Incenso
I gesti e simboli nella liturgia, di p. Stefano Orsi
L'incenso è una sostanza resinosa e profumata, ricordata dalla
Bibbia come elemento del più antico rituale ebraico.
La maggior parte delle religioni antiche ha
usato l'incenso. Lo stesso Jahvè prescrisse a Mosè che ogni mattina e ogni sera
si facesse bruciare davanti a lui l'incenso aromatico sull'altare dei profumi
collocato nel Santo (Es 30,7-8). Nel giorno solenne dell'Espiazione il sommo
sacerdote passa anche nel Santo dei Santi, con brace e incenso, per ricoprire
di una nube odorosa l'arca dell'alleanza sopra la quale si ritiene che risiede
Jahvè (Lv 16,12-13). La preghiera degli Israeliti sale, con l'incenso, verso
Dio come un profumo, secondo la parola del Salmista: «Come incenso salga a te
la mia preghiera» (Sal 140,2). L'apocalisse riprende questa liturgia: «Poi
venne un altro angelo e si fermo all'altare, reggendo un incensiere d'oro. Gli
furono dati molti profumi perché li offrisse insieme con le preghiere di tutti
i santi, sull'altare doro posto davanti al trono. E dalla mano dell'angelo il
fumo degli aromi salì davanti a Dio, insieme con le preghiere dei santi»
(8,3-4).
A mezza strada fra la liturgia di Israele e
la liturgia del cielo, la Chiesa offre a Dio l'incenso per esprimere
concretamente la sua adorazione e la sua preghiera (cf Mt 2,11).
Essa continua così l'omaggio fondamentale di
Cristo, che si è offerto al Padre in sacrificio di soave odore (Ef 5,2); tutti
i fedeli sono chiamati a diffondere in ogni luogo il profumo di Cristo (2Cor
2,14-16). L'incenso è offerto a tutto ciò che simboleggia Dio, a tutto ciò che
lo riguarda: anzitutto la Croce, l'altare, il libro dei Vangeli, le offerte, lo
stesso sacerdote e i fedeli. Nella funzione delle esequie si incensa anche la
spoglia mortale dei battezzati, come segno dell'onore dovuto a un tempio dello
Spirito Santo (1Cor 6,19). Durante le cerimonie della dedicazione di una
chiesa, dopo che si è fatto ardere per la prima volta l'inceso sull'altare, si
incensano le dodici croci di consacrazione, che hanno ricevuto l'unzione col
sacro crisma; questo rito si ripete nell'anniversario della dedicazione.
Nella Messa solenne l'incensazione della
Croce e dell'altare si fa due volte; all'ingresso e nel momento della
preparazione delle offerte; la si compie anche alla fine dei Vespri, durante il
canto del Magnificat ( eventualmente alla fine delle Lodi, durante il canto del
Benedictus). Alla benedizione con il Santissimo Sacramento si incensa a due
riprese l'ostia consacrata, presentata all'adorazione di tutti nell'ostensorio
collocato sull'altare.
http://www.assisiofm.it/incenso-3982-1.html
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