,
Gioisco in te ed esulto, glorifico il tuo no­me, o Altissimo;
ti canterò inni con riconoscenza.

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