sabato 24 maggio 2014

sicut incensum

Incenso




I gesti e simboli nella liturgia, di p. Stefano Orsi


L'incenso è una sostanza resinosa e profumata, ricordata dalla Bibbia come elemento del più antico rituale ebraico.
La maggior parte delle religioni antiche ha usato l'incenso. Lo stesso Jahvè prescrisse a Mosè che ogni mattina e ogni sera si facesse bruciare davanti a lui l'incenso aromatico sull'altare dei profumi collocato nel Santo (Es 30,7-8). Nel giorno solenne dell'Espiazione il sommo sacerdote passa anche nel Santo dei Santi, con brace e incenso, per ricoprire di una nube odorosa l'arca dell'alleanza sopra la quale si ritiene che risiede Jahvè (Lv 16,12-13). La preghiera degli Israeliti sale, con l'incenso, verso Dio come un profumo, secondo la parola del Salmista: «Come incenso salga a te la mia preghiera» (Sal 140,2). L'apocalisse riprende questa liturgia: «Poi venne un altro angelo e si fermo all'altare, reggendo un incensiere d'oro. Gli furono dati molti profumi perché li offrisse insieme con le preghiere di tutti i santi, sull'altare doro posto davanti al trono. E dalla mano dell'angelo il fumo degli aromi salì davanti a Dio, insieme con le preghiere dei santi» (8,3-4).

A mezza strada fra la liturgia di Israele e la liturgia del cielo, la Chiesa offre a Dio l'incenso per esprimere concretamente la sua adorazione e la sua preghiera (cf Mt 2,11).
Essa continua così l'omaggio fondamentale di Cristo, che si è offerto al Padre in sacrificio di soave odore (Ef 5,2); tutti i fedeli sono chiamati a diffondere in ogni luogo il profumo di Cristo (2Cor 2,14-16). L'incenso è offerto a tutto ciò che simboleggia Dio, a tutto ciò che lo riguarda: anzitutto la Croce, l'altare, il libro dei Vangeli, le offerte, lo stesso sacerdote e i fedeli. Nella funzione delle esequie si incensa anche la spoglia mortale dei battezzati, come segno dell'onore dovuto a un tempio dello Spirito Santo (1Cor 6,19). Durante le cerimonie della dedicazione di una chiesa, dopo che si è fatto ardere per la prima volta l'inceso sull'altare, si incensano le dodici croci di consacrazione, che hanno ricevuto l'unzione col sacro crisma; questo rito si ripete nell'anniversario della dedicazione.

Nella Messa solenne l'incensazione della Croce e dell'altare si fa due volte; all'ingresso e nel momento della preparazione delle offerte; la si compie anche alla fine dei Vespri, durante il canto del Magnificat ( eventualmente alla fine delle Lodi, durante il canto del Benedictus). Alla benedizione con il Santissimo Sacramento si incensa a due riprese l'ostia consacrata, presentata all'adorazione di tutti nell'ostensorio collocato sull'altare.

http://www.assisiofm.it/incenso-3982-1.html

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