lunedì 10 dicembre 2012

esame di coscienza

PERCHE’ E COME CONFESSARSI?



Tutto ha avuto inizio con una storia drammatica!
Il figlio prodigo - siamo noi! - rivolgendosi al Padre disse: "Dammi la parte di patrimonio che mi spetta..." (Luca 15, 12). Ecco la tentazione che ci allontana dall’Amore del Padre per vivere l'ubriachezza della nostra indipendenza e del nostro orgoglio! Ci siamo dimenticati di Dio per sperperare la nostra vita nei beni creati. Pensavamo di trovare tranquillità, potere e realizzazione di noi stessi e invece abbiamo generato il vuoto e il disgusto. Ormai il peccato ci perseguita con la sua tristezza!

Cosa e il peccato?
* II peccato è una disobbedienza alla legge di Dio.
* II peccato è un atto contro l'amore, come rispetto dell’altro (Dio, il prossimo o me stesso).
Il pecca­to danneggia allora la relazione con l'altro e provoca un impoverimento che può portare fino alla morte spirituale.
* II peccato è anche un atto contro la propria coscienza. Siamo tenuti ad agire secondo coscienza, ma siamo anche tenuti ad educare la nostra co­scienza al vero e al bene. Tirarsi indietro dinanzi a tale responsabilità, e rendersi colpevoli di ogni male commesso.
* Infine, ogni peccato ha una dimensione sociale che supera la pura dimensione personale perchè l’uomo è una persona solidale.

L'ultimo pericolo sarebbe di sopprimere il senso del peccato dalla nostra vita per evitare ogni colpevolezza. Invece la coscienza del peccato che colpevolizza è cancellata solamente nella fede in un Dio-Amore che perdona. Allora nasce la vera libertà che diventa gioia!
Dopo il peccato, rimane nel cuore una profonda nostal­gia della dolcezza e della pace del Padre che ci spinge a gridare: 'Mi leverò e andrò da mio Padre e gli dirò: «Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te»".
Purtroppo sulla strada della riconciliazione con il Pa­dre ci sono ancora tanti ostacoli che ci impediscono di gustare la Tenerezza del suo perdono.
Infatti, c'e chi clice:

* "Non ho niente da rimproverarmi...'''
E’ la dichiarazione di colui che non si conosce, o per­chè è intriso di orgoglio, o perchè inganna se stes­so! "Se diciamo che siamo senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi. Se riconosciamo i nostri peccati, Egli che è fedele e giusto ci perdonerà e ci purificherà da ogni colpa". (1 Giovanni 1, 8-9)

* "Non voglio confessarmi...
Bisogna distinguere tra il «bisogno» e la «voglia» di confessarsi: più il bisogno è grande, meno c'e voglia! Ma chi si ama davvero supera la «vergogna» del proprio peccato e ottiene ragione della propria paura, perchè non può più sopportare di trascinare le proprie colpe come la piattola si tira dietro il suo mucchio di sporcizie! ... Forza! Facciamoci coraggio per incontrare il perdono di Dio!

* "Mi confesso direttamente con Dio, a me non serve il sacerdote..."
Hai peccato? Fai molto bene a gettarti subito con fede e pentimento, nelle braccia di Dio Padre per trovare misericordia, dicendo il "Padre Nostro" con le parole "rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori".
Ma ciò non basta! Il sacramento della riconciliazione ricevuto dal sacerdote è la garanzia che Dio ti ha perdonato i peccati. Infatti per conoscere qualsiasi cosa, l'uomo ha bisogno di segni sensibili. Così per capire che Dio ha realmente perdonato le sue colpe, l'uomo ha bisogno di un segno sacro: il sacramento della ri­conciliazione di cui il sacerdote e solamente lo strumento visibile del perdono di Dio. Non è lui che cancella i peccati, ma Dio che offre la sua riconciliazione tramite il sacerdote.
Confessarsi con un sacerdote è anche un'occasione eccezionale per parlare ed essere ascoltato. E non è poco. Quante persone non trovano nessuno a cui affidare gioie e tristezze! Parlare e una liberazione! La confessione, come sacramento, ha il vantaggio di essere un notevole cammino d'umiltà e di conoscenza di se stesso alla luce della Parola di Dio: "vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio" (2 Cor 5, 20).

LE TAPPE DELLA CONFESSIONE
1)  L' ESAME DI COSCIENZA significa mettersi onestamente nella luce di Dio e della sua Parola – e non nella propria luce! - per ricordarsi i peccati o le abitudini sbagliate che hanno macchiato la nostra vita, a cominciare dall'ultima confessione ben fatta.
Quest’esame deve evitare due eccessi:
  una coscienza pigra che dimentica per leggerezza i peccati o che li nasconde, il che è molto piu grave!
   una coscienza scrupolosa che si chiude nel dettaglio dei suoi peccati.
 Invece, la coscienza deve essere delicata: tale da non avere piu compromessi con il peccato che offende la Bontà di Dio.

