martedì 18 settembre 2012

scuola pubblica

I catari sono tornati

http://www.angelapellicciari.it/1/i_catari_sono_tornati_7407731.html


C’è grande agitazione sotto il sole e la scienza è all’opera: la sessualità non è un fatto biologico ma culturale, i generi non sono due ma cinque (o più), il matrimonio è una fisarmonica armoniosa e flessibile, la sessualità non ha nulla a che fare con la procreazione, gli omosessuali sono allegri e guai (morali, giuridici e pecuniari) a chi pensa il contrario.
Viviamo in uno stato laico e moderno, o no? E allora, in nome dei diritti della libertà individuale, dobbiamo imporre la visione della vita e della morte gnostiche. Perché non c’è dubbio che toccare la sessualità vuol dire toccare la vita (e, quindi, la morte).
Niente di nuovo sotto il sole. Al tempo dei catari succedeva lo stesso. I puri, i bianchi, come si definivano, disprezzavano la materia e giudicavano il matrimonio la peggiore sciagura che potesse capitare: invece di interrompere la vita, la continuava.
Meglio la morte della vita: la morte procurata, il suicidio assistito, il cosiddetto consolamentum. La vita è male. La materia è male. Prima se ne esce meglio è. Prima si interrompe il ciclo della vita che è infernale, voluto da un Dio cattivo che ha imprigionato lo spirito nella materia, prima siamo salvi.
Oggi siamo alle solite. Anche oggi la vita è male. Può essere ammessa solo in particolari circostanze che riguardano uomini intelligenti, ricchi, giovani e belli. Altrimenti bisogna con urgenza provvedere ad interromperla (o costruirne una fabbricata ad hoc in laboratorio): i bambini non desiderati devono essere eliminati così come quelli malati o imperfetti o che rischiano di ammalarsi a breve. I vecchi allo stesso modo: impongono la loro bruttura, la loro miseria, il loro peso a tutta la società che se ne deve liberare. Per il bene di tutti. A cominciare da quello degli stessi vecchi alleggeriti dalle sofferenze della malattia e dal peso insostenibile dell’essere.
La tesi che la sessualità non è un dato biologico ma culturale -su cui quindi si può intervenire a piacere- non è, come si vuol far credere, un dato scientifico. La scienza che fa esplodere la morale e il matrimonio e che impone il trionfo del modo di pensare di un ristrettissimo numero di persone, non è scienza. E’ desiderio sconfinato di dominio. Dominio su tutto e su tutti. Dominio sul bene e sul male. Dominio su ogni uomo che vive sotto il sole.
Proprio questa è l’anima profonda della gnosi: mettere sé stessa al posto di Dio. E il risultato è sempre lo stesso: il trionfo della morte. Come è successo con il terrore all’epoca della rivoluzione francese, all’epoca del comunismo e del nazismo. Anche allora c’era la volontà di fare nuove tutte le cose. A immagine della propria intelligenza pensata come superiore, spirituale, pura.
Anche allora la morale giusta, compassionevole, laica, rispettosa, andava rigidamente insegnata in tutte le scuole di ogni ordine e grado. La scuola di stato nasce come progetto totalitario. Nasce per imporre a tutti la visione del mondo liberato dalle imperfezioni. Anche da questo punto di vista ci risiamo. Ha cominciato lo gnostico Zapatero (che ha imposto l’educazione alla cittadinanza), il francese Hollande sta seguendo. Da noi non stiamo troppo meglio: il ministro Fornero, mesi fa, l’ha candidamente annunciato: troppi in Italia danno un’educazione inadeguata ai propri figli. Bisogna provvedere.
All’epoca dei catari la società ha reagito. Oggi sembra che siamo tutti addormentati. Sembra che il quadro d’insieme, che pure è chiarissimo, ci sfugga completamente.

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