SAN GIUSEPPE MOSCATI
medico
SECONDA LETTURA
Dall'« Omelia per la beatificazione di G. Moscati» di Paolo VI, papa (AAS 1975, pp. 714-737)
II beato Giuseppe Moscati è un laico, che ha fatto della sua vita una missione percorsa con autenticità evangelica, spendendo stupendamente i talenti ricevuti da Dio (Mt 25, 14-30; Lc 19,11-27).
E' un medico, che ha fatto della professione una palestra di apostolato, una missione di carità, uno strumento di elevazione di sé, e di conquista degli altri a Cristo salvatore!
E' un professore d'università, che ha lasciato tra i suoi alunni una scia di profonda ammirazione non solo per l'altissima dottrina, ma anche e specialmente per l'esempio di dirittura morale, di limpidezza interiore, di dedizione assoluta data alla cattedra!
E' uno scienziato d'alta scuola, noto per i suoi contributi scientifici di livello internazionale, per le pubblicazioni e i viaggi, per le diagnosi illuminate e sicure, per gli interventi arditi e precorritori!
La sua esistenza è tutta qui: essa è trascorsa facendo del bene, a imitazione del Medico divino delle anime (cfr. At 10, 38); il suo itinerario è stato percorso sacrificando tutto agli altri — se stesso, gli affetti familiari, il proprio tempo, il proprio denaro — nel solo desiderio di compiere il proprio dovere e di rispondere fedelissimamente alla propria vocazione; la sua vita è stata lineare e sublime, quotidiana e straordinaria, ordinata e pur protesa in un ritmo febbrile di attività, che iniziava ogni giorno in Dio, con le ascensioni eucaristiche della Comunione mattutina per poi riversarsi come una sorgente colma e inesauribile nella carità per i fratelli.
Medico, docente universitario, scienziato: questa qualificazione di Giuseppe Moscati ci presenta un aspetto particolare, da lui vissuto e realizzato nella difficile temperie culturale del suo tempo, e che anche per noi uomini delle generazioni successive conserva il suo valore apologetico: e cioè l'armonia fra scienza e fede. Questa fu per lui una conquista, nell'ambiente in cui specialmente uno studente di medicina doveva allora modellare la propria preparazione; ma fu anche e soprattutto una certezza, posseduta intimamente, che guidava le sue ricerche e illuminava le sue cure.
Questo connubio vissuto tra scienza e fede ci fa intravedere qualcosa di quella che fu la «religione» di Giuseppe Moscati, quella per cui lo proponiamo all'imitazione e alla emulazione dei nostri contemporanei. Essa fu semplice, sicura, pensata e studiata, professata con devozione lineare, ma sapiente, con un'anima di fanciullo nascosta nella complessità del suo spirito grande e coltivato.
Ma questa religione fu soprattutto viva, perché professata nell'esercizio della carità! La fama del professor Moscati brilla per questa fioritura instancabile, nascosta, eroica, di carità, che lo ha fatto spendere tutto per gli altri, nel beneficare i poveri, nel curare i corpi, nell'elevare le anime, senza chiedere mai nulla per sé, fino all'ultimo respiro.
responsorio, Mt 25, 35-36.40; Prov 19, 17
Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare; ero nudo e mi avete vestito; malato e mi avete visitato: * quello che avete fatto al più piccolo dei miei fratelli, l'avete fatto a me.
Chi fa la carità al povero, fa un prestito al Signore:
quello che avete fatto al più piccolo dei miei fratelli, l'avete fatto a me.
orazione
O Dio, che in san Giuseppe Moscati, insigne medico e scienziato, ci hai offerto un sublime modello di carità verso te e i fratelli, fà che anche noi, per sua intercessione, vivendo in autentica fede, sappiamo riconoscere negli uomini il volto di Cristo Signore per servire in essi te solo. Per il nostro Signore.
Nessun commento:
Posta un commento