2)  LA CONTRIZIONE tra gli atti del penitente, la contrizione occupa il primo posto, perchè senza di essa, il perdono non può essere dato. La contrizione è la sofferenza del cuore che si pente del peccato, e l'amarezza dell’uomo che rimpiange il suo male, non tanto perchè teme il castigo di Dio, quanto perchè soffre per aver ferito l'Amore dell'Amico.

3)  CONVERSIONE La contrizione genera una vera conversione del cuore: "D'ora in poi, per amore di Dio, non voglio più ripetere questo mio peccato. Cercherò con tutte le mie forze di evitarlo. E se mi succedesse di ricadere, riprenderò di nuovo la strada difficile ma liberatrice del perdono".

4) LA CONFESSIONE deve essere precisa, sincera e completa. Devono essere confessati tutti i peccati gravi o mortali (che fanno perdere l'amicizia di Dio). Vanno detti anche i peccati che si ripetono quotidianamente. Chi per vergogna o paura nasconde un pec­cato ne commette subito un altro. E’ bugia fatta a Dio. E’ sacrilegio. Quando il sacerdote ascolta la con­fessione di una persona è legato ai piu stretto segreto: il segreto della confessione. Ed anche il penitente è tenuto al medesimo segreto.

5)  LA RISPOSTA DEL SACERDOTE   Ogni confessio­ne aspetta una risposta nutrita dalla Parola di Dio per consigliare e per aiutare a riprendere con gioia e coraggio il cammino della salvezza. Il sacerdote è aiutato dallo Spirito Santo: è dunque importante avere un'attitudine accogliente alle sue parole.

6)  IL PERDONO e dato ai penitente quando il sacer­dote, dopo aver sentito la sua confessione e dato acu­ni consigli, stende la mano e fa il segno della croce. dicendo: "Ti assolvo dai tuoi peccati, nel nome del Padre, e del Figlio e dello Spirito Santo "... Allora, "il Padre commosso, gli corre incontro, gli si getta ai collo, lo bacia... e dice ai servi: presto portate qui il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l’anello al dito e i calzari ai piedi. Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa perchè questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato". (Luca 15, 11-24). Nasce la gioia del perdono nel profondo del cuore.

7) LA PENITENZA consiste nel "pagare" un debito d'amore a Dio o al prossimo, come conseguenza del peccato. Può essere diversa secondo i casi: una preghiera, un digiuno, una messa, un’elemosina, un sacrificio ... e conviene farla senza indugio.

I VANTAGGI DI UNA CONFESSIONE FREQUENTE
Certo, la confessione è un cammino difficile, ma molto bello! O beata colpa che ci merita di gustare la «Tenerezza» di Dio! E’ molto importante confessarsi spesso - possibilmente ogni mese - da un sacerdote o dal proprio padre spirituale. Grandi allora saranno i benefici:
è una maggiore forza contro le cattive abitudini e pigrizie spirituali,
è una vera e pacifica conoscenza di se stessi,
è una piu grande umiltà cristiana,
è una profonda unità e serenità interiore,...

GUIDA PER LESAME DI COSCIENZA
 I peccati commessi contro Dio
-  Hai dimenticato Dio nella tua vita? Quale e "l'idolo" che occupa il posto di Dio nella tua vita? il denaro, lo studio, una persona, il tuo corpo? Hai lasciato perde­re ogni pratica spirituale?
-  Ami Dio con un Amore che supera ogni amore?
-  Hai perduto la messa della domenica o delle feste di precetto. Ti capita spesso?
-  Ti sei comunicato con leggerezza, senza preparazione o con peccati gravi sulla coscienza non confessati?
- Ti sei dimenticato o ti sei rifiutato di confessarti? perchè?
- A volte non sei stato sincero nel dire i tuoi peccati?
- Non hai voluto pregare? Sei distratto nelle tue preghiere?
- Quanto spazio dai a Dio nella tua giornata per leggere la sua Parola e pregare?
- Ti rifiuti di pregare o di digiunare secondo le prescrizioni di Gesù nel Vangelo e le indicazioni della Chiesa?
- Quanto hai fatto per coltivare il dono della Fede riceuto nel battesimo?
- Se gli insegnamenti della Chiesa ti danno fastidio, quale è la tua sincerità per confrontarti con ciò che ti sembra poco chiaro e approfondire la tua formazione cristiana?
-  Aderisci a credenze contrarie alla fede? (ad esempio la reincarnazione; hai giocato con lo spiritismo?)
-  Ti costa e ti vergogni di professarti e comportarti da cristiano?
-  Dove poggia la tua Speranza? nelle tue forze intellettuali o materiali o nella Bontà di Dio nel quale sei capace di abbandonarti totalmente? Ti capita di avere momenti di disperazione e di orgoglio contro Dio?
- Hai peccato contro la Carità, lasciandoti prendere da sentimenti di odio o di profondo rancore?
- Hai mancato di rispetto verso Dio, la Madonna, i San­ti, con le parole (bestemmie), o con il tuo atteggiamento?

2) I peccati commessi contro il prossimo
- Se hai un ragazzo/a, ti impegni a crescere con questa persona che cammina con te, cercando di prepararti, con responsabilità, al dono definitivo del matrimonio? Hai rapporti prematrimoniali?
-  Per i coniugi. Hai mancato di rispetto verso la per­sona che ti sta accanto? Ti sei rifiutato di essere dono per fare una "carne sola" nell’obbedienza a Cristo? Hai ferito la fedeltà coniugale? Ti sei rifiutato di perdonare con tutto il tuo cuore? Hai rotto l'alleanza matrimoniale con il divorzio? Hai utilizzato mezzi contraccettivi che feriscono la verità del rapporto coniugale, mettendolo fuori dalla Luce di Dio? Davanti a Dio Creatore, sei stato abbastanza generoso nell’accettare nuove vite?
-  Per i genitori. Hai dato cattivi esempi ai tuoi figli? Sono stati privati del tuo amore, perchè sei troppo preso dal lavoro? Hai mancato alla tua responsabilità di educatore cristiano (vita sacramentale, catechismo,...)
-  Per i figli. Con i genitori o i superiori, hai mancato di rispetto e di obbedienza? La tua "casa" e casa o albergo, dove i tuoi sono i servitori dei tuoi capricci? Rispondi alle volte con insolenza? Hai attenzioni e pazienza verso i tuoi genitori anziani?
-  Contro la vita. Hai offeso la vita commettendo un aborto o cooperando ad un aborto? Hai utilizzato la "pillola del giorno dopo"? Hai provocato un incidente?

Le offese fatte al prossimo:
-    Sei orgoglioso e cerchi l'attenzione degli altri? Vuoi il primo posto? Hai disprezzato gli altri?
-   Sei geloso? Ti è capitato di essere in concorrenza con gli altri? Sei invidioso? Ti sei vendicato?
-    In un atteggiamento di egoismo e di indifferenza, ti sei rifiutato di servire gli altri quando ti è stato chiesto?
-    Ti è capitato di spingere altre persone a commettere peccati?
-    Hai rifiutato di dare il tuo perdono o di accogliere quello del prossimo?
-   Ti lasci prendere dallo stress della vita di lavoro e di studio, al punto di dimenticare il tuo vicino?
-    Sparli della gente le ferisci con la tua lingua? Sei maldicente o - ciò è peggio - calunnioso?
-    Sei bugiardo? Nascondi la verità per un tuo tornaconto?
-    Sei disonesto nel lavoro, nello studio e nel gioco?
-    Offendi i tuoi vicini quando ti lasci dominare dalla rabbia? Quanta pazienza hai?
-    Hai rubato? Cosa? Quando? Come? Non paghi i tuoi debiti?
-   Come usi i tuoi soldi? Li sprechi inutilmente? Cerchi di avere uno spirito di povertà e di semplicità secondo il Vangelo? Aiuti, anche economicamente, i bisognosi?

3) I peccati commessi contro te stesso
-  Sei pigro e negligente, al punto di mancare alle tue responsabilità e ai tuoi impegni?
-  Il tempo è dono di Dio: come lo utilizzi? Lo perdi inu­tilmente?
-  Sei goloso nel mangiare e nel bere? Fumi con eccesso? Usi droghe?
- Il tuo corpo è "tempio dello Spirito Santo", e invece ti lasci trascinare dalle forze della "carne": pensieri sporchi, parole, storie o atti impuri? Letture, film, conversazioni che macchiano la tua memoria e il tuo cuore? Sei stato impuro da solo o con altri? Sei stato occasione di scandalo per gli altri? Hai cercato di provocare o di sedurre gli altri?



RITO DELLA PENITENZA
Sacerdote e penitente:
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Sacerdote: II Signore, che illumina con la fede i nostri cuori, ti dia una vera conoscenza dei tuoi peccati e della sua mi­sericordia.
Penitente: Amen.

II sacerdote, secondo l'opportunità, legge o dice a memoria qualche testo della S. Scrittura, in cui si parla della misericordia di Dio e viene rivolto all’uomo l'invito a convertirsi. Poi invita il penitente a confessare i suoi pec­cati, lo aiuta, gli rivolge consigli adatti, lo esorta alla contrizione dei peccati e gli propone un esercizio penitenziale.

Penitente: "Mio Dio, mi pento e mi dolgo con tutto il cuore dei miei peccati, perchè peccando ho meritato i tuoi castighi, e molto più perchè ho offeso te infinitamente buono e degno di essere amato sopra ogni cosa. Propongo col tuo santo aiuto di non offenderti mai più e di fuggire le occasioni prossime di peccato. Signore, misericordia, perdonami!".

Il sacerdote, tenendo stesa la mano destra sul capo del penitente, dice:
Dio, Padre di misericordia, che ha riconciliato a sè il mondo nella morte e risurrezione del suo Figlio, e ha effuso lo Spirito Santo per la remissione dei peccati, ti conceda, mediante il ministero della Chiesa, il perdono e la pace.

E io ti assolvo dai tuoi peccati nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Penitente: Amen.

Dopo l'assoluzione il sacerdote prosegue con queste parole:
Lodiamo il Signore perchè e buono.                        
Penitente: Eterna e la sua misericordia.
Sacerdote: II Signore ha perdonato i tuoi peccati. Và in pace.

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